Addio al gruppo australiano, Varese guarda a nuovi soci

La Pallacanestro Varese guarda oltre il Pelligra Group nella sua ricerca di nuovi investitori disposti ad aumentare la sua potenza di fuoco economica. Trascorsa senza alcun versamento la deadline del 31 dicembre, indicata dallo stesso ramo italiano della multinazionale australiana come termine per perfezionare il suo ingresso nel capitale della società guidata da Toto Bulgheroni. E ora che cosa accadrà?

CANCELLATA L’OPZIONE 45%

Il secondo appuntamento a vuoto, dopo quello del 31 ottobre dal notaio per la sottoscrizione dell’aumento di capitale che avrebbe avviato il processo di acquisizione del 45 per cento della società da completare a San Silvestro, cancella l’opzione di un ingresso paritetico a quello di Luis Scola nelle quote azionarie.

L’accordo con la società australiana, presentatasi in città nel mese di giugno del 2022 con l’impegno di entrare nel capitale del club biancorosso e investire sulle infrastrutture sportive cittadine (a partire dallo stadio Franco Ossola), ha completo valore legale in funzione delle firme apposte in calce a maggio 2023. Non avendo rispettato la prima scadenza, né la seconda stabilita unilateralmente a fine ottobre, Pelligra Holding Italia è inadempiente con tutto quel che ne consegue.

LA ROTTA E LE MANI LIBERE

Varese mantiene il più stretto riserbo sulla vicenda, restando vincolata alla diffida ad adempiere inviata dai legali a fine novembre - dopo il versamento della sponsorizzazione da 183mila euro, che resterà in atto fino al 2026 - la cui scadenza, avvenuta a dicembre, consentirà al club biancorosso di considerare risolto il contratto. E pertanto poter operare in cerca di nuovi investitori, senza tenere più conto dell’impegno col Pelligra Group.

Mani libere per aprire un dialogo con investitori vecchi e nuovi, in attesa di definire la rotta dei rapporti con il gruppo di Melbourne. Sul piano legale il club biancorosso ha le carte in regola per aprire un contenzioso; se ancora non è accaduto, ci si attende probabilmente dal gruppo australiano una contromossa, con una proposta diversa.

LE PROSPETTIVE FUTURE

Svanita la possibilità di contare sui due milioni di euro di aumento di capitale (pur vincolato all’uso) che avrebbe garantito l’accordo con Pelligra Holding Italia, resta la necessità di reperire risorse ulteriori per aumentare il volume di fuoco economico del club biancorosso. Non è un problema di coperture per il 2023/24, anche col massiccio extrabudgetmesso sul piatto per ingaggiare Nico Mannion ed effettuare il restylingdel roster fra entrate e uscite. Ma di reperire risorse ulteriori che supportino al meglio la fase 2 del progetto del General, dalla nuova foresteria da 14 posti nel complesso di via Giovanni Borghi che sarà inaugurata nel mese di marzo, a ulteriori investimenti sulla logistica (nuova area hospitality a Masnago, nuova sede al Campus), senza dover per questo abbattere il budget per i giocatori della serie A.

TRE SOCI NUOVI?

Nelle settimane dell’incertezza del rapporto da definire col Pelligra Group, si era raccolta la disponibilità di qualche investitore locale per entrare nelle quote del capitale azionario.

Tre nuovi soci al 10% ciascuno, uno dei quali ex novo e gli altri due già membri della famiglia biancorossa, per affiancare Scola, consorzio e Trust: l'apporto sarebbe stimabile attorno al milione, la metà dell’upgrade promesso (ma non mantenuto) dai Pelligra. Portare il budgetcomplessivo da 4,5 a 5,5 milioni sarebbe un passo importante verso un progetto sostenibile, capace di conciliare obiettivi sportivi - playoff ed Europa - e sviluppo del club. Ma il sogno resta quello di aprirsi a volti nuovi: chissà che il volano dell’entusiasmo generato dall’effetto Nico Mannion non possa fungere da cassa di risonanza per attirare capitali da nuovi investitori...

Giuseppe Sciascia