IL COMMENTO DI FABIO GANDINI
Manca sempre un centesimo per fare un euro qui a Masnago. E continuiamo seriamente a ritenere che quel centesimo sia innanzitutto la panchina.
Perché, tra alti e bassi, il quintetto cresce: uguale a sette giorni fa non è solo il risultato, stasera, ma anche la voglia di cancellare almeno le apatie del recente passato. Per amor del cielo, niente di ancora davvero convincente, di completamente efficace, soprattutto di continuo.
Pillole sparse e paradossi.
Dodici tiri da 3 nel primo quarto, ma sfidiamo chiunque a sostenere che fossero dei brutti tiri. Dieci nel secondo, ma questa volta sono altrettante forzature. In difesa la voglia di graffiare c’è, così come l’intensità: talvolta però ci si distrae e il destino - come contro Tortona - punisce sempre. Cauley-Stein è tutto in un frame: stoppata siderale nella sua metà campo difensiva e lancio del contropiede concluso da una tripla di Woldetensae; applausi; passano 10 secondi e Grazulis gli soffia tre rimbalzi sotto il naso, con l'ex NBA più fermo di un fotogramma.
E ancora… Nel primo e nel terzo quarto intravedi un flusso difesa-attacco e nell’ultimo si parte aggredendo finalmente il ferro: nel secondo, invece, tutti fermi a pascolare lungo i 6,75 metri. Hanlan colpisce e si nasconde, Moretti si sveglia dopo 18 minuti di nulla, McDermott è sempre vivo e produttivo, ma ci mette un tempo a capire che deve coprire meglio la linea di fondo. Brown continua a migliorare, ma l’inesperienza lo porta anche ad abbassare troppo la testa, con troppo testosterone e poco giudizio.
Eppure, uno più uno più uno più uno più uno fa un 5 che oggi è andato a fare la doccia con la promessa di un piatto di minestra più che meritato, perché ha cercato di andare oltre i suoi limiti attuali e forse strutturali.
E merita forse ancora un po’ di credito, viste le ultime due prestazioni.
Il problema è che poi ti guardi indietro e vedi il nulla. Dalla panchina oggi Bialaszewski recupera 20 minuti di un Woldetensae non perfetto ma almeno pulsante, mentre perde 16 primi di uno Shahid incapace - a parte un guizzo difensivo - di incidere nella forma e nella sostanza (0 di valutazione, -9 di plus/minus). Altro che palestrina... Il resto? Librizzi 5 minuti da “trilione” (ma il suo recupero difensivo ce lo ricordiamo) e Virginio n.e. (e pensate che c’è chi si incazza, e ti insulta, perché ti permetti di pensare e di scrivere che Nicolò meriterebbe la chance di fare esperienza a un livello appena più basso, in prestito, come se affermarlo fosse una calunnia, un'ingiuria, un vituperio e non una grande apertura di credito verso di lui e verso il suo futuro… Strano il mondo).
La Varese di quest’anno gioca sempre in 6 e in 6 farà due competizioni. La Varese di quest’anno - ed è accaduto pure stasera - arriverà a ogni finale punto a punto con la lingua di fuori e la vista annebbiata. La Varese di quest’anno non ha tra i rincalzi un solo elemento che permetta di cambiare il passo, né un solo cambio che valga davvero chi va a sostituire.
Amen. Perché se non è evidente a tutti, rimane solo da pregare.
Fabio Gandini
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