L'Openjobmetis taglia a braccia alzate il traguardo delle Final Eight di Coppa Italia e chiude un 2018 memorabile al secondo posto della classifica. La truppa di Attilio Caja conquista un perentorio successo esterno sul campo della pericolante Pesaro e ribadisce la granitica solidità del suo impianto di gioco con una prova scintillante sui due lati del campo. Maturità da squadra di rango per i biancorossi, che macinano per 40 minuti il loro basket ruvido in difesa e geometrico in attacco; appena i padroni di casa abbassano la guardia Varese piazza un micidiale 0-14 a cavallo tra secondo e terzo quarto che spiana la strada per la sesta vittoria nelle ultime 7 gare.
L'applicazione in retroguardia disinnesca il capocannoniere Blackmon e toglie di partita il possente Mockevicius, mentre la coralità offensiva (6 giocatori in doppia cifra) produce il bottino stagionale più elevato (record precedente i 93 della terza di andata contro Trento) in una serata di grazia collettiva dall'arco (11/20 da 3 oltre al 54% da 2). Prima il ghiaccio di Moore, un computer nella gestione dei tempi delle azioni offensive e un martello dall'arco dove sta diventando ormai una sentenza; poi il fuoco di Avramovic, che dà spettacolo nella ripresa trovando punti da sotto e da fuori con la capacità ormai acquisita di aspettare il suo momento per sfoderare le sue giocate da protagonista. A corredo il solito lavoro oscuro in difesa di Cain e Archie, un'altra prova sostanziosa sui due lati del campo di Scrubb e l'impatto auspicato da Jean Salumu, in modalità "attacco istantaneo" (12 punti in 14', 10 dopo 7' di gioco) dando quella marcia in più dalla panchina che serviva ai biancorossi.
Così l'OJM consacra il suo splendido momento di forma festeggiando la qualificazione aritmetica alla Coppa Italia, traguardo che la società di piazza Monte Grappa non conquistava da 6 stagioni. E la sconfitta di Venezia la proietta al secondo posto della classifica nell'attuale parità a quattro squadre a quota 18 punti che comprende anche Avellino e Cremona. Il modo migliore per concludere un 2018 strepitoso, con un record complessivo di 29 vittorie su 41 partite giocate sommando le due stagioni a metà tra 2017/18 e 2018/19.
Il merito va al marchio di fabbrica di Attilio Caja (pronto per il bis da allenatore dell'anno?) e alla dedizione degli uomini che ha scelto per portare avanti un basket tanto semplice quanto complicato nella messa a punto grazie al minuzioso e costante lavoro di ripetizioni dei dettagli in palestra. La capacità dell'OJM di imporre contro qualsiasi avversaria la sua identità rappresenta davvero il marchio della grande squadra, la Coppa Italia rappresenta il giusto premio per l'impegno profuso ma la corsa continua e le prossime due gare contro avversarie in crisi (domenica a Pistoia e l'ultima di andata in casa con Bologna) ulteriori occasioni per consolidare il suo ruolo nei piani altissimi della classifica.
Giuseppe Sciascia
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