Il timore che la pausa di campionato potesse rallentare l’inerzia e l’entusiasmo della nuova Openjobmetis è prontamente fugato. In una partita potenzialmente “trappola”, contro una Cremona alla ricerca di punti salvezza in quello che poteva essere considerato uno scontro salvezza, la banda Roijakkers centra il sesto successo in sette partite e dà forse l’ultimo saluto alla zona bollente della classifica.
Graduatoria che spiega come, oggi, i biancorossi siano praticamente a ridosso del treno playoff, una parola che a questo punto non bisogna avere paura di pronunciare, fatto salva la dovuta attenzione per quel che accade alle spalle. 90-78 alla Enerxenia Arena, e dopo tante gare vinte sul filo di lana questa volta Varese si è presa il lusso di evitare infarti e patemi d’animo. La Vanoli non si è mai davvero arresa, ma non è neppure riuscita – salvo rarissimi istanti – a pensare davvero di recuperare un divario che si è fatto via via più solido.
Un andamento di gara che la Openjobmetis ha voluto e costruito con tanta intelligenza, oltre alla solita aggressività: Keene, braccato faccia a faccia da Cournooh, ha capito di dover limitare le conclusioni e ha distribuito assist utili. Roijakkers ha di conseguenza trovato altre soluzioni per fare canestro, e a brillare sono stati anche gli ultimi arrivati Woldetensae (eccellente, e non solo per i 21 punti con 4/5 da 3) e Reyes, il meno atteso tra i padroni di casa. Con queste “punte” inconsuete, l’accoppiata Sorokas-Vene è entrata in azione in modo più chirurgico mentre dalla parte opposta, al di là di qualche sprazzo di talento, è mancata continuità ma forse anche quella voglia che dovrebbe caratterizzare le pericolanti.
E così, una Masnago tornata “quasi vera” dopo oltre due anni di spalti deserti, ha potuto riabbracciare forte la sua squadra. Tremila i tifosi presenti (tutti quelli possibili), caldi e corretti, arrivati anche per il doveroso omaggio a Sandro Galleani inserito nella hall of fame. Oltre a tanta gente comune, anche un parterre vip inatteso e ricchissimo anche al di fuori del basket (Recalcati, Sacchetti, Zanatta…): da Javier Zanetti al rugbista Diego Dominguez fino a Ivan Basso. Ripensando a un vecchio slogan, Varese piace alla gente che piace.
PALLA A DUE
La conformazione iniziale della Openjobmetis è quella di sempre: Librizzi va in quintetto nonostante qualche acciacco (sabato sera non entrato con la Robur), Vene e Sorokas presidiano l’area contro i lunghi ospiti che sono Tinkle e Dime. Caruso è a disposizione (ma non giocherà) mentre Galbiati comincia con Poeta, tiene Spagnolo “di rincorsa” e Kohs in tribuna.
Rispetto al solito cambia la cornice: 3000 posti disponibili praticamente esauriti, spalti da “partita vera” dopo oltre due anni. Sul cubo (e addosso a qualche giocatore) i colori dell’Ucraina perché là c’è qualcosa di molto più importante della pallacanestro, ahinoi.
LA PARTITA
Q1 – Un pizzico di “ruggine da pausa” la Openjobmetis ce l’ha, in fase iniziale (troppe palle perse). Non però Sorokas, subito devastante in area: il primo vantaggio è suo (insieme a Beane) ma Harris e Tinkle non sono da meno e il punteggio sale subito sino al 27-23 della prima pausa.
Q2 – La Vanoli ha uno sprazzo da Spagnolo ma ormai Varese è a regime: Keene, braccato da Cournooh, non segna ma si rende utile da assistman in assenza di De Nicolao, presto fuori con tre falli. Con la difesa ospite chiusa sui “soliti noti”, tocca a Woldetensae trovare gloria al tiro e allungare, anche se il minibreak che consente il 48-38 dell’intervallo è firmato da Reyes, oggi molto più utilizzato da Roijakkers.
Q3 – La pausa lunga non cambia molto le carte in tavola: la OJM inizia un po’ in sordina il terzo periodo ma quando c’è da respingere la Vanoli qualcuno lo si trova sempre. Wolde colpisce di nuovo, ma anche Vene lascia il segno in un bel botta-e-risposta con Tinkle. Verso il 28′ tutti a riposo per diversi minuti a causa di alcuni problemi tecnici al tabellone: c’è il rischio di raffredarsi ma Wolde è bollente. Tripla dall’angolo e il divario della mezz’ora è di 11 lunghezze (68-57).
IL FINALE
Galbiati chiede allora a Poeta di sfruttare altezza e atletismo di Dime: il pivot ospite, 6 punti in fila, è l’ultimo a mettere in guardia la difesa biancorossa ma le speranze della Vanoli non vanno oltre qualche minibreak. Anche perché Woldetensae non smette di fare canestro e, come in precedenza, anche Reyes sale sulla giostra con due triple dall’angolo che mandano Masnago in paradiso. Keene aggiunge qualche serpentina, elimina per falli Cournooh e negli ultimi 2′ la OJM prova anche ad attaccare la differenza canestri. L’unico obiettivo che sfuma in una serata di gloria, come ne capitano spesso da queste parti. Finalmente.
Damiano Franzetti
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