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[color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]Tanta praticità, idee chiare e massima fiducia nelle doti di uomo da pronto intervento già dimostrate in subentro a Roseto, Milano e Cremona. Così Attilio Caja racconta il suo piano per condurre Varese alla salvezza.[/size][/font][/color][color=rgb(0,0,0)][font=Verdana][size=3]

«Ringrazio la società per la fiducia che mi ha dimostrato. Ed anche Gianmarco Pozzecco perché ha avuto parole positive nei miei confronti. Ci siamo già confrontati martedì sera nell'ottica di collaborare per uscire da una situazione difficile: sono qui con la mia esperienza e la mia conoscenza per dare un contributo in un momento critico; evidente che se non ci fossero problemi non sarei stato chiamato. Ora la barca è in balia delle onde e dobbiamo fare uno sforzo per condurla in porto tutti insieme. Mi sento molto responsabilizzato dal fatto di poter allenare a Varese dopo 23 anni di carriera: il PalaWhirlpool è uno dei luoghi storici del basket italiano ed è uno dei pochi campi in cui il pubblico ti dà una spinta tangibile».
- Quale obiettivo le ha chiesto la società per le 11 partite mancanti?
«L'obiettivo è mantenere la serie A ed invertire la rotta il più presto possibile. Pressione? Sono abituato a metterla io senza aspettare quella degli altri; cerchiamo di centrare l'obiettivo salvezza e poi, a fine annata, ci sarà tempo per fare altre valutazioni. I risultati negativi ed il modo in cui sono arrivati hanno demoralizzato l'ambiente; sono qui per affrontare e risolvere i problemi, ho vissuto tante situazioni complicate in passato e ho fiducia in quello che possiamo fare tutti insieme».
- Lavorerà sulla tecnica o sulla psicologia per invertire la rotta?
«C'è un aspetto legato al gioco ma soprattutto un aspetto mentale: la gente ci deve credere e condividere il percorso. Qui in una settimana si sono dimessi prima Vescovi e poi Pozzecco: è naturale che il morale sia basso, l'idea è compattarsi per normalizzare la situazione. Prima di tutto voglio capire chi è pronto a combattere per Varese, poi cercheremo di proporre la minestra migliore con gli ingredienti a disposizione. Vorrei aiutare la squadra con due o tre regole e un canovaccio che le consenta di pensare meno ed eseguire di più. E visto che la società ha dato la disponibilità ad inserire qualche giocatore valuteremo anche questa possibilità».
- La situazione mercato è ancora aperta?
«Qualche mal di pancia è emerso (riferimento alla richiesta di Deane di essere ceduto - ndr), ma se qualcuno non è contento preferisco affidarmi a chi condivide l'obiettivo prefissato. E in base a queste risposte valuteremo come e dove intervenire. Dal punto di vista tecnico azzereremo tutto e valuteremo le risposte della squadra nei prossimi giorni. Il gruppo ha un buon tasso atletico ma mi sembra sbilanciato dall'ala piccola in giù, in particolare il reparto esterni è quello più in difficoltà e di cui dovremo monitorare la situazione».
Gi.Sci.
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