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Muscoli e mani calde: Venezia stoppa la rincorsa della Openjobmetis


simon89

Ci sono esami troppo difficili anche per gli studenti che si applicano. Varese ora va bene a scuola, ma non è ancora pronta per affrontare certi esercizi, certi quesiti, certe difficoltà riservate solo ai primi della classe. Si ferma così a quattro la striscia di vittorie della Nuova Openjobmetis, volenterosa ma non attrezzata a sufficienza per battere questa Venezia che si conferma capolista e che – fosse sempre questa – potrebbe anche candidarsi a un ruolo superiore a quello dell’outsider dietro le due grandi, Bologna e Milano.

A Masnago finisce 92-103 ed è un punteggio quasi dolce per la squadra di Bialaszewski, che non riesce e non può resistere a un impatto orogranata tanto possente in area, quanto chirurgica sul perimetro. La Reyer domina a rimbalzo (43-25) contando sull’impatto del gigante Kabengele, nipote per parte di madre del leggendario Mutombo. E poi la squadra di Spahija colpisce con freddezza da lontano: quando la partita ha ancora molto da dire il tabellino dice “10/14 da 3 punti” e con questa doppia dimensione per Varese è impossibile recuperare.

Anche perché quella di oggi non è certo la miglior versione della Varese attuale: Hanlan e compagni segnano ugualmente 90 e rotti punti ma le percentuali sono troppo a lungo sotto gli standard mentre le sbavature non si contano. Tiri liberi lasciati sul ferro, qualche errore di troppo da lontano e da sotto, qualche palla persa banale: tutte situazioni che magari contro un’avversaria più “leggera” si possono recuperare e che invece l’Umana ha punito azione dopo azione. Certo, forse si poteva provare ad arginare questo strapotere fisico limitando con i raddoppi la presenza veneziana in post basso, da dove in troppi (da Simms a Kabengele, da Tessitori a Wiltjer) hanno costruito canestri. Ma il gioco della OJM non prevede grandi accorgimenti come non prevede la difesa a zona: sono scelte e si pagano.

Venezia ha anche limitato l’impatto di Nico Mannion, anche se poi sul “lanciato” il Red Mamba ha portato a casa cifre ugualmente importanti. Moretti e Brown hanno provato a dare le scosse, Hanlan pure (ma il suo tabellino ha iniziato a splendere a partita segnata) mentre sotto canestro stavolta Spencer e Ulaneo sono stati stroncati. Male anche McDermott ma il caso più curioso è quello tra Young e Wolde: il secondo è rimasto ancora seduto 40′ (e la Fortitudo a questo punto potrebbe insistere), scavalcato dall’ex trevigiano obiettivamente inguardabile. Non sarebbe cambiato granché ai fini della partita – e non sarebbe cambiato nulla con un arbitraggio migliore di quello visto stasera – ma, ecco: rinunciare a Tomas per far giocare Young non ci pare una mossa lungimirante.

PALLA A DUE – Atmosfera speciale a Masnago, dove si gioca una partita interamente dedicata al pubblico non vedente: scritte in braille sulle maglie (saranno messe all’asta per devolvere i proventi a Real Eyes Sport di Daniele Cassioli), possibilità di ascoltare le azioni senza vederle, inno cantato dalla 13enne ipovedente Nicole. Sulle panchine, Tom Bialaszewski allestisce il solito quintetto con trazione formata da Mannion e Hanlan con Moretti di rincorsa; Spahija parte con Tessitori contro Spencer e con Spissu a duellare con Mannion. A referto il nuovo acquisto Heidegger, in tribuna O’Connell e B. Brown.

LA PARTITA

Q1 – L’Umana esce forte dai blocchi con un parziale di 0-7 interrotto dalle prime fiammate di Mannion che permettono a Varese di accodarsi ai veneti ma che non bastano per tornare avanti. La OJM però smette di segnare, Simms colpisce e Kabengele sposta ancora di più la bilancia della fisicità a favore dell’Umana che scappa fino a +14 metre McDermott ammacca il ferro dall’arco. Bialaszewski pesca il jolly Moretti e l’azzurro risponde alla grande: tre palloni e tre triple a segno per il 22-27. Poi Kabengele e Wiltjer siglano il 22-31 del 10′.

Q2 – Varese inizia malissimo il secondo quarto, quasi impaurita dall’impatto fisico della Reyer: arrivano errori anche banali mentre il conto dei falli cresce (3 per Spencer e Ulaneo). Gli ospiti approfittano di un altro passaggio nero di Varese per allungare nel punteggio e quando i biancorossi tornano a segnare il distacco è già di quasi 20 punti. Hanlan allora si mette in proprio, segna e serve l’assist per la tripla di McDermott: mosse che rianimano la OJM prima dell’intervallo, 47-60.

Q3 – Al rientro dagli spogliatoi, per qualche azione, l’Umana pare aver perso il dono dell’infallibilità e sbaglia 3-4 tiri anche da vicino: peccato mortale quello commesso da Hanlan e soci che non ne approfittano, non riducono e alla fine vengono trafitti di nuovo da una tripla in transizione di Wiltjer. Ancora una volta Venezia, con Parks, punisce ogni tentennamento biancorosso (qui Hanlan perde due palloni) e il verdetto alla mezz’ora è netto, 65-86.

IL FINALE

Bialaszewski prova a mescolare i quintetti, ritrova vigore dalle parti di Spencer fino a lì nullo e va anche con il tridente Mannion-Hanlan-Moretti per provare a recuperare. Nico approfitta di una difesa ora non più ferrea e torna a colpire così come Hanlan che imbottisce il suo tabellino. Venezia ha i remi in barca ma non rinuncia a colpire quando ne ha l’occasione con Kagembele a contestare ogni rimbalzo. Il pubblico tributa ugualmente un applauso ai giocatori di casa che risalgono fino a -9 ma ormai il cronometro non dà scampo: l’ultimo cesto è di Tessitori per il 92-103.

Damiano Franzetti

 


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