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Attacchi atomici a confronto


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[color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Avanti il prossimo. Lo pensa il tifosone che, per sua immacolata concezione della squadra del cuore, non teme sconfitte che non s'aspetta e che, soprattutto, reputa l'imbattuta Cimberio... ancor più imbattibile nella sua fortezza di Masnago. Stasera tocca a Sassari, l'altra squadra che ha sconvolto le consuete gerarchie di campionato, misurare l'irresistibilità da risultato di una Pall. Varese che, d'ora in poi, probabilmente, stupirebbe solo se si sgonfiasse come il pneumatico di una bici rimasta, per troppo tempo, in cantina. Già, i sardi, guidati dal varesino Meo Sacchetti, ne sono i degni antagonisti e se non fosse per una vena chiusa nella gara con Brindisi, sarebbero lì ad adombrare Dunston (foto Blitz) e compagnia in cima alla classifica, pertanto ci provano ora a contender loro il primato, proprio su quel terreno d'assalto, a suon di canestri che entrambi prediligono. Non c'è bisogno di speciali evocazioni, questa - per aspettative di spettacolo e per un risultato che vale una sentenza - è la prima reale partitissima della stagione. Per capirne lo spessore tecnico basta spulciare le medie offensive delle due squadre, divise da un solo punto a favore di Sassari (86-85), come pure quelle relative alle individualità in campo, spiccate o laboriose che siano, suppergiù identiche nelle proprie sfere per leadership e apporto. Se è vero che nella storia contano i fatti più che le date, nel basket i numeri - che non vanno però assunti con dipendenza - possono diventare istruttivi per una buona lettura della realtà. E le statistiche, se non le abbiamo lette male, dicono che i cugini Diener viaggiano con 15 punti a testa, come Thornton che vanta qualche decimale in più, Ignerski con 12 e rotti, Easley con 11 e spiccioli e che Vanuzzo e panchina ne fanno una quindicina. Le medie in casa biancorossa sono notoriamente squisite come le portate servite da Dunston (16.3), Ere (17,3), Banks (15), Green (11,4) e Polonara (10) con il contorno di Sakota, De Nicolao e il resto della compagnia che ne producono una quindicina. Appare, dunque, impressionante la somiglianza delle due squadre nelle segnature, tant'è che - vien da pensare banalmente - vincerà chi farà un canestro in più. La gara non sarà ovviamente una somma di soluzioni meccaniche, essa dipenderà emotivamente dalla pressione che sarà feroce, dalla forza di reazione a episodi più o meno fatali nonché tecnicamente dalle strategie di gioco e dalla qualità d'opposizione. In questo senso si può anche ribaltare ogni concetto offensivo ritenendo possibile vincitore chi difenderà di più e meglio impedendo esplosioni d'attacco agli antagonisti. Sotto questo profilo Varese si fa preferire per quella sua mentalità, cresciuta di gara in gara, nessuna persa, persino in estate, quando s'è leggeri di testa, peraltro arricchitasi nelle sfide con Cantù e Siena. Un po' temibile diventa la pressione, comunemente comprensibile in chi detiene primato e potere, dovendo in ogni caso chiedersi se esso logora chi l'ha o chi lo vorrebbe.[/size][/font][/size][/font][/color]


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