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«Una difesa che non tradisce. Un gruppo che dà il massimo»


simon89

Una notte stupenda, di esaltazione, di gioia, di euforia. Perché spesso basta poco (oddio, non proprio poco in questo caso) ad illuminare gli occhi dei tifosi, a riaccendere una piazza e con essa l’entusiasmo, la fiducia.

Un derby vinto così vale molto, in termini di umore e di confidenza, e conferma l’attitudine di una squadra che sta bene insieme, che cresce e che migliora di partita in partita. Però, per quanto indimenticabile, la partita è già in archivio perché la stagione è appena iniziata e non c’è tempo per fermarsi a pensare, a guardarsi indietro. Lunedì si va al Pala George di Brescia, un altro banco di prova ad elevatissimo coefficiente di difficoltà, e la concentrazione non va dispersa in alcun caso.

A commentare il derby con noi interviene Toto Bulgheroni, soddisfatto da quanto visto contro Cantù ma già proiettato, forse per “deformazione professionale”, sul prossimo impegno di Brescia.

Bulgheroni, torniamo a parlare di una notte che ha confermato in pieno l’attitudine e la bontà di questa squadra: come l’ha vissuta?

Ormai mi conoscete bene, io sono una persona che cerca di non abbattersi quando le cose vanno meno bene, come nella scorsa stagione, e che cerca di non esagerare nell’euforia quando le cose vanno bene. Questa è una squadra che dà sempre il massimo e sta plasmando una sua identità, che man mano vediamo formarsi, partendo dalla difesa che è la cosa più importante, quella da cui si è sicuri di non essere traditi una volta in campo. Alla fine questo atteggiamento paga sempre e sono contento come sono contenti i tifosi per quanto visto contro Cantù e per alcune conferme importanti. Parlo di Stan Okoye, di Tyler Cain, dei ragazzi italiani che partono dalla panchina e che hanno dato un bel contributo. So e sono sicuro che Caja sa dove lavorare per poter migliorare ancora.

La sconfitta con Milano e la straordinaria vittoria con Cantù hanno dimostrato quanto sia evidente su questo gruppo la mano dell’allenatore e quanto sia stato produttivo il lavoro estivo, è d’accordo?

Ripeto una frase che mi avete sentito pronunciare molto volte durante l’annata scorsa: il lavoro paga, sempre. Attilio sa sicuramente come e su chi lavorare per ottenere il meglio, il minimo comune denominatore di questo lavoro è la difesa, l’applicazione, il cercare di eseguire al meglio tutti i giochi in attacco ed in difesa. Da questo punto di vista sono molto soddisfatto e sono convinto che abbiamo molti margini di miglioramento in alcuni uomini soprattutto. Sono certo ad esempio che Wells prenderà sempre più confidenza con la squadra e con il suo tiro, sono convinto che Hollis saprà portare un contributo maggiore, sono convinto che l’entusiasmo di Pelle avrà un impatto sicuramente molto positivo per la squadra. Sono ancora convinto che con il lavoro miglioreremo ancora di più, abbiamo affrontato una squadra come Cantù che ha buone individualità ma non è ancora squadra. E la vera differenza tra noi e loro al momento è questa.

Parliamo un po’ di singoli, o meglio di un singolo: Stan Okoye. La scelta di andarlo a riprendere un po’ a sorpresa in A2 sta regalando i suoi frutti. 

In questo discorso dobbiamo dire che Claudio Coldebella e Caja hanno sempre seguito molti giocatori, come altrettanti li stiamo seguendo adesso, e avere la prova sul campo che non ci si è sbagliati è la conferma delle buone intenzioni e del buon lavoro svolto.

Ora Brescia: che risposte si attende lei da Varese?

Non sono sicuramente io che lo evidenzio, ma ci sono squadre che hanno un potenziale di uomini superiore a noi. Il grande vantaggio di Brescia è di essere la squadra che ha cambiato meno rispetto all’anno scorso: ha dei giocatori collaudati, che giocano veramente per la squadra come Moss e Vitali, poi ottimi finalizzatori, hanno aggiunto Sacchetti che sicuramente porta un’esperienza, una solidità ed una versatilità notevole. Per noi è un grande banco di prova, Brescia ha anche un supporto molto forte dai tifosi, è sicuramente un buon test per capire che cosa possiamo ancora fare. 

Quanto può aiutare averci giocato - e perso - in precampionato?

Il lavoro di Caja e del suo staff non è solo quello sul campo ma comprende anche lo studio e l’analisi delle squadre avversarie, sono certo che saranno in grado di dare alla squadra le direttive e le strategie più utili per limitare il loro gioco.

Alberto Coriele


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