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Yakhouba Diawara e Varese, il matrimonio si ha da (ri)fare? Non è ancora tempo di fumate bianche per la versione 2.0 del rapporto tra il club di piazza Monte Grappa e lala francese (foto Blitz in alto) che fu capocannoniere biancorosso nella stagione 2011/2012. Ma molti sono gli indizi che fanno pensare ad un sì in arrivo nel giro di qualche giorno e comunque non prima dellaccordo con la combo guard americana che il g.m. Cecco Vescovi avrebbe identificato per completare il reparto esterni. Non ultimo il fatto che latleta del 1982 è stato compagno di Gianmarco Pozzecco alla Fortitudo Bologna versione 2005/2006, sia pure per qualche mese tra larrivo a febbraio dellatleta nato a Parigi e il famoso caso-Repesa che costò al Poz lallontanamento dal gruppo prima dei playoff poi vinti dallAquila.
Per questo, quando lipotesi Diawara ha preso quota nei giorni scorsi, lavallo del coach varesino è stato immediato, non soltanto per il fatto che lex Miami e Denver calza a pennello con la sua scelta tecnica di puntare su unala piccola dotata di grande esplosività e vigore atletico. Daltra parte, proprio il rapporto strettissimo tra il neo-coach di Varese e gli ex compagni in azzurro Basile e Soragna era stato alla base della grande stagione passata di Capo dOrlando. Normale, dunque, che in vista dellesordio in serie A, dovendosi cimentare per la prima volta con la gestione di un gruppo a stragrande maggioranza straniera, il Poz sia attratto dalla possibilità di lavorare con un elemento già conosciuto. Ed è altrettanto normale che il target degli obiettivi primari del mercato si sia concentrato su elementi già rodati, pur con qualche scommessa per completare la panchina: limpalcatura della squadra in via di definizione porta chiaramente limpostazione tecnica e filosofica del coach. «È fondamentale scegliere giocatori dei quali sei convinto al 100 per cento, perché poi li devi allenare per tutto lanno: lavorare con giocatori che ti piacciono ed hanno scelto di venire nella tua squadra rende tutto più semplice e sicuramente gratificante» spiegava il Poz qualche giorno fa nellambito di una serie di ragionamenti sui tempi lunghi del mercato di Varese, evidenziando come sia preferibile scegliere con la massima cura piuttosto che affrettare decisioni che poi possono condizionare negativamente unintera annata.
Daltra parte, da sempre Cecco Vescovi ha messo lallenatore al centro del progetto, lasciandogli ampia facoltà di scelta sulle strategie di mercato: era accaduto con Pillastrini, Recalcati e Vitucci con risultati almeno pari e spesso superiori alle aspettative, mentre al contrario ciò non è avvenuto lo scorso anno, quando la squadra di Frates fu figlia di troppi padri. Dunque lapprovazione del coach al progetto Diawara 2.0 - se la trattativa economica per ora solo abbozzata confermerà nei fatti il gradimento del giocatore francese allopzione Varese, espressa più volte a parole - potrebbe rappresentare il definitivo semaforo verde per loperazione. Che potrebbe poi spostare lattenzione - in caso di aggiunte in corsa al momento comunque non coperte dal budget - nel ruolo di cambio di play e guardia, visto lamplissimo ventaglio di giocatori (da Kangur ad Okoye, passando per Casella e Callahan e lo stesso Kuba) in grado di coprire gli spot di 3 e di 4.
Giuseppe Sciascia


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