Un progetto a lungo termine che vada oltre l’eventuale ultima stagione da giocatore per corroborare la scelta di campo di stabilirsi a Varese. Il primo confronto tra la dirigenza della Pallacanestro Varese e Luis Scola - 41 anni domani, venerdì 30 aprile - ha messo a fuoco le prospettive future del rapporto tra El General e la società del presidente Marco Vittorelli. Un’analisi a 360 gradi che è andata oltre la volontà della dirigenza biancorossa di riproporre il capocannoniere della OJM 2020/21 come prima conferma straniera del 2021/22.
Istruzioni per l’uso
Sul piano squisitamente tecnico, quanto appreso sul campo nel corso dell’annata ormai agli sgoccioli dovrà servire come base di partenza per calibrare ruolo, responsabilità e supporti di Scola nell’ipotesi della scelta Uno Mas. In soldoni: affiancare l’ex Vitoria con due lunghi atletici, uno dei quali potrebbe essere Jalen Jones e l’altro un simil-Egbunu, se il nigeriano seguirà il richiamo di vetrine tecniche ed economiche più elevate. Consentendo a Luis di giocare minuti di qualità (20-25 anziché 30), magari uscendo dalla panchina per cambiare entrambi i ruoli, col supporto di due elementi di energia.
La visione dell’inossidabile giocatore corrisponde a quella della società e se dovesse arrivare l’ok del General sarebbe più facile costruirgli attorno una rete di protezione. Con l’obiettivo di fargli vivere un’annata con meno stress personale e legato ai risultati, che per un giocatore abituato a competere per il vertice sono stati difficili da digerire.
Il post carriera di Luis
Ma l’interesse più specifico di Scola è concentrato sul ruolo che Varese dovrà cucirgli addosso per il post carriera. Che potrebbe iniziare già nel 2021/22 se Luis deciderà di chiudere col basket giocato: il presupposto di fondo è che la presenza in città dell’argentino non si esaurirà tra qualche settimana, quando risponderà alla convocazione della sua Nazionale in vista dei Giochi di Tokyo. La decisione di prendere casa a Varese nell’estate 2020 era stata assunta nell’intento di fermarsi qui per qualche tempo e godersi la famiglia dopo una carriera da globetrotter attraverso tre continenti. Qui l’argentino è stato bene in campo e fuori, compreso l’ambientamento scolastico dei quattro figli e la vicinanza della Argentinean Connection guidata dall’amico Javier Zanetti: lo aveva confermato qualche settimana su queste colonne, l’ha ribadito alla delegazione biancorossa.
l progetto oltre il campo
Se da un lato c’è cauto ottimismo sulla disponibilità di Scola di considerare l’ipotesi di giocare un altro anno con le istruzioni per l’uso di cui sopra, dall’altro c’è la necessità di andare oltre l’eventuale 2021/22 in canottiera e pantaloncini pensando a un futuro in borghese. Che sia in tuta o in giacca e cravatta (o in entrambe le versioni) dipenderà dalle idee di entrambi, ma la richiesta del General è che ci sia un progetto a lungo termine.
A dicembre 2020 Luis aveva escluso un futuro da coach, indicando più il desiderio di lavorare sullo sviluppo dei giovani: dal reclutamento dell’Academy all’insegnamento dei fondamentali agli stranieri è un campo inesplorato ma ricco di possibilità. Ma c’è pure la possibilità di un ruolo dirigenziale, che sia da uomo immagine o da collettore di risorse attraverso il suo appeal nei confronti degli sponsor.
Toccherà all’Openjobmetis proporre a Scola un ruolo ad hoc: la stella argentina dovrebbe sciogliere al massimo entro un mese la riserva sul suo eventuale futuro da giocatore ma qualsiasi sarà la scelta, il suo futuro a Varese pare garantito anche in altra veste.
Giuseppe Sciascia
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