Con il piglio di chi vuole cominciare bene, con la capacità di approfittare dei guai altrui, con un palazzetto carico al punto giusto, la Openjobmetis guadagna con merito i primi due punti della stagione superando 87-81 il Banco di Sardegna Sassari pur con qualche brivido di troppo nei minuti finali.
Una Varese frizzante, nella quale si vede senza dubbio un gioco rapido e votato alla corsa senza però che questo diventi un obbligo: i biancorossi sono stati bravi a mettere in pratica questi dettami senza esagerare, accettando anche situazioni a metà campo e cercando in quei casi anche il gioco interno dove Guglielmo Caruso è stato una chiave, nell’attaccare il temuto Oniaku. Il “Bud Spencer” di Sassari ha prodotto tanto, come ci si aspettava, ma è stato anche messo in difficoltà a livello di falli commessi tanto da aver raggiunto quota cinque in anticipo sul 40′. Ed è stato limitato anche da qualche raddoppio attento dei biancorossi, segno che Brase al di là delle frasi fatte (“pensiamo a noi”… “non vince chi è più alto”…) ha preparato bene le tagliole su di lui.
La Openjobmetis è stata brava anche ad approfittare del momento della Dinamo, arrivata a un passo dal vincere la Supercoppa ma giunta a Masnago tirata nel fiato (dopo due partite all’ultimo sangue) e soprattutto negli uomini perché Bucchi alla fine ha dovuto rinunciare anche a Stefano Gentile. E il play-guardia campano è uomo importante nell’economia del Banco. Ma ciò naturalmente non sminuisce i meriti di una Varese che dovrà poi “registrare” qualcosa, visti gli ultimi 10′ in apnea.
Ai biancorossi, arrivati al 30′ con 15 punti di vantaggio dopo una prodezza di Ferrero, hanno sofferto del classico “braccino” sbagliando diverse scelte in attacco e permettendo a Robinson e soci di risalire addirittura a -3. Poi ci ha pensato Brown, uomo d’esperienza, a inventare la fiondata decisiva da 3 punti per rimettere a posto le cose, mentre Ross ha trovato un paio di serpentine vincenti. Il migliore è stato comunque Jaron Johnson con la prima “doppia doppia” della stagione, 20 punti e 10 rimbalzi: in questo fondamentale, temuto, Varese alla fine ha perso il confronto ma non in modo eclatante. Per i giudizi ai singoli vi rimandiamo alle pagelle, ma oltre al già citato Caruso, sono piaciuti – e molto – anche Ferrero e De Nicolao tra gli italiani. Ora sotto con la prossima: si gioca già sabato sul campo di Brescia, battuta di un sol punto a Milano. Altra giostra tutt’altro che semplice, altra sfida da prendere di petto.
PALLA A DUE
Scorrono i volti dei beniamini di Varese sui maxischermi prima del match, ma quello su cui tutti applaudono con forza appartiene a Bruno Arena, omaggiato così dalla società che il “Fico” amava e ricordato anche da uno striscione in Curva Nord. In una Masnago tornata piena e incuriosita dalla nuova Openjobmetis, è Bucchi ad avere i maggiori problemi di formazione: oltre a Treier, Devecchi e Chessa deve rinunciare a Stefano Gentile. Brase tiene a sedere Reyes nel primo quintetto, inserisce Woldetensae e piazza Johnson accanto al pivot Owens, subito opposto al totem Onuaku.
LA PARTITA
Q1 – Avvio da mani ghiacciate; Varese non si sblocca e resta a lungo a quota 4, Sassari fa poco meglio e prova un miniallungo ma quando Brase comincia a cambiare – dentro Caruso e De Nicolao – sono i padroni di casa a fare meglio. I primi squilli di Johnson, una tripla di Ferrero e 5 punti di Denik (con tripla sulla sirena) valgono il primo vantaggio vero, 23-17.
Q2 – Alla ripresa del gioco però, Varese non comincia bene e anzi concede un parziale che si allarga sino allo 0-10 per la Dinamo con Onuaku protagonista in attacco. Brase perde Owens con il terzo fallo ma il quintetto super-basso del coach biancorosso tiene la posizione. Si vede finalmente Ross, fino a quel punto fuori bersaglio: due triple del play ridanno vita alla OJM che poi viene letteralmente trascinata da Johnson (7 in fila) al nuovo vantaggio di metà gara, 41-38.
Q3 – Dopo l’intervallo si vede la versione migliore di Varese: sfrontata ma anche attenta dietro e precisa nel girar palla e colpire. Ross alza il numero dei colpi, Caruso regge e replica a Onuaku, si vede un lampo di Reyes imbeccato dal playmaker mentre Sassari appare un po’ a corto di idee, con un Bendzius stranamente poco produttivo e la coppia Dowe-Jones un po’ spaesata. La OJM capisce che il momento è propizio e chiude bene con De Nicolao e con la prodezza di Ferrero sulla sirena per il 70-55.
IL FINALE
Un +15 che però non è una sentenza e i tifosi biancorossi se ne accorgono subito. Varese gestisce male i primi 3-4 possessi, Sassari non ne approfitta subito ma poi viene scossa da una tripla di Robinson per il nuovo -10. Poco dopo una decisione arbitrale discutibile dà canestro buono su una interferenza di Owens che sembra non esserci e il Banco prende nuovo vigore anche perché Bendzius ora fa canestro. Ross e Owens scuotono la OJM così come il quinto fallo di Onuaku, ma due palle perse malamente e i successivi contropiedi di Diop e Kruslin valgono addirittura il -3, 78-75. A quel punto però Markell Brown sfodera il colpo del campione: tripla senza paura e nuovo +6 che non è una polizza ma quasi visto che i sardi non sono sempre precisi mentre Ross ha ancora un cesto da mettere: 87-81, si chiude in bellezza.
Damiano Franzetti
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