
Siamo solo all’inizio e, si sa, le certezze di maggio possono essere i dubbi di luglio e viceversa. Con un budget in formazione (da risolvere le incognite legate a sponsor e “socio forte”) e senza aver ancora sciolto la prognosi sulla strada regolamentare da seguire (5+5 o 3+4+5), il borsino delle conferme è al momento poco più di un gioco, basato su voci e intenzioni ancora lontane dal divenire fatti. Tali doverose premesse, tuttavia, non ostano al tentativo di provare a descrivere lo stato dell’arte all’11 di maggio 2017.
Johnson A dicembre 2016 ha firmato con la Openjobemtis un contratto a sei cifre per sei mesi di lavoro: è il “x2” che riduce al lumicino le speranze di trovare un nuovo accordo con lui… La guardia di Detroit pare oggettivamente fuori budget per le tasche biancorosse e verosimilmente non incontrerà problemi a ricevere offerte europee corrispondenti al suo status. Non ci si dimentichi, infatti, che solo un anno fa approdava all’Alba Berlino, club di Eurocup: l’habitat naturale per l’ambizioso Dominique rimane quello della seconda competizione continentale o similari (vedi Champions). Percentuali: 3% resta, 97% va.
Anosike Dominique Johnson, del resto, non ha nemmeno mai nemmeno ipotizzato in dichiarazioni pubbliche la propria permanenza sotto al Sacro Monte, cosa che lo differenzia dall’Oderah Anosike degli ultimi tempi. Anche a margine dell’aperitivo di saluto al Twiggy, OD si è sbilanciato con un «Mi piacerebbe molto…», che lascia il tempo che trova nel mondo degli affari coniugati allo sport ma che può essere una buona base di partenza per sedersi intorno a un tavolo. Il feeling con coach Caja, che ha fatto di lui il primo della lista dei Resuscitati, la stima (ricambiata) con società e ambiente e qualche buona ragione (di cuore) extra campo sono motivazioni di rilievo, da verificare tuttavia alla prova di altre chance che contemplino la possibilità di giocare le coppe o di guadagnare più soldi (e la sua nuova agenzia pare proprio intenzionata a vagliare il mercato dell’est Europa). Un centro da doppia-doppia di media (quest’anno 9.8 punti e 11,2 rimbalzi) non si trova sotto una zucca e Anosike ha dimostrato di poter reggere la scena, a prezzo di qualche sacrificio, anche assortito a un play non proprio lui congeniale (Maynor, per il quale vale lo stesso discorso…). Piazza Monte Grappa lo sa bene e ci ragionerà: se trattativa dovesse essere, tuttavia, non sarà certo a maggio… Percentuali: 25% resta, 75% va.
Maynor La storia sembra sul punto di ripetersi. Nel 2015 i 13,5 punti e i 7 assist di media gli permisero di spiccare il volo verso i dollari del Nižnij Novgorod, nel tentativo di riprendere il filo – anche economico – di un discorso interrotto dall’infortunio al legamento crociato anteriore destro. Due anni più tardi, un altro infortunio alle ginocchia più tardi, un nuovo “come back” biancorosso più tardi, chi si aspetta riconoscenza incondizionata dall’asso di Raeford sbaglia sentiero fin da principio: a 30 anni Maynor proverà di nuovo la scalata. Qui quasi tutti lo terrebbero, ma allo stesso tempo – vista la teorica ampia possibilità di scelta nel suo ruolo – nessuno si fascerebbe troppo la testa fosse costretto a rinunciarvi. Per ora è un no, poi magari ad agosto il buon Eric è ancora a spasso. E allora… Percentuali: 10% resta, 90% va.
Avramovic Il giovane serbo ha un altro anno di contratto con Varese più l’opzione per un ulteriore prolungamento annuale. E si tratta di un contratto che non prevede uscite di alcun tipo nel corso dell’estate 2017. Premesso ciò, gli A4 con clausole e cifre sanno diventare carta straccia a stretto giro di posta se le intenzioni non collimano: vedi Cavaliero, appena partito per Trieste, pur con un biennale in saccoccia. Solo un anno fa Coldebella soffiò Avra a una nutrita concorrenza e a prezzo concorrenziale: quid oggi, dopo una stagione in cui il classe 1994 ha dimostrato di essere un talento anarchico bisognoso di lavorare (e tanto) per essere utile a qualsivoglia collettivo? In soldoni: con il 3+4+5 spazio per lui ci sarà, nell’ipotesi di un “5+5”, invece, giocarsi uno “straniero” con l’imberbe Avra sembra un azzardo. Davanti a offerte terze ci si ragionerà: l’ultima parola spetta a coach Caja. Percentuali: 65% resta, 35% va (fosse “5+5” cambia tutto: 10% resta, 90% va).
