Ci sono regali di Natale che finiscono presto nel dimenticatoio e altri che restano impressi nella memoria per anni. E per fortuna, per una volta, quello che si è fatto l’Openjobmetis appartiene alla seconda specie. Nico Mannion è stato recapitato solo giovedì a Varese da Babbo Natale e si è dimostrato subito una gemma preziosa. Il Red Mamba firma la prima vittoria esterna di Varese in campionato con dieci minuti di onnipotenza: 21 punti nell’ultimo quarto per l’azzurro che ribalta la Carpegna Prosciutto e trascina i suoi fino all’81-88 finale.
Una recita pazzesca quella di Nico, che nella prima mezz’ora aveva deluso (ben 8 palle perse in tutto) ma che poi è esploso in una maniera incredibile. Due le fotografie che restano fissate negli occhi: una schiacciata nel traffico e una tripla allucinante, con palla quasi persa e cronometro dei 24” quasi scaduto. Prodezze su prodezze che permettono a Varese di risalire dal -15 in una Vitrifrigo Arena già pronta per fare festa e che, soprattutto, riattivano la Openjobmetis nella corsa salvezza.
In una giornata che pareva pessima (vittoria di Treviso a Tortona, esordio con KO per Ross, Ramondino esonerato per De Raffaele), i biancorossi di Bialaszewski replicano ai veneti e si mettono in scia alla stessa Pesaro, a Sassari e alla Bertram mentre Brindisi si è fatta infilzare all’overtime da Scafati. Intendiamoci: la rincorsa salvezza è ancora lunghissima ma è chiaro che questo successo è una grande iniezione di fiducia per tutto l’ambiente.
Anche perché Varese, sempre priva di Moretti, ha avuto buone cose anche da altri uomini: McDermott ha disputato una gara di grande utilità, Librizzi ha sparigliato le carte così come Brown nel primo tempo (poi è deragliato). E pure il discusso James Young stavolta ha fatto il suo dovere (11 punti e 9 rimbalzi) in una serata in cui l’altro nuovo acquisto Spencer ha fatto rimpiangere Cauley-Stein. Un premio anche ai tifosi, rimasti aggrappati alla speranza nonostante tanti, troppi passaggi a vuoto: bello festeggiare ma contro un’avversaria più cinica rispetto a questa Pesaro, giocando con quelle pause sarebbe arrivata un’altra sconfitta.
Da domani quindi bisognerà lavorare su questo aspetto e su tanti altri (Hanlan, per esempio, è parso troppo marginale) ma non è certo la sera per recriminare o lamentarsi. Spezzato il tabù trasferta, espugnato un campo dove da troppo tempo si usciva a mani vuote, incoronato il nuovo leader. Per Varese questo Natale assomiglia un po’ alla Pasqua di Resurrezione, e non solo per il meteo.
PALLA A DUE
Nella lista che Max Ferraiuolo consegna agli ufficiali di campo non c’è Vinnie Shahid mentre c’è James Young. Con l’arrivo di Mannion è l’esterno venuto dall’Islanda l’escluso tra gli stranieri (potrebbe anche essere prestato in A2) mentre l’azzurro arrivato dal Baskonia è subito in quintetto base. Tre italiani in campo in avvio per Buscaglia: sono Cinciarini, Mazzola e Toté. L’ex Tambone esce invece dalla panchina.
LA PARTITA
Q1 – Avvio ottimo di Gabe Brown che però è l’unico varesino subito attivo. L’avventura di Mannion comincia maluccio: subito 5 palle perse inframezzate da una bella tripla. Varese ha il tempo di mettere il naso avanti e poi subisce un 10-0 di parziale che indirizza il periodo anche se la prima sirena tutto sommato è clemente, 21-18.
Q2 – Due lampi di Librizzi (canestro in entrata e tripla) sono le sole risposte della OJM in un buon momento di Pesaro che colpisce due volte dall’arco con Bamforth e scappa a +9. Mannion è ancora in difficoltà, Hanlan non lo aiuta e neppure i lunghi, portati a spasso da un Toté che si fa largo in area. Varese concede troppo anche a rimbalzo fino a che un altro canestro di Brown e una serpentina vincente di Hanlan sulla sirena riducono i danni, 45-37.
Q3 – L’avvio del terzo periodo è decisamente cattivo: Varese non segna mai, neppure quando la Carpegna avanza a rilento e così Bamforth dall’arco manda i suoi addirittura a +15. A scuotere i lombardi sono le triple firmate da Young e McDermott con Woldetensae finalmente in campo dopo 25′ trascorsi in panca. Nel finale di quarto si rivede Librizzi con la tripla del -2 ma poi la OJM scivola ancora a 7 lunghezze, infine ancora Libro serve a Young il pallone del 66-61 a fil di sirena.
IL FINALE
Pesaro ora è meno convinta dei propri mezzi, Varese se ne accorge e pesca dal mazzo il jolly con i capelli rossi e il numero 4 sulla maglietta: Nico Mannion. Il play ritrova la via del canestro con due penetrazioni e allora ci prende gusto siglando il 67-67 dopo 3′. Il nuovo momento difficile arriva poco dopo: tripla di Mazzola, errore e antisportivo di Spencer ma Pesaro non ne approfitta e non va oltre il +4. Per i marchigiani è un peccato mortale perché ormai Nico è senza freni: tripla del -1 seguita dal sorpasso di Young con un 3/3 ai liberi pesantissimo. La Carpegna regge l’urto con l’esperienza di Cinciarini e con i tiri liberi ma non basta perché Spencer schiaccia il +3. Pesaro non c’è più: Bamforth commette passi pressato da McDermott, Toté sfonda in attacco mentre Mannion manda a segno la più assurda delle triple, da palla quasi persa allo scadere dei 24”. E poi l’opera è completata dalla lunetta con i liberi di McD e Nico a incorniciare l’81-88 finale.
Damiano Franzetti
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