[size=3][font=verdana][color=rgb(0,0,0)]C'è anche la firma di Mouhammad Faye per la definitiva quadratura del cerchio dello starting five dell'Openjobmetis in versione Moretti-Arrigoni. La 30enne ala forte senegalese che nel 2014-2015 è stato il secondo rimbalzista del campionato greco (8.8 di media più 12.3 punti nell'AGOR Retyhmno) ha siglato un accordo annuale con Varese: il suo sbarco in città è atteso ai primi di settembre, dopo aver esaurito gli impegni con la sua Nazionale (dal 19 al 30 agosto il Senegal si giocherà l'accesso alle Olimpiadi di Rio de Janeiro ad Afrobasket 2015 in programma a Tunisi). A raccontare le caratteristiche dell'ultimo acquisto biancorosso è proprio il direttore sportivo della società di piazza Monte Grappa, che ha fortemente caldeggiato il suo arrivo: «Che tipo di giocatore è Faye? Uno che si dà da fare: magari non è un tiratore costante e non mette la palla per terra con facilità, ma sa rendersi utile in molti modi. Sicuramente è un elemento che dà sostanza, sa farsi sentire a rimbalzo e punti nelle mani non gliene sono mai mancati nelle sue precedenti esperienze in Europa». Arrigoni sottolinea soprattutto le doti di collante dell'atleta di scuola americana (due anni di università a Georgia Tech, poi la laurea nel 2010 a Southern Metodist), che dovrà dare sostanza al reparto lunghi a fianco di due giocatori di tecnica come Davies e Campani: «La dote migliore di Faye è il movimento senza palla: è un giocatore molto attivo che sa sorprendere gli avversari con il suo dinamismo sia sui tagli che nell'andare a rimbalzo offensivo. Una dote che per noi sarà molto utile: nel nostro roster c'è una qualità tecnica diffusa in tutti i ruoli, la mobilità e il coefficiente atletico che può garantire Mouhammed sono il perfetto complemento per queste doti in grado di esaltare la sua capacità di sfruttare gli spazi». Dunque una sorta di collante che fungerà da punto di riferimento principalmente difensivo per una Openjobmetis costruita col principio di non dare punti di riferimento agli avversari: «La caratteristica principale della squadra è che non ci sarà un "bombardino" estemporaneo chiamato a risolvere le situazioni da solo. Per esaltare il potenziale dovremo giocare di sistema, mettendo a frutto le qualità di giocatori duttili che possono fare tante cose. A parte Wayns, che ha un pizzico di talento e spregiudicatezza in più, ogni elemento del roster può giostrare in due ruoli; la chiave di volta sarà comunque quella di trovare rapida- mente la giusta chimica in termini di gruppo». Per quanto riguarda le ulteriori operazioni di mercato, oggi è attesa anche l'ufficialità della firma di Maalik Wayns: una pura formalità dopo aver sbrogliato la matassa dell'incaglio tra le agenzie americane del giocatore del 1991, che sbarcherà martedì in Italia accompagnato dalla compagna. All'appello mancherebbe solo il settimo straniero imposto dalle necessità regolamentari per chi - come l'Openjobmetis - ha scelto la formula 3+4+5: l'idea di società e staff tecnico sarebbe quella di stabilire l'area di intervento (un playmaker in più visto che di ruolo c'è il solo Wayns o un lungo in più con 3 interni "veri" e Shepherd e Thompson adattati da 4 tattici? ) dopo le prime amichevoli. Non è escluso comunque che in assenza di Shepherd e Faye possa essere aggregato qualche ospite per rimpolpare il reparto lunghi. «Stiamo valutando qualche innesto iniziale che ci permetta di allenarci in maniera più efficace in attesa di essere al completo - conferma il direttore sportivo biancorosso -. Sull'ultimo straniero dovremo prima di tutto capire in quale ruolo inserirlo, stiamo comunque monitorando la situazione a tutto campo». [/color][/font][/size]
[size=3][font=verdana][color=rgb(0,0,0)]Giuseppe Sciascia [/color][/font][/size]
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