L’Openjobmetis alza bandiera bianca contro lo strapotere fisico della capolista Venezia. Chiusa a quota 4 la serie positiva della “Nic-OJM”, che incassa la prima sconfitta dell’era Red Mamba subendo il gap contro un’avversaria egualmente atletica ma maggiormente stazzata. Area biancorossa terra di conquista per i lunghi orogranata nella costante ricerca del gioco spalle a canestro con i 4 (Simms e Wiltjer) e i 5 (Tessitori e Kabengele); la storica logica “no-raddoppio-per-non-concedere-triple” che è uno dei dettami del Moreyball permette alla Reyer di banchettare tra appoggi interni e secondi tiri (61 punti totali per i 4 lunghi ospiti).
E contro la miglior squadra della serie A nella classifica dei rimbalzi, Varese va sotto pesantemente nel duello dei cristalli: impossibile sviluppare gioco senza “carambole”, e l’oceanico gap del primo tempo (4-15 nel primo quarto e 7-23 a metà gara; 25-43 il dato finale) segna la partita in maniera indelebile. I 4844 spettatori di Masnago – record stagionale assoluto – applaudono egualmente una OJM che continua a battersi anche sul meno 25 di fine terzo quarto, ma con Spencer ed Ulaneo presto carichi di falli e Young totalmente fuori partita ha risorse troppo limitate contro la profondità della capolista. Poi l’arbitraggio non convince in tante situazioni, ma non è comunque decisivo in una sconfitta netta della quale far tesoro in vista in un’altra sfida impossibile come quella di domenica 21 gennaio contro la Virtus Bologna.
Si soffre sin dall’avvio con Venezia che cerca ripetutamente il gioco interno con Simms e Parks, e punisce una OJM dalle batterie scariche sul perimetro non riuscendo ad imporre il suo ritmo a tutto campo. Si insegue sin dallo 0-7 iniziale, l’unica tripla iniziale siglata Mannion vale un effimero 9-11 del 4’ che poi viene spento da uno 0-12 tra ferri dall’arco biancorossi e triple in serie orogranata (9-23 al 7’). La scossa arriva dalla panchina, con tre dardi consecutivi di un torrido Moretti che ridanno gas all’attacco biancorosso (22-27 al 9’); il gap oceanico a rimbalzo (solo 4 contro 15, di cui 5 offensivi) è un handicap insostenibile per una squadra che vive di ritmo.
Impatto negativo dalla panchina per Young ed Ulaneo (3 falli in 4’, ultimo dei quali antisportivo) e l’Umana riprende il largo (23-36 al 12’). Varese va ripetutamente fuori giri nell’attacco a metà campo, e il martellamento interno di Kabengele e Simms alimenta il gap (26-44 al 13’). Coach Bialaszewski prova una spruzzata di zona 2-3 che dura esattamente... un possesso; si alzano le percentuali OJM con McDermott e Hanlan a graffiare da 3, ma Venezia replica con Casarin e Simms, e il terzo fallo di Spencer sul 37-51 del 17’ è ulteriore handicap. L’8/19 da 3 a metà gara permette a Varese di non crollare a dispetto del 7-23 a rimbalzo e del 69% da 2 degli ospiti, che virano sul 47-60 della pausa lunga.
Il copione non cambia dopo l’intervallo, col quarto fallo di Spencer dopo 79 secondi e qualche errore offensivo di troppo puniti dalla Reyer col solito martellamento interno sull’asse Simms-Tessitori (53-68 al 24’). Varese prova anche a battersi, ma è come attaccare un carrarmato con la fionda: triple in serie e contropiedi contro iniziative velleitarie sul riposo di Mannion uguale 61-84 al 27’. Il quarto periodo non offre ulteriori sussulti, il gap oscilla fino all’86-99 del 37’, ma la gara non ha più storia. Per battere Venezia serviva una partita perfetta, e quella dell’OJM – con 18 rimbalzi in meno e 13 perse – non lo è stata.
Giuseppe Sciascia
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