Per la seconda domenica di fila, la Openjobmetis è costretta a piangere per una partita persa in volata. Dal supplementare con Napoli al testa a testa durato 40′ senza interruzione sul campo di Sassari, con i sardi che alla fine la spuntano 104-99 lasciando con l’ennesimo pugno di mosche in mano (9a sconfitta in 12 partite) la squadra di Vertemati.
Un verdetto duro da digerire soprattutto perché Varese, che era senza lo squalificato Gentile, è tornata a fare quadrato con rotazioni ridotte ed era anche riuscita a salire a +10 in apertura di ultima frazione. Da lì in avanti però il Banco Sardegna ha cambiato marcia, risalendo nel giro di pochi possessi con un parzialone di 16-0 e reagendo al successivo controbreak biancorosso. Come con Napoli, il punto di svolta è stato il quinto fallo di De Nicolao: fuori lui, gli avversari hanno trovato i colpi giusti con il solito Logan – troppo libero – capace di siglare la tripla che ha sparigliato i conti e poi altri 4 punti a suggellare il risultato finale.
Per passare a Sassari quindi non è bastato un attacco da 99 punti, sospinto dall’accoppiata Keene-Kell: il nuovo acquisto ne ha messi 33 con percentuali sontuose scrollandosi di dosso le critiche per le prime due uscite, il “polacco” ne ha aggiunti 28 permettendo così ai tifosi biancorossi di sognare a lungo. Ma il risveglio è stato il solito, quello della sconfitta, perché Varese è stata letteralmente tradita da due giocatori chiave, Anthony Beane e John Egbunu. Tre falli in un amen per il primo che poi ha collezionato tante forzature e – vedremo poi – non è stato in grado di contenere Burnell; un tabellino completamente deficitario per il pivot che aveva tutto per essere un fattore positivo e invece si è rivelato una zavorra per il già fragile scafo varesino. I due sono correi anche per il clamoroso naufragio a rimbalzo: la Openjobmetis ne ha raccolti 13 in meno concedendo 21 carambole in attacco al Banco Sardegna. Su quelle situazioni, in cui Burnell è stato un iradiddio, la squadra di Bucchi ha costruito il successo, tirandosi così fuori dal pantano del fondo classifica.
Quello in cui è bloccata Varese, che ha perso l’occasione di lasciarsi alle spalle Cremona e Fortitudo confermando – ahinoi – tutti i propri problemi difensivi. Il quintetto di Vertemati, partito a uomo, è stato presto costretto a rifugiarsi nella zona trafitto da Robinson e Kruslin. Con la 2-3 le cose sono andate meglio (meglio, non bene) ma i 104 punti raccolti in fondo alla retina sono esplicativi di quelle che sono le difficoltà della squadra a proteggere il canestro. E così, la vecchia volpe Logan (ma pure Bendzius e altri ancora) non ha esitato ad approfittarne: i 35 punti concessi nell’ultimo periodo di gioco – quando cioè le maglie dovrebbero stringersi al massimo – sono l’ennesima condanna al lavoro di Vertemati, che continua a non trovare le mosse giuste per strappare una vittoria necessaria come l’ossigeno. Un successo che, a furia di prenderne100 a serata, chissà quando arriverà.
PALLA A DUE
Senza Alessandro Gentile – che salta il derby con il fratello Stefano alle 200 in Serie A – tocca ad Anthony Beane occupare il ruolo di ala piccola nel quintetto base. Keene è il play opposto a Robinson nella sfida tra nuovi acquisti, duello nigeriano sotto i tabelloni tra Mekowulu ed Egbunu che ha finalmente Caruso alle spalle.
LA PARTITA
Q1 – Il primo periodo ha un protagonista assoluto, Marcus Keene, che scalda subito la mano e manda avanti Varese fino al +5 nel primo tratto di partita. La difesa biancorossa però non è altrettanto brillante: Robinson e Kruslin si infilano a più riprese e quando i sardi iniziano a martellare da 3 punti il controbreak è piuttosto netto. Vertemati perde anche Beane, autore di tre falli con tanto di antisportivo, però nel finale di quarto trova il recupero con Keene e Ferrero e si riaggancia (28-25).
Q2 – Bucchi manda allora Logan sulle tracce dello scatenato Keene e la mossa funziona perché il folletto biancorosso fatica a mantenere i ritmi iniziali. Si vede Egbunu ma è un fuoco di paglia, ben più potente quello di Treier che segna due volte da lontano ma stavolta la OJM trova pronto Jones. Il suo break dà il vantaggio a metà gara, 48-50.
Q3 – Kell e Keene tornano a giocare a “chi ne fa di più”, replicano alla tripla di Bendzius e costruiscono un +6 biancorosso che in qualche modo regge. Anche il finale di periodo sorride agli ospiti, nonostante tutto, perché stavolta i tiri liberi entrano: ne approfitta prima Sorokas e poi Kell che ne converte tre dopo un fallo di Gentile. Alla mezz’ora è 68-76 anche se per Sassari Burnell ha iniziato a farsi notare a rimbalzo.
IL FINALE
Un’entrata vincente di Kell regala il +10 a Varese in avvio di ultimo periodo: sembra la spallata giusta e invece è Sassari a reagire in modo violento. I biancorossi smettono di segnare, i sardi invece colpiscono da vicino e da lontano, correggendo a suon di rimbalzi anche gli errori. Vertemati chiama due timeout ma il parziale casalingo arriva a 16-0 con annesso sorpasso. Un cesto di Jones però cambia l’inerzia e stavolta è Varese a riportarsi in vantaggio 85-86. A quel punto pare arrivare la svolta con De Nicolao: tripla e contropiede su palla rubata dalla difesa per l’87-91, ma sull’azione successiva il play commette il quinto fallo (non così evidente) su Logan e così Vertemati perde l’uomo simbolo della difesa. La parità regge sino al 96 (liberi di Jones) ma poi Logan sfrutta il cambio difensivo e sbatte in faccia a Sorokas una tripla che Varese non avrebbe dovuto concedere per nulla al mondo. Poi il ferro non è benevolo con Jones, sputando la bomba del pareggio ma dopo l’1-2 di Gentile in lunetta ancora Keene riavvicina gli avversari con tre liberi. Ma Logan non sbaglia un colpo a differenza di Keene che, per evitare di subire un fallo “da due liberi” prova il miracolo da 8 metri senza riuscire nell’intento. E ancora Logan la chiude, a fil di sirena 104-99.
Damiano Franzetti
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