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Caja stoppa il mercato «Inutile affannarsi alla ricerca di correttivi: il nostro acquisto è Ferrero»


simon89

L'impresa di Radom stoppa (definitivamente?) le velleità di mercato dell'Openjobmetis. Bloccata la ricerca di rinforzi per abbandonare l'ultimo posto della serie A dopo il primo hurrà dell'era Caja. Parafrasando il vecchio adagio si può dire che "una vittoria non fa primavera", ma il modo con cui Varese ha rotto un digiuno che durava da 31 giorni - interpretando con inusitata dedizione la regola base "due palleggi, due passaggi" introdotta dal coach pavese in allenamento - fa pensare che Cavaliero e soci abbiano finalmente imboccato la strada giusta per sommare il potenziale dei singoli in un efficace sistema collettivo.

«Squadra che vince non si cambia» dopo una sola partita? In realtà il match di Radom ha ribadito il trend di crescita costante che l'Openjobmetis ha mostrato in ogni partita del nuovo corso. Dalla pessima qualità del gioco espressa all'esordio con Venezia, alla provocazione del biglietto di sola andata per la Cina dell'audio rubato da un tifoso fuori dagli spogliatoi del PalaRadi di Cremona, fino alla coralità nella costruzione del gioco con opportunità paritetiche per tutti del match di martedì, ci sono sempre stati piccoli passi avanti culminati con il franco successo in Polonia. Che avrà pure avuto un peso specifico limitato ai fini della classifica, ma ha ripagato concretamente i 18 giorni di fatiche costanti di un gruppo che ha ritrovato il sorriso. «Dopo la vittoria i ragazzi hanno festeggiato come se avessero vinto un campionato - racconta il coach pavese - Non significa che ora vinceremo tutte le partite, ma è una bella dimostrazione che la squadra è viva e ha colto lo spirito giusto per risalire la china».

Dunque il mercato bloccato è figlio della concreta dimostrazione della squadra di aver sposato la filosofia votata alla coralità e al sacrificio. Dopo aver rigenerato Anosike (10.0 punti e 14.1 rimbalzi nelle ultime 5 gare dopo aver viaggiato a 6.8 e 9.1 in precedenza) come centro titolare e riscoperto Ferrero (7.0 punti in 5 gare dopo gli 1.5 dei primi 4 mesi del 2016-17) per risolvere i problemi in ala forte, Artiglio conferma la sua vocazione "aziendalista": «Dopo la bella conferma di martedì è inutile affannarsi nella ricerca di correttivi: il nostro vero acquisto è stato Giancarlo Ferrero che ha aggiunto energia e intensità alle rotazioni. Ma a Radom ho visto tutti coinvolti e partecipi, a partire da Pelle che mi dato segnali positivi al di là dei numeri. La mia massima soddisfazione e più grande vittoria sarebbe conquistare la salvezza valorizzando al meglio i giocatori del roster attuale» - ribadisce il coach biancorosso.

Chiaro che serviranno conferme più probanti, iniziando dal match casalingo di mercoledì prossimo contro l'Usak Sportif nel quale comunque Varese avrà ancora stimoli di classifica importanti vista la chance del ripescaggio in FIBA Europe Cup: «E sotto questo profilo sono contento che in palio ci sia ancora qualcosa: per me ben venga la coppa, anche se dovessimo continuare l'avventura, perché ogni partita è una occasione per confrontarci e migliorarci» - afferma Caja, in netta controtendenza rispetto a chi pensa che proseguire nella "coppetta" toglierebbe forze alla missione salvezza. Anche perché il tecnico vede ancora margini sui quali lavorare: «Sul piano offensivo le risposte sono buone, dobbiamo ancora crescere però in termini di aggressività difensiva dove a Radom abbiamo comunque avuto buone risposte: abituarsi a combattere è una questione mentale, ci lavoreremo nei prossimi giorni».

Giuseppe Sciascia


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