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L'Openjobmetis rompe il digiuno a Masnago


simon89

L'Openjobmetis rompe il lungo digiuno al PalA2A e rimane aggrappata all'Europa. Cavaliero e soci superano con autorità l'Usak, tornando a festeggiare davanti al loro pubblico 39 giorni dopo il "canto del cigno" casalingo di Paolo Moretti contro Reggio Emilia e tenendo aperto uno spiraglio per il ripescaggio in FIBA Europe Cup. La prima vittoria interna dell'era Caja corrobora le sensazioni positive che la squadra aveva già espresso a Radom: il "tagliando" negli ultimi otto giorni di lavoro in palestra mostra una Varese graffiante in difesa e arrembante in campo aperto, le due caratteristiche considerate imprescindibili a settembre per esaltare le doti di attivatore di Maynor (altra regia solida con 8 assist e il "pallino" sempre in mano) e le qualità acrobatiche dei tanti atleti del roster.

Restyling completato senza intervenire sul mercato, sfruttando l'efficacia del lavoro di "Artiglio" nel convincere i giocatori a sposare un sistema corale che esalta le qualità di ognuno, a partire da un Dominique Johnson finalmente incisivo quando conta? La risposta dovrà darla il più impegnativo test contro il Banco Sardegna, prima tappa di una missione salvezza che però Varese affronta con ritrovata convinzione grazie alla doppia iniezione di fiducia proveniente dalla tanto vituperata coppa europea. E se a Radom il team di Caja aveva vinto con la circolazione di palla e la pazienza, il successo di ieri è stato figlio di una difesa attenta e aggressiva sin dall'avvio con le ripartenze in serie chiuse da Johnson e da un esplosivo Pelle (36-23 al 15'). Poi l'Usak ha fatto ricorso ad un pressing molto fisico e alla zona 3-2 per togliere lucidità a Varese, ma dopo qualche affanno iniziale Maynor ha ripreso in mano il controllo delle operazioni. E nonostante un arbitraggio non certo casalingo ed a tratti fuori controllo (2 tecnici per parte in 6'), Varese si è adeguata al clima agonistico vibrante piazzando l'affondo decisivo in campo aperto (64-49 al 27') con la verve di Avramovic e Pelle.

Così i turchi hanno riproposto la difesa individuale e la circolazione di palla dell'OJM l'ha punita dall'arco con Johnson e Ferrero favorendo l'allungo fino al 75-56 del 33'. Poi, però, sono calate le medie al tiro (4/13 nei 10' finali dopo il 61% dei primi 30') e l'Usak è riuscita quantomeno a salvaguardare la differenza canestri nel doppio confronto. Ma l'applauso convinto dei 1.400 presenti al PalA2A è la miglior medicina per corroborare un'Openjobmetis che ha compiuto un altro passo sulla via della guarigione. Domenica contro Sassari sarà la prova del nove, ma dopo un mese nel tunnel delle sconfitte e della negatività si vede finalmente la luce sullo sfondo...

Giuseppe Sciascia


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