Un acquisto con… sorpresa. Tyler Cain sarà il nuovo centro titolare della Pallacanestro Varese: il raggiunto accordo con il lungo ex Châlons-Reims verrà comunicato ufficialmente dal club nelle prossime ore. Per le caratteristiche del giocatore, per come l’atleta classe 1988 è stato “pensato” dall’asse tecnica all’interno del mosaico Varese 2017/2018, il suo avvento sotto al Sacro Monte nasconde un’ulteriore “notizia” di mercato, assai attesa dai tifosi: la conferma di Norvel Pelle.
Il passo potenzialmente idoneo a completare il reparto che evoluirà sotto le plance, partizione di rosa che al momento conta di Stanley Okoye, Giancarlo Ferrero – visto tuttavia come jolly per cambiare entrambi gli spot di ala – e di Nicola Natali come quinto in rotazione, è infatti un gioco di incastri, di opportunità e di occasioni colte nel magma del mercato.
I perché di una decisione
Tutto nasce dal “no” per fatti concludenti di Oderah Anosike, la conclamata prima scelta di coach Caja diventata impossibile da rendere concreta stante la distanza economica tra offerta societaria e aspirazioni economiche del giocatore. La ricerca di un erede del centro newyorkese, operazione già nel vivo da tempo come cautela davanti al temporeggiare di O.D., ha allora subito una decisa accelerata, focalizzandosi su una tipologia di sostituto ben precisa alla luce anche di un altro fatto capace di indirizzare le mire varesine : il progressivo consolidamento di Pelle nel futuro biancorosso.
Il caraibico, sul conto del quale nel mese di giugno non è arrivata alcuna vera richiesta all’indirizzo di piazza Monte Grappa 4, durante i giorni scorsi ha fatto il suo esordio nella Summer League di Orlando (oggi parte il torneo di Las Vegas), senza peraltro lasciare alcuna traccia di sé: una partita giocata, 11 minuti complessivi in campo, un solo punto segnato. Interesse della Nba al momento? Pochino. Se è vero che una conferma senza se e senza ma del miglior stoppatore dello scorso campionato sarà possibile solo a fine luglio, ovvero quando scadrà il termine per l’esercizio dell’impegnativo buyout (50 mila dollari per i professionisti, 75 mila per tutti gli altri) che squadre terze dovrebbero versare a Varese per ottenere i suoi servigi, è allora altrettanto vero che Coldebella, Bulgheroni e Caja hanno iniziato a fare i conti con una sua presenza sempre più possibile nell’immaginare la contraerea di “big men” in divenire.
Doppio titolare
E qui una considerazione, decisiva: che senso avrebbe prevedere per un elemento in ascesa come Norvel, a tutti gli effetti la sorpresa più eclatante della scorsa annata, il semplice ruolo di cambio del centro, compito che – combinato con un titolare da 30 minuti alla Anosike – garantirebbe a Pelle solo gli scampoli delle gare?
Ecco quindi l’idea Cain. Un “4-5” più che un centro tout court, per fisico (203 centimetri di altezza, 106 chili di peso), rapidità di piedi e caratteristiche tecniche (dimestichezza fronte a canestro, discreto tiro dalla media e capacità di passare la palla: 2,1 assist di media nella Pro A 2016/2017). Un giocatore che partirà da pivot al fianco di Okoye, ma che potrà sostituire lo stesso nigeriano scalando di una posizione e lasciando spazio e consistenti minuti al caraibico in rampa di lancio.
Pensato, fatto, quasi annunciato.
Alla corte dell’Artiglio giunge così un giocatore dalla solida esperienza europea: due stagioni con tanto di partecipazione all’Eurocup a Riga (2010-2012, dopo essere uscito da South Dakota University), un’altra sempre sul baltico ai Barons, poi Forlì nella seconda serie italiana (17 punti, 11 rimbalzi e 2,3 stoppate di media, mvp del girone di andata e il ricordo lasciato ai posteri di intelligenza cestistica, versatilità e generosità), infine la Francia (Pau Orthez, Digione, Châlons-Reims). Rimbalzista meno clamoroso di Anosike (7,5, 5,7, 7,0 nelle sue annate transalpine, ma 11,4 nel 2012/2013 a Riga, vincendo la classifica di specialità), “attaccante” non di primo piano (in Francia il massimo dei punti sono stati i 10,7 segnati a Digione nel 2015/2016), Cain – oggetto di interesse prealpino pure nelle scorse estati – è da inquadrare anche come atleta energico, come lottatore puro, “skills” che lo rendono compatibile con i desideri di garra del suo nuovo coach e con il roster “povero ma cattivo” delineato pubblicamente da Coldebella alcuni giorni orsono.
Cain e Pelle: i lunghi sono in saccoccia. Ora sotto di nuovo con il playmaker (Wells tarda a dire sì: Varese vedrà se tornare a vagliare la pista Odum, lasciata per il momento raffreddare per puntare forte sull’ex Giessen) e con l’ala piccola.
Fabio Gandini
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