L'Openjobmetis non fa il miracolo al PalaDozza e resta fuori di un niente dai playoff. La sconfitta sul campo della Segafredo fa scivolare al nono posto la formazione di Attilio Caja, penalizzata dallo 0-2 contro Avellino nell'avulsa a quattro squadre che premia Trieste e Sidigas e condanna i biancorossi ad una eliminazione beffarda.
A Varese non basta lo stesso bottino del 2017/18 per tagliare il traguardo, e le 27 giornate su 30 nelle prime 8 non sono sufficienti a contenere le rimonte di Trento ed Alma, partite dai 14 punti nel girone di andata. Lo stesso bottino totalizzato dall' OJM nel ritorno, dove sono fatali le ultime 5 sconfitte esterne consecutive, compresa quella decisiva ad Avellino dove i 24 punti dilapidati nel secondo tempo della gara di metà marzo, condanna due mesi dopo Ferrero e compagni.
L'ultimo show biancorosso di Avramovic (eguagliato il record dei 30 punti all'esordio stagionale con Brescia) non è sufficiente a Varese per sovvertire la superiorità interna della Segafredo, che banchetta in area (69% da 2 contro il 45% biancorosso) e punisce una OJM prevedibile quando l'esterno serbo non trova più la via del canestro (19 punti a metà gara e 23 al 24'). Sufficienza piena solo per Salumu e Cain tra i biancorosi, che evidenziano una cifra tecnica troppo modesta per sbancare il campo di un'avversaria dal potenziale ben superiore al suo undicesimo posto.
Varese non ha perso i playoff al PalaDozza, ma nella serie di sconfitte esterne del 2019 (unico hurrà a Trieste il 10 febbraio) quando l'attacco ha battuto in testa per limiti oggettivi di qualità. Ma la scelta di fondo dell'OJM 2018/19 era quella di costruire una squadra con un'identità forte in casa e in grado di soffrire il meno possibile. Per questo le scelte di Moore e Archie, ieri deludenti per impatto offensivo e personalità, non sono da bocciare tout court.
Il campo ribadisce che la Varese 2017/18- quella del ritorno, con Larson e Vene - è più forte di quella che ha chiuso ieri la sua stagione pur senza mai venire coinvolta nella bagarre salvezza come 12 mesi fa. Un quarto di finale in Coppa Italia e una semifinale in FIBA Europe Cup valgono un playoff sfumato per differenza canestri? Artiglio fa prevalere nettamente l'orgoglio per i 9 mesi di solidità rispetto al rammarico perii traguardo sfumato in extremis.
Nei fatti la continuità espressa dal sistema ha permesso a Ferrero e soci di viaggiare a lungo oltre il loro livello di qualità; le correzioni del mercato dei club più ricchi nel ritorno hanno riassestato i valori, e la partita di ieri ha detto che lo scandalo è Bologna fuori dai playoff, non certo una Varese grintosa ma modesta, Avramovic a parte. Ora in cantiere c'è un saluto alla squadra che si terrà mercoledì in piazza Monte Grappa, poi si ripartirà da Caja, gli italiani e (auspicabilmente) da Cain col primo compito di trovare un nuovo idolo per rimpiazzare l'Avra consacratosi star al PalaDozza.
Giuseppe Sciascia
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