[color=#000000][font=Verdana][size=1][color=#2F2A2B][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Certe cose restano dentro e non se ne vanno più, cascasse il mondo. Certe emozioni sono come certe persone speciali: sono fatte per rimanere. Quel derby, quella serata milanese, quell’impallidire davanti a un’impresa troppo grande anche per essere soltanto sognata. Quel muro biancorosso - il biancorosso giusto, ça va sans dire - in un Forum diventato succursale di Masnago, ogni canestro di Varese era un boato ogni attacco di Milano era una selva di fischi. L’aria di Masnago Vitucci mica se l’aspettava, una serata così: «No - ricorda - ma è stato bellissimo: siamo stati protagonisti, tutti, di una cosa speciale. Abbiamo giocato una di quelle partite che restano nella memoria collettiva, e ce ne siamo resi conto subito dopo». Una cosa speciale, perfettamente a suo agio in una stagione che di normale non ha proprio nulla: «Sapevamo che Varese non vinceva a Milano da un po‘ di tempo, e conoscevamo l’importanza di questa partita per la nostra gente. Essersi trovati in un palazzetto quasi tutto dalla nostra parte ha fatto il resto, è stata una dinamo fondamentale che ci ha fatto dimenticare i problemi». [/size][/font][/color][/size][/font][/color]
[color=#2F2A2B][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Bugiardi e vincenti [/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Già: i problemi. Una squadra menomata e colpita, una difficoltà che si è trasformata in forza: «Ormai - dice il coach - ho una splendida certezza: questa squadra ha una capacità unica di reagire a situazioni e difficoltà diverse. E questa è una grande cosa, che ci è molto utile e ci sarà ancora più utile in futuro. Capacità di adattamento, mai paura, facilità nel fare sempre le cose che servono per mettere in luce i punti di forza e nascondere le debolezze». Per mesi abbiamo ripetuto il mantra: arriveranno momenti difficili che andranno superati. Ecco: la partita di Milano era un momento difficile, e la squadra... «Le ventiquattr’ore che hanno preceduto la partita sono state un disastro, e io ero dispiaciuto perché non avremmo affrontato una sfida così importante con la squadra al cento per cento. Allora ci siamo detti una bugia: abbiamo fatto finta di essere al top e ci siamo cascati, ma soprattutto ci sono cascati i nostri avversari».[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Sfidanti sempre[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]E noi, subito dopo la vittoria del Forum, abbiamo scritto quella parola che sembrava impronunciabile: una parola che inizia per “s” e finisce per “o”. «Sorso? Sorriso? Non mi smuovo: i nostri obiettivi di breve periodo sono ancora più importanti rispetto a quelli di lungo periodo. Ci troviamo alla grande nel nostro ruolo di sfidanti, e resteremo sfidanti fino alla fine. Sfidanti in Coppa Italia, tanto per cominciare: facciamo una cosa alla volta, che è meglio». Anche perché gli avversari non mancheranno, a partire da chi è stato appena sconfitto: «Milano farà paura fino alla fine - conferma Vitucci - perché hanno il tempo e i mezzi per recuperare, fino alla fine. Da sportivo, da amante della pallacanestro mi dispiace che Giorgio Armani non stia raccogliendo le meritate soddisfazioni, a fronte di investimenti così importanti. Perché la pallacanestro italiana non può permettersi di perdere una piazza come Milano, altrimenti finiremmo con il giocare il campionato della parrocchia». ■ [/font][/size][/size][/font][/color]
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