Pelle Nel caso del caraibico, il legame con Varese è normato da contratto fino all’estate 2018 con diverse clausole d’uscita – esercitabili nei prossimi mesi - a beneficio del giocatore. E a pagamento: lasciasse le Prealpi per un club di Eurolega pagherebbe “x”, fosse richiesto dalla Nba pagherebbe “y” e così via. Da parte datoriale la volontà di trattenerlo c’è eccome, anche nell’ipotesi di un “5+5”: in Norvel si intuiscono margini di miglioramento ancora cospicui. Da parte sua… beh, lo si capirà a breve. Percentuali: 80% resta, 20% va.
Campani Le parti saranno libere da vincoli reciproci il prossimo 30 giugno: il contratto di Luca è in scadenza e nel corso della stagione appena andata in archivio di rinnovo non si è mai parlato. Come starà il ragazzo finita la rieducazione che segue l’ennesimo intervento chirurgico? Quale potrà essere il livello di competizione che Campani sarà in grado di assecondare dopo anni di convivenza con ginocchia martoriate? Domande scomode, ma decisive nel valutare un’eventuale conferma. Un rinnovo, in ogni caso, poggerebbe su sostanze economiche ben diverse da quelle del 2015…. A oggi, anche per ragioni di gradimento tecnico dell’allenatore, scommetteremmo su un addio. Percentuali: 15% resta, 85% va.
Kangur A luglio 2016 l’ala estone firmò con la società un 1+1, dotato di uscita a favore di entrambe le parti entro il 30 giungo 2017. Il 5+5 lo esclude di certo, per le stesse ragioni di Avramovic (e Kangur, a differenza del serbo, non si può certo definire un prospetto da crescere…). La strada opposta, invece, qualche margine di trattativa lo lascia aperto. Viene da una stagione faticosa in cui ha esplicitato tutti i limiti dovuti a età e fisico, nonostante la buona parentesi finale grazie a un minutaggio più consono: riprovarci (anche se scriviamo di una sorta di bandiera di questa città cestistica e di un uomo che ha sposato Varese anche fuori dal campo), parrebbe assecondare un’agonia… Le strade (del 3+4+5), tuttavia, sono infinite… Percentuali: 10% resta, 90% va.
Canavesi In scadenza. Se l’allenatore che lo ha voluto (Moretti) non l’ha fatto giocare nemmeno una volta, cosa farà l’allenatore che se lo è trovato tra capo e collo (e non l’ho fatto giocare nemmeno una volta)? Grazie e arrivederci (a meno che non serva per completare il 5+5, sebbene non sicuramente alle cifre di quest’anno…). Percentuali: 5% resta, 95% va.
Ferrero Anch’egli in scadenza, ma diverso da tutti gli altri. Perché viene da due campionati di crescita, perché può ricoprire entrambi gli spot di ala, perché gode della considerazione di Caja, perché è appena diventato capitano, perché cinque italiani li devi comunque prendere e uno lo hai già praticamente in casa. Lui e la società hanno iniziato a parlare, finalmente: il lieto fine è atteso. Percentuali: 90% resta, 10% va.
Eyenga Un altro che a Varese ha trovato l’America e che – l’ha detto – rimarrebbe volentieri. L’Artiglio non solo sa come farlo giocare in attacco: sa convincerlo ad essere un fattore difensivo decisivo. Il però è legato al regista da mettergli vicino: con Maynor andrebbe a nozze, con altri chi lo sa. Ripartire da almeno un extracomunitario del roster 2016/2017 è una chance che l’asse tecnica biancorossa tenterà di cogliere: se non è Anosike, è lui… Percentuali: 50% resta, 50% va.
Lo staff tecnico Caja uber alles, non così i suoi assistenti. Solo uno tra Stefano Vanoncini e Paolo Conti verrà confermato: di più se ne saprà nei prossimi giorni.
La formula La verità è che una scelta non è ancora stata fatta: sarà l’evolversi del mercato a risolvere l’ambivalenza fra 5 e 7 stranieri. Il risparmio del 5+5 (due contratti in meno) fa gola, è indubbio, ma è impossibile non tenere almeno per un attimo conto che, al momento attuale, Varese ha sotto contratto solo 3 giocatori: tutti comunitari.
I nuovi Il primo colpo potrebbe davvero essere Niccolò De Vico, ala di 2 metri esatti, classe 1994, passato e presente all’Angelico Biella da capitano. L’ambasciata biancorossa (Bulgheroni, Coldebella e Caja hanno assistito all’inizio dei playoff tra i piemontesi e Verona) non solo ha ricavato ottime impressioni dal giocatore (11,9 punti in 28,3 minuti di media a partita quest’anno), ma ha lasciato anche una buona dose di ottimismo sulla fattibilità della trattativa. Trattativa che potrebbe iniziare immediatamente: ieri Biella ha perso gara 5 ed è stata eliminata.
Ma non è tutto. La linea della società, sposato Caja per un altro anno, è una, a maggior ragione se davvero si vorrà tentare il 5+5: mirare agli italiani con un range di età tra i 23 e i 25 anni, fornendo all’allenatore pavese elementi non tanto da svezzare, quanto pedine con cui provare il salto di qualità tramite il lavoro in palestra.
Fabio Gandini
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