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Cremona passa a Masnago, la Openjobmetis sprofonda in zona rossa


simon89

Encefalogramma piatto. Neppure la scoppola di Brescia, nemmeno un nuovo arrivo, neanche (soprattutto) il terreno che si sbriciola sotto i piedi rivelando una voragine tremenda alle spalle riesce a risvegliare l’Openjobmetis. Una squadra che nella sconfitta con Cremona (68-75) riesce addirittura a trasformare l’ira, la rabbia, il dolore (i sentimenti che dovrebbero accompagnare un’esibizione simile) in scoramento, rassegnazione, apatia.

Sembra tutto scritto: a Cremona, che non aveva mai vinto a Masnago, basta una prova lineare e intelligente per mettere in croce Varese, una squadra che con l’avvicinarsi del 40′ non riesce a tenere il ritmo degli avversari e si spegne, pian piano, senza sussulti e soprattutto senza trovare un’alternativa a un gioco piatto, prevedibile, marcabile. Un basket affidato quasi solo al tiro da 3 punti che però stavolta è deficitario (vi ricordate la partita interna con Goettingen?) e accompagna nel baratro i biancorossi.

Due anni fa, in questo periodo, una sconfitta con Napoli convinse Luis Scola a iniziare un casting per cambiare allenatore, sfociato nella scelta inattesa e rivoluzionaria di Roijakkers. Ecco: forse è il caso di pensare a una soluzione del genere perché Bialaszewski appare inadeguato tanto quanto il Vertemati di allora, e come il Vertemati di allora se ne esce con parole che sono un’ammissione di impotenza. Non basta “essere scontenti”, non basta promettere di “lavorare per migliorare”: servono fatti perché il fondo della classifica ormai è a un passo con Treviso che si è sbloccata contro Brindisi e con la trasferta della OJM in Salento tra sette giorni.

Poi, intendiamoci, se l’allenatore ha tante colpe (perché va bene applicare un tipo di gioco, ma bisognerebbe anche attivare le alternative quando le cose girano male) non è che i nostri eroi in canottiera sono esenti da critiche. Le prove di Woldetensae e Brown lasciano attoniti, quella di Cauley-Stein è quasi sconfortante (tanto che Ulaneo gioca quasi gli stessi minuti), Shahid è preda dei suoi limiti. E a livello di intensità, di atteggiamento, di grinta si resta sui minimi: un dato su tutti è quello dei rimbalzi offensivi, zero (ZERO) nei primi 20′, quattro alla fine. Appena 12 gli assist, segnale che la palla gira poco e male, appena 4 recuperi a fronte di 11 perse, e poi il 29% dall’arco a certificare la resa. Contro una Cremona che tira peggio da 3 ma fa meglio tutto il resto, con italiani incisivi (Pecchia, Eboua, Denegri) e un impatto maggiore in tutte le zone del campo.

Una debacle che non è paragonabile nei numeri a quella di Brescia ma se possibile altrettanto fastidiosa, perché dopo una mazzata come quella del PalaLeonessa ci si attendeva un ruggito, un graffio, un colpo di coda. Invece no: encefalogramma piatto, lo abbiamo detto all’inizio. E la classifica fa paura.

PALLA A DUE – Bella notizia all’angolo biancorosso dove c’è anche Matteo Librizzi, a referto anche se non utilizzato. Bialaszewski accoglie il nuovo arrivato Young anche se manda – prevedibile – in quintetto Woldetensae. Sul fronte opposto Cavina recupera sia Zegarowski sia Adrian con quest’ultimo che parte tra i primi cinque; regia inizialmente affidata a Denegri, il varesino Piccoli inizia dalla panca. Tanta gente a Masnago con discreta rappresentanza di tifosi ospiti.

LA PARTITA

Q1 – Una tripla di Hanlan è seguita dal primo black out biancorosso con la specialità della casa (rimesse sbagliate) offerta ben due volte. Il canadese è l’unico terminale offensivo affidabile e tiene in piedi l’attacco della OJM mentre dalla parte opposto la Vanoli non sfonda ma resta costantemente avanti. Young entra e segna subito da 3 (ma poi sbaglierà gli altri tiri), Varese stavolta difende abbastanza bene e all’intervallo gli ospiti sono avanti di un’incollatura, 16-18.

Q2 – Al rientro Bialaszewski tiene in campo Ulaneo ma Varese per diversi minuti fatica a sbloccarsi. Cremona trova buone giocate da Eboua ma non riesce a fare il break e così ci vuole la solita invenzione di Hanlan per riattivare la OJM. Poi tocca a Moretti: il play segna 8 punti nel finale di periodo e propizia un nuovo, minimo vantaggio. Nel finale canestro strano ma caparbio di Brown punito con un fallo tecnico assurdo per l’esultanza: Cremona sbaglia l’ultimo tiro e al 20′ è 32-30.

Q3 – McCullough chiude subito il minimo vantaggio biancorosso, ma verso la metà del terzo periodo arriva un sussulto che fa ben sperare: Varese tocca il +6 (massimo vantaggio) con Moretti e con gli unici 2 punti di Cauley-Stein (schiacciata in contropiede). Timeout Vanoli e nel giro di pochi istanti le speranze dei tifosi di casa sono sfumate. Una tripla di Shahid ridà fiato a Varese che poi però paga caro l’unica prodezza di Zanotti, subito dopo uscito per cinque falli (54-56 al 30′).

IL FINALE

Il punteggio dice che la partita è ancora aperta, l’atteggiamento biancorosso però non fa dormire sonni tranquilli. Cremona si spinge a +6 prima dell’unico centro di Brown da lontano. Moretti si fa largo, converte i liberi ed è ancora -1 ma Varese è sempre appesa a un filo: l’ultimo pareggio è una prodezza da lontanissimo di Hanlan ma poi il capitano deve uscire per cinque falli (fischio molto dubbio su Eboua). Senza il capitano Bialaszewski deve andare con Shahid; rientra anche Cauley-Stein per Ulaneo ma le forzature di Moretti e Brown vanificano anche un bel canestro di un impreciso Young. Il canestro di Pecchia sul filo dei 24” spegne le ultime speranze, al pari dell’1 su 2 di Brown in lunetta. Finisce 68-75 con la squadra di Cavina che si merita i due punti. Bialaszewski esce tra i fischi mentre il pubblico “salva” i giocatori. Ma la barca affonda per tutti.

Damiano Franzetti


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