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Itelyum supponente e moscia: perde in Olanda e si complica la vita


simon89

Un incubo. Una Varese – versione Itelyum – che sembrava definitivamente tumulata, si ripresenta come uno zombie per perdere di nuovo, come nel match di andata, contro lo ZZ Leiden, formazione olandese con un piede fuori dalla coppa e con (sulla carta) poca qualità da opporre ai biancorossi di Bialaszewski. Che, invece, per la seconda volta regalano il successo ai tulipani (81-77) con una prestazione magrissima, scialba, deludente ai massimi livelli e ora mettono davvero a rischio la qualificazione ai playoff di Fiba Europe Cup.

Vincere a Leiden significava eliminare gli olandesi dalla corsa, andare a Oradea tra sette giorni con la possibilità di perdere fino a 18 punti e vendicare l’insulsa sconfitta dell’andata. Ma evidentemente Hanlan e compagni pensavano di trovare tappeti rossi stesi ai propri piedi, visto l’atteggiamento supponente. E forse non ha aiutato neppure un primo quarto facile facile, chiuso sul +9 senza forzare e mescolando i quintetti. La partita varesina di fatto si è chiusa lì: secondo periodo da festival horror, ripesa con 37 punti segnati, una decina dei quali nell’ultimo minuto e mezzo a giochi ormai fatti.

E così lo ZZ è incredibilmente padrone del destino del girone: dovesse compiere il miracolo a Chemnitz, sarebbe lei a qualificarsi ai playoff con buona pace di Oradea e Varese. Solo in caso di KO olandese in Germania conterà il risultato in terra rumena, ma a questo punto l’Itelyum ha una sola opzione, il successo. Che è possibile a patto che non si ripeta una prestazione simile a quella di Leiden: non si salva nessuno in casa biancorossa, perché chi ha fatto bottino (Mannion, Hanlan, McDermott) ha comunque tanto da farsi perdonare (Nico, comunque, il migliore) mentre gli altri non hanno neppure il paravento dei punti segnati. Varese paga percentuali basse da 3 punti (1/5 Moretti, 2/9 Mannion, 1/3 Brown, 7 errori consecutivi di McD prima di segnare tre volte) ma anche un atteggiamento generale senza sprint. Mai un ruggito vero, ma un approccio cattivo all’azione, mai un tuffo, una mossa per sporcarsi le mani. Ma quando si gioca sulle punte, a qualsiasi livello, alla fine si paga dazio. E così festeggiano il rude Schaftenaar, l’energico Jones, il concentrato Van Bree (incredibile canestro da 25 metri al 20′!), non il morbido Moretti, il confuso Wolde o l’impalpabile Brown. Che serva da lezione, anche all’allenatore i cui quintetti mescolati (quasi 10′ a Young) e i cambi di mezza squadra per volta si rivelano azzardi pagati a caro prezzo.

PALLA A DUE

Nel piccolo Vijf Meihal ci sono almeno una ventina di tifosi biancorossi a sostenere la squadra di Bialaszewski reduce dalla vittoria di Cremona. Il coach americano sceglie i soliti cinque per iniziare la partita ed è ancora privo di Ulaneo; ultima varesina per Young. Spradley mette Ververs accanto al bomber Jones (30 all’andata) con Gross sotto i tabelloni.

LA PARTITA

Q1 – L’avvio varesino è decisamente positivo: Hanlan comincia forte e scava il primo solco che regge per tutto il periodo anche con vantaggio in doppia cifra. Bialaszewski ruota tutti gli effettivi tranne Librizzi (che entrerà dopo) e trova qualche punto anche dalle seconde linee. Peccato la tripla di Van Bree sulla sirena che taglia il margine di vantaggio biancorosso, 19-27.

Q2 – Anche per questo è inspiegabile il pessimo secondo periodo in cui Varese subisce 27 punti realizzandone appena 13 e facendosi sorpassare con merito dagli “Orange”. La Itelyum smette di funzionare: non si segna da 3, si cerca gloria in entrata ricavando stoppate ed errori e soprattutto si dà allo ZZ la sensazione di poter correre. Jones inizia a segnare, i due timeout di Biala servono a poco e solo Mannion nel finale riaccende Varese. La beffa sulla sirena: tiro di Van Bree da 25 metri a una mano e canestro del 46-40.

Q3 – La Itelyum pare scuotersi a inizio ripresa con Mannion che prima serve Spencer e poi pareggia a quota 46. Per qualche momento c’è un botta e risposta che dà l’impressione di una Varese vivace, ma al primo, piccolo break tulipano il motore biancorosso torna a bofonchiare. Van Bree e Schaftenaar ritoccano il massimo vantaggio interno, poi una tripla di Mannion riporta Varese a -5 ma alla pausa è 65-58.

IL FINALE

Anche il Leiden smette di far canestro a inizio ultimo quarto ma Varese non ne approfitta, i minuti passano e il margine resta tale. Van Bree e Jones firmano per due volte il +10, poi c’è un ultimo sussulto: tripla di McDermott dopo 7 errori dall’arco, unica bomba di Moretti per il 72-66. Si spera possa essere l’alba di una volata vincente e invece resta il canto del cigno: Mannion ha finito le munizioni, Van Bree invece no e lo ZZ tocca addirittura il +12. Negli ultimi 90” Varese segna tre volte dall’arco con Hanlan e con doppietta di McDermott ma è troppo tardi per pensare alla riscossa: 81-77 e festa meritata degli olandesi.

Damiano Franzetti


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