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L'OJM regge la scena ma l'EA7 è inarrivabile


simon89

L'Openjobmetis non sfigura al cospetto della corazzata EA7. Il derby numero 174 ribadisce l'attuale superiorità di Milano (8 vittorie in fila e 100 totali) nei confronti di Varese, ma la truppa di Attilio Caja esce tra gli applausi del PalA2A per aver onorato al meglio una sfida sulla carta impossibile. Nonostante le assenze di Cinciarini e Simon, la compagine di Jasmin Repesa mostra la profondità chilometrica della sua panchina spremendo 46 punti dal secondo quintetto contro i 20 dei padroni di casa, penalizzati dai precoci problemi di falli di Anosike e Ferrero e dal riposo obbligato di Maynor in assenza del veterano Bulleri.

Quintetto contro quintetto, Varese ha per certi versi fatto meglio dell'E A7, con una partenza graffiante (20-15 al 7') firmata dalle accelerazioni dettate dal play statunitense (13 nel primo tempo) e finalizzate da un esplosivo Eyenga. Ma se le rotazioni di coach Repesa hanno permesso di girare le chiavi nel quadro, specie con un tonico Dragic e un ispiratissimo Pascolo, l'OJM ha avuto risposte quasi solo negative (eccetto per un flash di Pelle nel terzo quarto) dalla sua "second unit". Eloquente il primo break subito a cavallo tra primo e secondo quarto (24-37 al 13' con un 4-22 in soli 5'), con Milano micidiale dall'arco (9/15 all'intervallo e 14/28 a fine gara) per punire gli errori di costruzione del gioco di una Openjobmetis orfana per 20' del terminale principe Dom Johnson (1 punto e 0/6 al tiro a metà gara).

Ma dopo aver rischiato il tracollo sul 32-50 del 16', Varese ha avuto la forza di reagire aggrappandosi all'efficacia della zona 2-3 proposta da Caja dopo l'intervallo. Riacceso il motore del contropiede, i biancorossi hanno trovato qualche guizzo dall'arco con Johnson e Ferrero, ricucendo a poco a poco fino al clamoroso 61 pari del 27'. Ma sul secondo giro di cambi, Milano ha rilanciato la fuga con l'atipica coppia di lunghi Pascolo-Macvan, mentre Varese ha deragliato malamente con le chiavi affidate ad Avramovic. Nuovo contro-break a suon di triple e contropiedi con 3-22 in 6' per il definitivo 64-83 del 34', anche se il PalA2A ha comunque gradito il piglio deciso profuso fino al 40' dalla squadra di Caja per onorare la sfida sulla carta impossibile contro la capolista.

Alla fine il tecnico pavese accarezza la squadra per i tanti spunti positivi profusi sul piano tecnico e caratteriale; quando Varese ha difeso con energia e costruito gioco con coralità, ha saputo comunque esprimere spunti di alto livello da rivedere contro avversarie meno inarrivabili di un'EA7 che ha chiuso col 61% dal campo. La contemporanea sconfitta di Cremona a Caserta (vittoriosa Pesaro contro Cantù, ma è saltato l'affare Dionte Christmas che Philadelphia non libererà dalla sua squadra di sviluppo in D-League) permette al clan biancorosso di affrontare un'altra settimana senza patemi in vista della trasferta a Brindisi, tappa importante per provare a strappare altri punti pesanti in chiave salvezza contro una squadra che la Varese attuale può provare a mettere in difficoltà con il suo basket corale. Sarà la trasferta sul campo dell'Enel a dare l'indirizzo definitivo alla società biancorossa in vista della pausa per la Coppa Italia: dopo la cura-Caja l'asse Maynor-Anosike dà certezze sufficienti, preoccupa - e molto - l'involuzione di Kristjan Kangur nello spot di ala forte nel quale il buon Ferrero non può essere l'unica risorsa.

Giuseppe Sciascia


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