L'Openjobmetis finisce schiacciata dai cingoli di Cantù e si allontana ulteriormente dal sogno playoff. Prima sconfitta per Attilio Caja in un derby contro i brianzoli: dopo 4 vittorie in fila dei biancorossi, l'Acqua San Bernardo rompe un digiuno che durava dal 3 dicembre 2016 imponendo la sua soverchiarne supremazia fisica ad una Varese insolitamente travolta a rimbalzo. Decisivo d 47-29 con cui la formazione di Nicola Brienza evidenzia la sua fisicità nel pitturato, cavalcando un imprendibile Davon Jefferson (8/8 da 2 e 32 di valutazione) che vince nettamente il duello con TylerCain.
All'OJM non basta una partenza a spron battuto (anche più 8 in avvio del secondo quarto) con Scrubb stellare nei primi 10' a sorreggere una manovra ficcante ed efficace. Alla distanza l'attacco ospite paga l'ormai abituale sterilità dall'arco, col 7/32 totale (di cui 3/17 nel secondo tempo) che fa a pugni con la crescita progressiva dei padroni di casa (10/26 dall'arco di cui 6/12 nella ripresa). Lo show individuale di Avramovic è insufficiente per ricucire lo strappo del terzo quarto, figlio della solita sterilità balistica abbinata agli inusitati affanni difensivi nel cuore dell'area a dispetto di un lavoro non disprezzabile fotografato dalle 17 perse di Cantù. Alla fine Varese salvaguarda quantomeno il più 18 dell'andata, ma la quinta sconfitta in fila tra campionato e coppa certifica il momento critico di un team nuovamente lasciato a piedi da Ronnie Moore, condizionante se non riesce a trovare un minimo di ritmo dal perimetro (2/8 totale con 0/5 da 3 per ti play statunitense).
Il 38% da 3 delle prime 13 giornate era l'eccezione alla regola e il 18% delle 14 gare del 2019 la normalità? Il campo dice chiaramente che Varese è passato dal 9-4 delle prime 13 gare al 5-9 del nuovo anno solare, con un digiuno esterno che dura dal 10 febbraio a Trieste, quando la truppa di Caja pescò il jolly di una serata da 18/34 da 3. E che nella seconda metà della stagione i biancorossi abbiano evidenziato una chiara Avra-dipendenza quando ti mancino serbo non trova il canestro (Pistoia, secondo tempo di Avellino, Brindisi, Torino) o non trova adeguato supporto dal sistema. Non manca volontà, ma qualità. E se il tiro dall'arco non funziona, mancano alternative valide per dare sbocco all'attacco.
Il derby del PalaDesio allontana ulteriormente Varese dall'obiettivo playoff alla luce delle contemporanee vittorie di Trento, Trieste, Avellino e Sassari; ora il margine di errore dell'OJM è azzerato: andrà capitalizzato il fattore campo delle prossime due gare contro Pesaro e Pistoia e poi la trasferta del 12 maggio a Bologna (contro una Segafredo ancora in corsa o tagliata fuori dai playoff?) sarà probabilmente decisiva. Ferrero e soci vogliono crederci ancora, però nel rush finale alla volontà andrà abbinata più qualità, almeno sul piano balistico...
Giuseppe Sciascia
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