L'Openjobmetis dà spettacolo all'Enerxenia Arena e ferma la corsa della seconda forza Brindisi. La compagine di Attilio Caja schianta l'Happy Casa con l'abituale mix di energia difensiva e coralità (cinque in doppia cifra), intascando la terza vittoria ben oltre i 20 punti di scarto. Un monologo varesino in una partita nella quale i biancorossi lustrano il cannone (14/32 da 3 e 53% totale dal campo), abbinando eccellenti letture offensive alla solita intensità ferina che concede le briciole al miglior attacco della serie A (78 punti col 23% da 3 per i pugliesi che si erano presentati a Masnago con 87,8 punti e il 43% dall'arco).
Quaranta minuti di dominio tecnico e agonistico, vincendo nettamente il duello a rimbalzo contro la cavalleria leggera dell'Happy Casa e scegliendo un ritmo più sostenuto del solito ad esaltare la forza atletica di L. J. Peak, per la prima volta protagonista offensivo (8/12 al tiro con 4/6 da 3). Brava la squadra di Caja ad aggredire la partita con un approccio graffiante, cercando prima il gioco interno sull'asse Simmons-Vene e poi bucando la retroguardia avversaria con l'abituale circolazione di palla (21 assist totali). Tolti gli spazi interni a John Brown e le soluzioni di forza a Martin e Stone, la difesa biancorossa ha protetto egregiamente l'area pur a costo di spendere falli sull'applauditissimo Banks (che a fine gara ha fatto il giro di campo per i saluti al suo ex pubblico). In attacco poi la guida sicura di Mayo e Vene (7 assist) ha trovato soluzioni per tutti, compreso un capitan Ferrero dalla mano rovente (4/4 dal campo in 15').
E il capocannoniere della serie A ha consolidato la sua leadership della classifica marcatori, spaccando la partita nel secondo quarto con una magica serie di tre giocate da 9 punti in 70 secondi. La necessità di dover talvolta togliere le castagne dal fuoco nei secondi finali dell'azione gli ha sporcato le medie (5/15 dal campo) ma il volume complessivo prodotto - 12/12 ai liberi più 8 rimbalzi e 6 assist -ne ha ribadito lo status di frontman dell' OJM.
La versione 2019/20 di Varese è la squadra di Mayo così come nel 2018/19 era quella di A vr amo vie. Il tutto in attesa che Jason Clark si tolga di dosso la ruggine accumulata in due mesi d'inattività forzata, anche se nella rotazione a tre teste con Tambone e Jakovics gli equilibri attuali danno sostanza in difesa e le responsabilità extra non sembrano pesare troppo sulle spalle del play ex Bonn.
Così Varese si gode una serata esaltante che strappa applausi a scena aperta ai 4.232 paganti e fa il pieno di fiducia in vista del novembre terribile - Milano e Brescia fuori, Venezia in casa, Reggio Emilia fuori - che aspetta i biancorossi. Nella bagarere di una classifica cortissima l'OJM è ancora fra color che sono sospesi; i prossimi test daranno risposte più compiute, il primo passato ieri a pieni voti conferma però che anche quest'anno all'Enerxenia Arena si coniugano vittorie e bel gioco...
Giuseppe Sciascia
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