L'Openjobmetis prosegue sulla rotta salvezza tracciata da Attilio Caja senza modifiche dell'attuale equipaggio. Il giorno dopo la brutta sconfitta casalinga con Torino non porta evoluzioni di mercato in casa biancorossa: Eric Maynor sembra aver definitivamente abbandonato le ipotesi di chiudere in anticipo la sua avventura a Varese, tant'è che Capo d'Orlando ha ormai imboccato altre strade di passaporto europeo. E la società di piazza Monte Grappa non ha intenzione di prendere l'iniziativa per un divorzio che risulterebbe economicamente oneroso, contrariamente a quanto sarebbe potuto accadere in caso di richiesta di rescissione da parte del playmaker statunitense.
L'auspicio, però, è che il rapporto con Maynor prosegua perché si è convinti di poter recuperare il giocatore del 1987 al regime di una partita a settimana che scatterà da fine mese con la chiusura dell'esperienza europea e non perché obbligati dai vincoli di bilancio. Doveri da rispettare nel nome di una corretta gestione del club; ma già in occasione del doppio cambio in campo e in panchina ritardare l'inevitabile ha prodotto analoghi costi extra al prezzo ben più pesante di aggravare la spirale negativa della crisi.
Le quattro partite in programma nei primi 14 giorni dell'era Caja hanno fatto registrare un trend di lenta ma costante crescita sul piano della coralità offensiva e recuperato qualche singolo - Ferrero e Anosike su tutti, ma anche Eyenga; in calo invece Kangur e Cavaliero, al di là dell'influenza che ha limitato Avramovic e Pelle - rispetto alla gestione Moretti. Ma alla voce punti in classifica il piatto continua a piangere e il cambio Johnson per Johnson - ultima scelta di Paolo Moretti, sebbene già sulla via della sfiducia - non ha prodotto la svolta auspicata. Anzi Varese è ancora in cerca della prima vittoria con la nuova guardia e il nuovo coach (rispettivamente 7 e 4 stop consecutivi). Il tecnico pavese ha bisogno di lavorare tanto in palestra per incidere sull'organizzazione di squadra e sulla condizione, e l'incedere delle partite gli ha concesso troppo poco tempo per coniugare teoria e pratica nelle sedute quotidiane.
Ora il calendario propone l'ultimo impegno ravvicinato del tour de force di inizio 2017: domani l'Openjobmetis sarà di scena sul campo del Rosa Radom; per preparare il match è tornata ieri in palestra (dal 23 dicembre mai un giorno di pausa) in vista della partenza fissata in mattinata. Ma negli otto giorni senza partite tra la trasferta polacca e la partita casalinga contro l'Usak si dovrà stabilire una volta per tutte se la salvezza sarà da conquistare col roster attuale, confidando che la ricetta "tempo, lavoro, pazienza e fiducia" risultata inefficace con la gestione Moretti possa pagare dividendi con Attilio Caja. Oppure se saranno necessari correttivi da inserire prima dell' inizio del girone di ritorno (22 gennaio contro Sassari), facendo chiarezza sul conto di Maynor e ampliando le valutazioni a tutto tondo. Con Campani ancora lontano dal rientro e Kangur in piena crisi di fiducia offensiva non servirebbe eventualmente puntellare lo spot di ala forte?
Dopo essersi sempre fatti dettare l'agenda dalle evoluzioni degli eventi, serve prendere l'iniziativa con decisioni ragionate, ma ferme e convinte: la rotta verso la salvezza non passa soltanto attraverso una squadra grintosa sul campo, ma anche da una società decisa nel dettare la linea...
Giuseppe Sciascia
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