Fiducia a tempo per Paolo Moretti dopo il pesante stop di Trento che ha spazzato via gli ultimi sogni di rimonta per le Final Eight di Coppa Italia. Con ogni probabilità il tecnico toscano si giocherà la permanenza sulla panchina dell'Openjobmetis nel match di fine anno solare contro l'Umana Venezia: la sfida del 27 dicembre contro la seconda forza della serie A sarà quella decisiva per il suo futuro a Varese. Dunque, il coach toscano mangerà sicuramente il panettone natalizio, ma per il cotechino di Capodanno dipenderà dall'esito di una sfida già carica di significati (cerchiata col circoletto rosso da fine luglio sul calendario del main sponsor Rosario Rasizza, visto il "derby del lavoro interinale" col presidente-sponsor della Reyer, Luigi Brugnaro).
La mancanza d'energia mentale costata il fatale meno 15 iniziale nel match di domenica è stato un segnale preoccupante in una partita che ha fatto registrare brutti atteggiamenti anche sul piano extratecnico. Ma il club biancorosso vuole dare al coach una prova d'appello casalinga per consentire all'uomo della svolta Dominique Johnson di proseguire nel suo percorso di integrazione nel "sistema Varese". Anche se il suo esordio a Trento ha destato qualche perplessità rispetto alla sua effettiva capacità di invertire da solo il trend fortemente negativo dell'Openjobmetis. Il bomber ex Alba Berlino rappresenta certamente un upgrade rispetto al suo predecessore, ma al suo debutto in campionato ha eseguito - con esiti balisticamente migliori - lo stesso copione affidato al suo omonimo Melvin. Che però, dopo il primo mese di stagione era stato retrocesso in panchina: il problema non era l'affidabilità relativa dal perimetro, ma la necessità di affiancare a Maynor un'altra guardia capace di costruire gioco, per evitare che le difese avversarie soffocassero l'attacco di Varese tagliando i fili tra il play ex Oklahoma City ed i compagni. Ossia il copione che si è rivisto spesso domenica, quando Eric è tornato ai tempi in cui teneva troppo ferma la palla in attesa di trovare spazi per i suoi passaggi illuminanti.
Questione di caratteristiche tecniche o di modalità di impiego per la 29enne guardia statunitense? Anche a tale quesito dovrà dare risposta il match contro l'Umana, nel quale si auspica un'inversione di tendenza netta ma anche duratura dopo che le imprese anti Pesaro, Oldenburg e Reggio Emilia si sono rivelate sporadiche reazioni d'orgoglio senza la necessaria continuità tecnica. Preoccupa soprattutto il ripetersi dello stesso copione - nella gestione delle partite così come nel rendimento sul campo - che sembra aver lentamente ma inesorabilmente eroso la fiducia dell'allenatore da parte della squadra. In tutto ciò, comunque, c'è da onorare al meglio l'ultimo scorcio dell'avventura in Champions League: oggi l'Openjobmetis partirà alla volta di Salonicco lasciando in città Christian Eyenga e Giancarlo Ferrero. Nessun calcolo, solamente tanta sfortuna: l'ala ex Sassari è stata messa k.o. dall'influenza, l'atleta piemontese è alle prese con una fastidiosa infiammazione agli adduttori che lo terrà probabilmente ai box anche contro l'Umana. Ma visto che "Air Congo" salterà per squalifica il match contro la Reyer, sarà l'occasione di una prova generale di un quintetto più dinamico utilizzando Dom Johnson da ala piccola. Che dalle disgrazie possano nascere anche delle opportunità?
Giuseppe Sciascia
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