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Openjobmetis dell’orrore: a Brescia è un tracollo infinito


simon89

Non bastano le scuse di Tom Bialaszewski nell’immediato dopo partita per chiudere il capitolo Brescia-Varese. La Openjobmetis offre una delle peggiori prove nella storia del club, perde di 43 punti al PalaLeonessa e viaggia a lungo anche sotto il record di -47 che risale al ’99 ma che poi fece scopa con lo scudetto. Una prova imbarazzante, oscena, sotto la linea della decenza per la quale non è nemmeno opportuno spendere l’alibi della doppia assenza (Librizzi e McDermott).

In una serata dove le piccole dimostrano che, a furia di provarci, si può anche vivere un sogno (Pistoia passa a Milano, Brindisi batte la Virtus…), la squadra di Bialaszewski offre il peggio del peggio facendo la figura della sparring partner. Dell’avversaria estiva di categoria inferiore ingaggiata giusto per far scaldare i muscoli alla squadra forte. La Germani in questo caso, che è forte per davvero (non a caso risale in testa alla classifica) ma a cui la OJM ha spalancato le porte fin dal primo minuto.

Non c’è nulla di decente nella serata di Varese, perché le palle perse lontano da canestro alimentano i contropiedi della Germani, perché i soliti e inauditi cambi difensivi permettono ai padroni di casa di macellare le linee biancorosse, perché a rimbalzo il confronto neppure comincia, perché il tiro da 3 non è solo un’arma spuntata ma è un modo per autoflagellarsi (11/38). E perché – l’elenco è lungo – pure i tiri liberi sono un supplizio, perché non esiste neppure una difesa a zona cui aggrapparsi nei momenti difficili, perché pure a livello di intensità, di voglia, di fame, la Openjobmetis sfigura nel confronto diretto.

Bialaszewski rischia? In un club tradizionale sarebbe già stato silurato, in questo caso è difficile interpretare la direzione che verrà presa. Luis Scola, presente alla partita, non interviene in pubblico lasciando il coach a chiedere “scusa” in sala stampa e a dirsi “non preoccupato” per la propria situazione. Ma oltre alla panchina – a questo punto indifendibile – ci sarebbe anche da pensare al campo: le finanze piangono ma un mese (almeno) senza McDermott non è pensabile se poi la squadra è questa. Settimana prossima a Masnago arriva Cremona, neopromossa pimpante: davvero la Openjobmetis vuole presentarsi in queste condizioni allo scontro? Auguri.

PALLA A DUE

Scelte obbligate per Tom Bialaszewski, orfano sia di Librizzi (ha appena tolto il tutore che gli bloccava la spalla) sia di McDermott. In quintetto, al posto dell’ala americana, va Woldetensae con Brown riportato nel ruolo di secondo lungo. Brescia è al gran completo
Prima del mach, Moretti e Della Valle leggono un messaggio congiunto contro la violenza sulle donne in occasione della giornata internazionale caduta ieri. Osservato anche un minuto di silenzio.

LA PARTITA

Q1 – Il buongiorno si vede dal mattino, ma il sereno è tutto per Brescia. Hanlan firma l’unico vantaggio biancorosso, poi le palle perse della OJM alimentano i contropiedi di Gabriel e Della Valle per il 17-7 bresciano. Dopo il timeout di Bialaszewski va ancora peggio: un libero di Cauley-Stein è l’unico punto per 4′ mentre la Leonessa non sbaglia un tiro: 74% dal campo e larghissimo 33-11 alla pausa.

Q2 – Un’ondata che non si placa dopo l’intervallo breve: Varese continua ad ammaccare ferri e a esporsi alle azioni rapide della Germani. A difesa schierata è ancora peggio: i cervellotici cambi sistematici mandano i piccoli su Bilan che travolge tutto in area. Bialaszewski prova a opporre il quintetto più grosso possibile: prima affianca Ulaneo e Cauley-Stein, poi mette il pivot USA con Wolde, Brown e Virginio. Ma è solo con un po’ di tiro da 3 (Hanlan, Cauley-Stein) che la OJM ottiene qualcosina in attacco, per altro vanificata da una difesa di burro. L’ultima azione del periodo spiega tutto: Cauley-Stein a marcare Della Valle in palleggio, Wolde su Bilan in area e due punti facili del pivot croato, 64-33.

Q3 – Se Brescia non allunga subito, ulteriormente, è perché qualche tiro finisce sul ferro ma Varese non ne approfitta e si espone così a nuovi sberloni. In 7′ si scivola oltre quota 40, con Hanlan che almeno prova a mostrare l’anima mentre dall’altra parte segnano praticamente tutti e in ogni maniera con Bilan debordante. Anche l’ultimo assalto del quarto, di Moretti, non va a segno e al 30′ è 91-48.

IL FINALE

In tribuna i tifosi bresciani iniziano a invocare i 100 punti, quelli varesini (Arditi presenti in buon numero) prima provano a cantare e ballare poi, esausti dalla situazione, ritirano lo striscione. Sembra tutto pronto per riscrivere il record negativo in 78 anni di storia perché Brescia tocca il +51, poi negli ultimi minuti entrano gli junior sui due fronti tra cui Zhao che almeno segna (da 3) i primi punti in Serie A. Un paio di guizzi di Ulaneo evitano almeno l’umiliazione storica nel punteggio, ma l’imbarazzo all’uscita dal campo rimane intatto: 116-73. Peggio era difficile.

Damiano Franzetti

 


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