In barba all’ordinanza emessa dal Comune di Varese che vieta petardi e simili per capodanno, la Openjobmetis dà vita a uno spettacolo pirotecnico impressionante nella prima a Masnago di Nico Mannion. Una partita meravigliosa, mai nemmeno lontanamente vista in questa stagione (116-93), nella quale i biancorossi assorbono la grande energia del pubblico e la restituiscono sul campo a suon di triple.
Ben 21 i canestri pesanti della squadra di Bialaszewski, in cui il Red Mamba è sì il primo leader della serata (14 nei primi 7’38”) ma nella quale tutti i biancorossi riescono a scatenarsi. Pensiamo ad Hanlan che, libero (finalmente) da compiti di regia, imbuca 31 punti e si ferma solo per stanchezza nel finale; pensiamo a Spencer che sprizza energia sotto i tabelloni e, nel contempo, libera spazi per Brown che colpisce dall’arco con precisione impressionante (22 con 6/8 da 3). Pensiamo a McDermott che in una serata normale sarebbe forse l’MVP per quanto fatto sui due lati del campo (citofonare Galloway, cancellato dalla difesa di Sean) e potremmo continuare così per tutto l’articolo.
Il nuovo assetto biancorosso funziona a meraviglia (ed è un peccato che ne faccia le spese Woldetensae per il momento) e serve anche a Bialaszewski per riprendersi la panchina dopo i fischi arrivati anche stavolta al momento della presentazione delle squadre. Il coach mostra anche un lato fino a qui ignoto, molto più deciso di quanto si vede sul campo: «Dopo la sconfitta con Leiden ho avuto un duro confronto con i giocatori: non volevo che quella squadra mi rappresentasse dopo 22 anni di lavoro nel basket professionistico. E devo dire che qualche cambiamento si è visto».
E così la OJM è andata in continuità con il gran finale già visto a Pesaro, travolgendo una Reggio Emilia troppo poco reattiva nella prima metà di gara per arginare l’impatto di Hanlan e soci. 39 punti nel primo quarto, 70 al giro di boa, 116 alla fine: «È così bello, che non mi sembra vero» cantano in cinquemila accompagnando le note dei Ricchi e Poveri, anche se la strada è ancora lunghissima. Con l’arrivo dell’anno nuovo, all’Epifania, c’è subito un match verità a Treviso e chi vincerà metterà un piede fuori dalla crisi. Ma con un Mannion e un contorno del genere, oggi Varese è più tranquilla.
PALLA A DUE
Sono 4.800, anche stavolta, i tifosi alla Itelyum Arena che accolgono con un boato Nico Mannion non appena mette per la prima volta il piede in campo. Il play azzurro è subito in quintetto base mentre Shahid, come previsto, è lo straniero sacrificato a favore di Young. Priftis parte con il giovane Faye sotto canestro e si affida a un parco esterni con Vitali accanto a Weber e Galloway.
LA PARTITA
Q1 – Mannion vuole ringraziare a modo suo per l’accoglienza e inizia la partita in modo irreale, con 8 punti nelle prime battute: saranno 14 al minuto 7.38 quando si siederà in panchina. Sulla sua spinta Varese si gasa, trova difesa con Spencer e triple con Brown mentre McDermott e Hanlan fanno da contorno di lusso. I parziali sono irreali: al 5′ la OJM comanda 21-6, poi anche il capitano e Sean colpiscono e allora il punteggio deborda fermandosi solo sulla sirena, 39-17.
Q2 – Basta così? Neanche per sogno: al rientro va ancora meglio con i biancorossi che non sbagliano nulla da lontano e che trovano sotto i tabelloni un Ulaneo spiritato, quando Spencer deve uscire per falli. Skylar poi è anche costretto ad andare in anticipo in spogliatoio per un problemino risolto dai fisioterapisti mentre in campo tocca a McDermott vivere minuti di onnipotenza al tiro. Quando la seconda sirena suona, Varese ha segnato tanti punti quanti se ne potrebbero fare in una partita intera, 70, con la Unahotels sorretta dal solo Smith ferma a 41.
Q3 – Passato l’intervallo, la OJM ha ancora il tempo di fissare il massimo vantaggio, +36 (85-49) con Hanlan ormai diventato prima bocca da fuoco biancorossa. Priftis allora chiama timeout e chiede ai suoi di affrettare i tempi per provare a ridurre il gap almeno a quote ragionevoli: Vitali lo ascolta e ne esce un parziale di 11-2 che ridimensiona in parte la differenza ma che non fa tremare i padroni di casa, avanti 95-69 al 30′.
IL FINALE
“Cento cento!” chiede il pubblico e allora ci pensa Brown, dall’angolo, a infilzare la difesa reggiana con il canestro dei 102. La Unahotels ora segna, soprattutto con Weber a fare bottino fuori tempo massimo ma non può pensare di richiudere il divario anche perché, pur con meno frequenza di prima, Varese non smette di fare il proprio dovere mandando in paradiso il pubblico. Che invoca Hanlan e Mannion ma applaude tutti: Librizzi trova un paio di canestri a completare una buona serata, c’è anche la tripla di Virginio e si finisce in gloria 116-93. Il giusto merito a un 2023 a tratti strepitoso anche se macchiato dalla maledetta penalizzazione che ha inciso, alla lunga, anche sul lungo autunno di questo campionato. Ma ora c’è il sole, e ci sono i botti di fine anno.
Damiano Franzetti
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