L'Openjobmetis sbatte contro i muscoli d'acciaio della corazzata Milano. La truppa di Attilio Caja non regge l'urto col roster infinito dell'Ax Exchange, che impone la legge della sua fisicità e della sua coralità ad una Varese tradita dal tiro da fuori.
La prima chiave di lettura per un derby numero 179 a senso unico è la differenza nelle percentuali dall'arco: i cambi difensivi dell'OUmpia spengono la luce di Josh Mayo (2/11 dal campo con un solo tiro dentro l'arco), e costringono l'attacco biancorosso all'uso delle soluzioni da 3 punti in assenza di elementi in grado di punire i mis-match o prendere vantaggi nell'1 contro 1 (fatti salvi Clark e Peak, ma solo in corso d'opera).
Così l'8/37 da 3 suona come una condanna per Varese al pari del 13/27 della compagine di Messina, che con una circolazione di palla sinfonica ha invece punito una OJM votata alla protezione dell'area per non far pesare gli immediati problemi di falli di Simmons e il gap fisico praticamente in ogni ruolo.
L'altro dato saliente riguarda la capacità di Milano di spremere risorse dagli effettivi rimasti a riposo venerdì in Eurolega: il coach dell'Olimpia amministra con sicurezza le forze dei veterani Rodriguez, Micov e Scola alla luce dell'eccellente impatto degli italiani Moraschini (MVP con 5/7 al tiro in 31') e Biligha (4/4 in 21'). Così a dare la spinta ai padroni di casa sono proprio i sei giocatori con passaporto tricolore, che fatturano un bottino totale di 59 punti sui 93 messi a referto; al contrario gli italiani di Varese si fermano a quota 5, e la panchina ne fattura in totale 23 contro i 48 delle rotazioni dell'Olimpia.
Contro una Milano così solida, profonda, organizzata e ben orchestrata da un allenatore di caratura europea l'OJM non aveva semplicemente le risorse fisiche e tecniche per battersi alla pari; certo una miglior serata dall'arco avrebbe ridotto il gap, e il match del Forum conferma l'interdipendenza dell'attacco biancorosso dalle soluzioni dall'arco (3 vittorie nette oltre il 40% da 3, una sconfitta onorevole a Bologna col 37% dall'arco e due stop ampi col 19% anti Sassari e il 22% di ieri).
Rispetto allo choccante esordio casalingo contro la Dinamo c'è l'analogia della difficoltà di Varese ad approcciarsi ad avversarie molto fisiche dentro l'area; la differenza rispetto ai 52 punti dell'esordio l'hanno fatta la verve dell'intraprendente Clark e l'energia di un Peak pasticcione ma volitivo. A fine gara nessuno del clan biancorosso - a partire da Attilio Caja - ha condannato la prova dell'OJM, esaltando piuttosto una Milano in modalità schiacciasassi capace di completare il percorso netto di 5 vittorie in 9 giorni.
Domenica di nuovo in trasferta a Brescia, contro una squadra ruvida e con l'ex Cain a presidiare il pitturato: compito difficile per l'OJM che però può provare a giocarsi le sue chances, cosa apparsa oggettivamente fuori portata al Forum contro un'avversaria che nella versione di ieri - ben diversa da quella di soli 15 giorni fa senza Nedovic, Gudaitis e Brooks - è parsa "ingiocabile"...
Giuseppe Sciascia
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