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La Openjobmetis scaccia le paure: buon secondo tempo, Pesaro al tappeto


simon89

Non bellissima ma caparbia e, nel complesso, decisamente superiore all’avversaria. La Openjobmetis si prende due punti d’oro nella sfida storica, ma di bassa quota, contro Pesaro e si porta su un rassicurante +6 in classifica (+ 8 virtuale visto il doppio confronto favorevole) sui marchigiani dell’amico Meo Sacchetti.

Il 91-80 premia con merito i biancorossi e apre le due settimane di pausa garantendo maggiore tranquillità a squadra, società e ambiente: lo stop al campionato andrà sfruttato al meglio sia dal punto di vista fisico sia da quello del mercato con la ricerca del quinto straniero che diventa importante per il rush finale.

Intanto, pur tra qualche alto e basso, la squadra di Bialaszewski si conferma per lo meno superiore alla zona a rischio della Serie A. I biancorossi partono a bomba ma poi si perdono nei soliti rallentamenti e permettono a Pesaro di tornare a contatto prima della pausa lunga. Nella ripresa però Varese trova regolarmente gli uomini in grado di creare un vantaggio sui rivali, di mantenerlo e di consolidarlo. Hanlan cambia marcia, poi tocca a un Woldetensae ritrovato lasciare il segno sulla partita, ed è bello l’epilogo della serata con Tomas travolto dall’affetto del pubblico durante il giro di campo celebrativo. La Openjobmetis però ringrazia, eccome, anche le sue ali americane: Brown è il top scorer e si inventa alcune triple fuori dagli schemi che mandano gambe all’aria la Vuelle, McDermott è il solito uomo dalla doppia dimensione: segna nel primo tempo, lavora ai fianchi gli avversari nella ripresa.

Tutto bene dunque? No, perché nell’arco dei 40′ Varese si concede di nuovo a pause e incertezze: i biancorossi sono travolti a rimbalzo dagli ospiti (ben 19 le carambole raccolte da Pesaro in attacco) che tirano ben 81 volte contro le 73 di Hanlan e soci. Per fortuna con percentuali disastrose dall’arco (19%) cadendo spesso nelle trappole tattiche biancorosse che invitano al tiro anche chi tiratore non è. La seconda nota dolente è legata a certe situazioni difensive che – nel primo tempo – sono una croce per Varese: con Librizzi in campo, per esempio, gli avversari sfruttano la differenza di peso in post basso e il povero Matteo è spesso lasciato in balia della situazione. Meno brillante del solito anche Mannion, “bussato” però troppo spesso dai difensori lasciati a lungo impuniti da un arbitraggio non proprio casalingo, anche se poi è il pericoloso McDuffie a farne le spese (doppio fallo tecnico ed espulsione: aveva segnato 16 punti in 25’…).

Ma – dicevamo – questa Varese non poteva perdere contro questa Pesaro ed è stata brava a mantenersi sempre davanti, spinta dal solito pubblico da 4.700 unità che in casi simili dà sempre un contributo. Ora, dicevamo, la pausa e poi si riprenderà al Forum contro Milano: un appuntamento da mettere fin d’ora nel mirino perché una vittoria “fuori ordinario” potrebbe permettere di svoltare una volta per tutte.

PALLA A DUE

È un prepartita lungo e speciale quello di Varese-Pesaro. C’è una bella accoglienza a Meo Sacchetti, oggi coach marchigiano, c’è un saluto del pubblico a Tambone, c’è soprattutto un lunghissimo e commosso applauso a Bob Morse, presente alla parita. E poi tornano i fischi a Bialaszewski al momento della presentazione, una protesta che riprende vigore dopo qualche partita. In campo nulla di particolare da segnalare: soliti cinque per la OJM, i due ex (Moretti e Tambone) dalla panchina.

LA PARTITA

Q1 – Primi minuti d’equilibrio, poi è il tiro pesante a fare la differenza: segnano Brown e Hanlan e gli errori di Pesaro consegnano il break a Varese che scappa 16-8. Sacchetti spende timeout dopo 4′ ma la Carpegna non si risolleva: tre palle perse ospiti permettono alla OJM si siglare il +12 (24-12) con Mannion che all’inizio serve i compagni e poi segna di suo. Peccato per l’epilogo: il ferro sputa la tripla del +14 di McDermott, Tambone corre il campo e imbuca da 10 metri sulla sirena il 29-21.

Q2 – I quintetti di Bialaszewski non convincono in avvio di ripresa: dentro Librizzi e Moretti molto a lungo e dopo qualche minuto arriva un blackout: Varese spreca un vantaggio di 9 punti (ultimo canestro di McDermott in avvicinamento) e si fa rimontare dalla Carpegna sino al pareggio con gli ispirati Bluiett e McDuffie. Un antisportivo a Bamforth e una tripla di Brown rivitalizzano la OJM negli ultimi 3′ anche se Hanlan continua a litigare con il canestro. Arriva anche il terzo fallo di Mannion in attacco, però almeno i biancorossi rimettono il naso avanti (47-43).

Q3 – Si riparte con un Hanlan in più nel motore biancorosso: il capitano costruisce un 9-0 personale con una tripla e due “canestro e fallo” che permettono di ricostruire un vantaggio solido. Quando però Varese alza il piede dalla tavoletta, la Vuelle è di nuovo vicina e con Ford ritrova il -3. A quel punto però c’è un nuovo protagonista, Tomas Woldetensae: l’esterno sbaglia il primo tiro da lontano ma poi infila una doppietta pesantissima dall’arco cui aggiunge anche due liberi. Grazie a lui Varese doppia la boa del 30′ sul 69-64 e solo il cronometro gli nega la terza prodezza sulla sirena.

IL FINALE

A direzionare il match in via definitiva verso Varese è però il miglior giocatore avversario, Markis McDuffie: già gravato di un tecnico per evidenti proteste, l’americano si prende un’altra “Grande T” a inizio ultimo periodo facendo scattare l’espulsione automatica. Varese trova anche un Ulaneo pronto (a differenza del “giro in campo” precedente) con Spencer che può tornare con maggiore tranquillità sul parquet. Brown non smette di colpire dall’arco e così per qualche minuto la Openjobmetis va in scioltezza, trovando qualche punto anche dalle parti di Moretti mentre Mannion continua a chiedere agli arbitri falli che non arriveranno. Sacchetti perde per falli anche Tambone e soprattutto assiste impotente a una serie di triple fallite dai suoi, ormai troppo precipitosi. Varese ringrazia, tocca anche il +16 e dà spazio a Virginio, abile a chiudere la nottata con la tripla del 91-80.

Damiano Franzetti

 


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