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Il sacco di Brindisi è arrivato con la forza delle tre ‘’C’’


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Cuore, carattere e ...fortuna: ricetta vincente all'insegna delle famose "Tre Ci" per la Cimberio in occasione del rocambolesco ma meritato "sacco di Brindisi". E la Varese intensa, aggressiva e "graffante" del precampionato? Storia vecchia, visto che al primo appuntamento con i due punti la squadra di Vitucci dimostra di avere punti nelle mani a sufficienza anche per battere sul terreno dell'attacco una squadra di "pistoleri" come l'Enel di Bucchi. Certamente non è sfato un Picasso, almeno per quanto riguarda molti scorci dei 40 minuti regolari; in particolare l'inizio, con Varese vittima dell'ansia da prestazione, confusionaria in attacco (10 perse nel primo quarto!) e in costante affanno difensivo sui giochi a due per il mitragliere Gibson.

Poi nel secondo quarto si rivede la Cimberio di settembre: sale la difesa attorno al totem Dunston (già signore degli anelli a quota 13 rimbalzi), sale il ritmo con Green a dispensare palloni e la gara torna rapidamente in equilibrio. Nella ripresa però si gioca la partita su ritmi e cadenze adatte a Brindisi, che sfrutta il furore agonistico del suo bomber: un "run&gun" non abituale per Varese, che però trova varchi offensivi abbastanza ampi e allora accetta la "sfida all'O.K. Corral" a chi-segna-di-più. E in una gara del genere chi perde un colpo (leggi il 7-0 a metà quarto periodo sul riposo di Green e Dunston per il 78- 71 del 37') difficilmente riesce a recuperare; il grande merito della Cimberio è stato quello di non darsi mai per vinta, neppure quando sul meno 7 a 45 secondi dal termine tutti pensavano già alla sconfitta («Addirittura stavo già ragionando in ottica della differenza canestri, poi invece...» ammetterà Vitucci nel postpartita).

Poi come spesso succede nel basket la squadra in rimonta gioca l'overtime sulle ali dell'entusiasmo, e la spinta di un sensazionale Adrian Banks firma il primo hurrà stagionale di Varese in una gara che mostra un volto assai differente rispetto alla squadra del precampionato. Difesa reparto decisivo per i risultati della Cimberio? Vinto in trasferta segnando 118 punti, roba da anni che non si vedeva dai tempi della Ranger di Sacco (stagione 1989/90, 120 punti in casa contro Desio). Collettivo e gioco di squadra come armi determinanti sul fronte offensivo? Tre giocatori oltre quota 20, con capitan Ere che "scollina"oltre quota 30 (zero nel supplementare giocando da play occulto).

Panchina lunga e rotazioni profondissime per dare la spinta vincente? Alla fine "solo " 17 punti dal secondo quintetto, anche se De Nicolao e Polonara giocano un supplementare di spessore. Green uomo chiave per il rendimento offensive della squadra? Ultimi 6 minuti in panchina per falli per il playmaker ex Cantù, comunque in grado di riscattare una partenza opaca con il solito lavoro di tessitura.

Banks "oggetto misterioso"dopo un precampionato trascorso stabilmente in infermeria? Per 39 minuti l'ex Netanya gira a vuoto, poi però decolla a livelli siderali con un overtime che mette in mostra il poliedrico talento di un giocatore che non a caso è sfato re dei bomber in Israele. Il bilancio complessivo è quello di una vittoria esterna all'esordio che mancava da ben 9 anni (stagione 2004/2005 sul campo di Teramo) con una prova balistica di valore assoluto (clamoroso 69% da 2 e 45% da 3); e con due punti "succulenti" in tasca Varese vola sulle ali dell'entusiasmo verso l'esordio casalingo contro la Sidigas. Con l'intento di mostrare nuovamente il volto convincente sui due lati del campo che aveva convinto tutti in precampionato.


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