L'Openjobmetis inizia il 2020 con un brillante raid davanti ai 5.000 del Pala Verde. Colpo esterno a Treviso per la formazione di Caja che torna a festeggiare in trasferta celebrando sotto i 60 tifosi al seguito de Il Basket Siamo Noi il secondo acuto esterno del girone d'andata oltre 3 mesi dopo quello inaugurale a Trieste.
Il mal di trasferta delle ultime 6 sconfitte in fila lo guarisce un Jason Clark strepitoso, che guida Varese col piglio del bomber di razza al termine di una partita in grado di consacrarne le qualità dopo mesi da oggetto misterioso, tanto da non chiudere del tutto la porta a Tortona che qualche giorno fa ne aveva chiesto la disponibilità al club prealpino. La guardia statunitense scaccia invece tutti gli spettri segnando in ogni modo (7/13 da 2, 2/4 da 3, 10/13 ai liberi) e aggiungendo 9 rimbalzi e 4 recuperi ad una prova super sui due lati del campo; così l'attacco OJM trova finalmente un riferimento in grado di creare dal palleggio e punire i cambi difensivi in una serata nella quale l'asse Simmons-Vene riesce pure a graffiare da sotto.
Il team di Caja gioca una partita sostanziosa sul piano tecnico ma soprattutto caratteriale, sfoggiando quella personalità più volte invocata per riuscire a graffiare lontano da Masnago. Solo così avrebbe potuto nascondere il primo tempo fuori giri della coppia Mayo-Jakovics (zero punti e 0/6 dal campo in due) senza deragliare quando Treviso ha sparato a raffica nel secondo quarto volando a suon di triple a più 11.
Invece i biancorossi non perdono la calma e si affidano alla difesa, tornata "coperta di Linus" per la Caja's Band: con Peak sentinella su Logan e un sistema di raddoppi per lasciare gli altri a prendersi responsabilità, Varese protegge l'area con efficacia e concede solo 4/14 da 3 alla De' Longhi dopo l'8/20 di metà gara. Nel momento del riaggancio e sorpasso torna protagonista Mayo, ma il finale è tutto di Clark che si prende il proscenio concessogli volentieri dai compagni andandosi a conquistare nel traffico i punti della staffa.
E dal raid del PalaVerde arrivano appunti preziosi in chiave futura: se Josh può godere di libertà perché le difese si concentrano altrove, e con altri protagonisti offensivi Vene può dedicarsi a quello che sa fare meglio - ossia agevolare il gioco di squadra - l'OJM può sbancare anche un campo difficile come quello di Treviso senza show balistici ("solo" 9/26 da 3 a fronte del 67% da 2).
Peccato che il colpaccio di Villorba non basti a spalancare ai biancorossi le porte della Coppa Italia, con il raid di Cantù a Milano che fa saltare il banco della combinata di risultati necessari facendo chiudere l'andata al nono posto per peggior quoziente canestri dell'Umana nell'arrivo a tre che coinvolge pure i brianzoli. Ma il dato che guarda Attilio Caja è quello del più 6 mantenuto nei confronti della zona retrocessione grazie a un'andata da 8 vittorie e 8 sconfitte: aver cancellato subito il passo falso di Trento è un segnale fondamentale di solidità mentale per una OJM che si affaccia al 2020 col miglior approccio possibile.
Giuseppe Sciascia
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