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Kristjan Kangur ha detto sì. L'Openjobmetis strappa la conferma più importante dal punto di vista della solidità del gruppo tra i giocatori del 2015/'16: l'ala estone ha siglato il contratto biennale che la società di piazza Monte Grappa gli aveva proposto subito dopo la fine della stagione passata.

Quello che sembrava un matrimonio annunciato è stato più sofferto del previsto: l'agenzia del giocatore del 1982 aveva detto no al primo tentativo del club biancorosso ed anche il secondo sforzo (con un leggero ritocco alla proposta valida fino al 2018) non era stato giudicato sufficiente. Alla fine, però, ha pagato il lavoro di cesello che la società ha comunque portato avanti dopo la fumata grigia di 10 giorni fa, quando il giocatore era tornato in città per qualche giorno: di fatto l'offerta non era mai stata ritirata e, come più volte ribadito su queste colonne, la decisione era completamente nelle mani di Kangur. E mentre la società sondava il mercato anche nel ruolo dell'ala estone, è stata portata avanti una sottile ma costante operazione diplomatica direttamente con l'atleta per convincerlo a restare in maglia biancorossa, assecondando i desideri di tutto l'ambiente - coach Moretti in primis - che avrebbe voluto rivedere nella Varese 2016/'17 la vera anima caratteriale della Varese 2015/'16. «Siamo contenti per il valore del giocatore e della persona, molto apprezzato da tutto l'ambiente per quel che sa portare dentro e fuori dal campo - afferma il d.g. Claudio Coldebella -. La permanenza di Kristjan era un desiderio condiviso da tutte le persone che ho incontrato; a me spettava trovare le condizioni perché avvenisse. Se ai primi di giugno avevamo fatto un passo verso di lui, stavolta è stato il giocatore a farne uno verso di noi, con reciproca soddisfazione».

Dunque, Kangur vestirà la maglia di Varese fino all'età di 36 anni, eguagliando figure indimenticabili come Manuel Raga e Corny Thompson nella classifica di fedeltà degli stranieri di Varese (sei stagioni per il messicano dell'Ignis e lo statunitense della DiVarese), l'ala estone li raggiungerà nel 2017/'18. «Sono assolutamente felice di tornare a giocare a Varese, che considero la mia seconda casa. Io e la mia famiglia qui ci troviamo bene e ci sentiamo parte della città. Ci sono molte cose belle che accadono in Pallacanestro Varese e prometto di contribuire a portare nuovi successi e gioia ai tifosi biancorossi»: questa la prima dichiarazione a caldo dell'ala del 1982, che manterrà quel ruolo extratecnico di collante dentro e fuori dal campo già evidenziato nel 2015/'16, con la possibilità di contributo più qualitativo che quantitativo nel reparto lunghi con quattro giocatori in rotazione (arriveranno un'altra ala forte europea e un centro Cotonou, oltre a Campani) rispetto ai tre del finale della stagione passata. E la convocazione con l'Estonia per le qualificazioni ad Eurobasket 2017? A quanto pare non sarebbe più un ostacolo, col giocatore che ha comunque garantito piena disponibilità sin dall'inizio della stagione. Ora si attendono notizie sul conto di David Moss: sia Brescia che Varese hanno messo sul piatto un biennale per l'ala di Chicago, che dovrebbe sciogliere la riserva entro domani.

Giuseppe Sciascia


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