Parola, finalmente, al diretto interessato. Dopo averne lette di tutti i colori (pure da gente che al palazzetto non ha mai messo piede, pure da gente che di basket ne sa quanto un criceto di fisica nucleare…) tocca a Giancarlo Ferrero parlare del suo addio alla Pallacanestro Varese, dopo otto anni ricchi di emozioni. E lo fa, il capitano, dai canali più consoni: quelli appunto di Pallacanestro Varese.
Il club, lo abbiamo detto e ripetuto, non ha gestito al meglio l’uscita di scena del Gianca (sarebbe stato bello e sacrosanto organizzare un momento pubblico o qualcosa di simile) e si è presa la giusta dose di critiche riguardo i metodi. Ma chi voleva creare una spaccatura, una polemica di troppo, un “caso” da fare esplodere, è rimasto con un pugno di mosche in mano.
Ferrero e Varese si lasciano con dignità, come è giusto che sia, come dovrebbe accadere sempre tra persone intelligenti quali sono quelle coinvolte. C’è l’amarezza, senza dubbio, ma c’è anche un bilancio da tracciare dal quale emerge che questi otto anni siano stati straordinari per un giocatore normale che si è rivelato una persona speciale.
Ferrero parla dell’onore di essere stato il capitano biancorosso per tante stagioni, parla di responsabilità sentita sulla pelle, parla delle sfide superate anche quando tutto sembrava andare nella direzione opposta. L’ultima tre mesi fa, con il -16 (e poi -11) comminato per il caso Tepic, nonostante il quale la Openjobmetis si è salvata. Il Gianca poi ribadisce che «adesso è importante farvi sapere che io tiferò e supporterò SEMPRE (lo riporta in maiuscolo ndr) Varese, la Pallacanestro Varese, le Persone che oggi la guidano» e via dicendo. Parole che mettono fine a qualsiasi speculazione.
«Mi avete fatto sentire speciale» conclude Giancarlo anche a nome della fidanzata Alessia. Ma speciale Ferrero lo è a prescindere, e con la lettera di oggi lo ha confermato una volta di più. Buona strada, capitano, e arrivederci a Varese.
«Cara Varese,
quando ci siamo conosciuti un giorno di 8 anni fa non potevo neanche immaginare che saresti diventata Casa. Dal mio primo giorno qui, dall’accoglienza che e’ stata riservata da subito alla squadra senza neanche conoscerla, ho avuto immediatamente quelle sensazioni che mi hanno fatto capire che questo era ed e unposto speciale. Ho avuto / onore di esserne il Capitano per tante stagioni sportive. Ho i brividi mentre lo sto scrivendo. Una responsabilità’ che ho sentito sulla mia pelle giornalmente, tentando, con energia, positività e dedizione quotidiana di colmare i miei limiti ed essere un esempio per i miei compagni. Tutti insieme abbiamo superato le sfide che si sono presentate. Sempre a testa alta con fiero orgoglio. Da veri varesini biancorossi. Non e sufficiente una breve lettera per descrivere i miei sentimenti in parole, ci sarà tempo e modo, con molta più calma. Concedetemi di metabolizzare questo momento pieno di emozioni. La situazione per continuare il nostro viaggio insieme come giocatore non era matura e ho deciso di accettare una nuova stimolante sfida sportiva.
La cosa importante per me adesso è questa. Farvi sapere che io tiferò e supporterò SEMPRE Varese, la Pallacanestro Varese, le Persone che oggi la guidano, gli Sponsor, i Consorziati, gli amici de Il Basket Siamo Noi, gli Arditi, tutta la Curva Nord e il Popolo Biancorosso. Non sarebbe possibile fare i nomi di tutte le persone che mi hanno sostenuto e che hanno creduto in me in questi anni, ho ricevuto affetto continuo.
GRAZIE INFINITE. Mi avete fatto sentire speciale. Voglio ringraziare profondamente le Persone della Pallacanestro Varese con le quali ho lavorato fianco a fianco ogni giorno e le Persone che mi hanno accolto nelle loro famiglie. Io e Alessia vi ringraziamo per averci accompagnato in questo meraviglioso viaggio, solo un arrivederci». Giancarlo Ferrero
Damiano Franzetti
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