Varese si strappa di dosso tutte le paure e va a prendersi la salvezza nel modo più eclatante e piacevole possibile: dominando da cima a fondo una partita in trasferta che poteva essere una trappola e invece si trasforma in un palco trionfale. A Sassari, contro una Dinamo obiettivamente in disarmo, la Openjobmetis sfodera il suo volto più bello, segnando 112 punti (64 nel primo tempo) a 88 con percentuali da fiaba, un gioco da sinfonia e una prova collettiva e concreta sui due lati del campo.
Una recita perfetta, all’ora di pranzo, per la squadra di Bialaszewski: la trazione è posteriore con il duo Mannion-Besson a stracciare le retìne del PalaSerradimigni, con l’asse McDermott-Brown (e Gilmore) a rendersi molto utile con i colpi di fionda e le chiusure difensive, e con un Okeke inatteso protagonista a fianco di Spencer nei duelli sotto canestro. Dopo un avvio di marca sarda, Varese prende il comando delle operazioni e tira fuori un quarto d’ora da stropicciarsi gli occhi (all’incirca tra il 5′ e il 20′) nel quale galoppa oltre i 20 punti di vantaggio e mette al sicuro il risultato.
Anche dopo l’intervallo, quando ci si poteva attendere la replica – almeno per l’onore delle armi – del Banco di Sardegna, Moretti e compagni sono sempre apparsi molto attenti e concentrati, capaci soprattutto di rispondere ai (pochi) tentativi di risalita dei padroni di casa fischiati dal pubblico locale. A quel punto, perdere è diventato impossibile tanto più che i biancorossi non hanno mai smesso di segnare. Alla fine lo score parla di un clamoroso 82% al tiro da 2 (23/28) e di un brillante 47% in quello da 3 (16/34) con la bellezza di 26 assist complessivi.
Mannion e Besson, dicevamo, hanno prodotto tantissimo (24+11 per il Mamba, 20 con 7/9 per Hugo) in una squadra che però si è presa il lusso di mandare in doppia cifra ben sette uomini sui nove utilizzati. Certo, qualcosina si è pagato a rimbalzo e in area (dove Gombauld, 31 punti, ha approfittato di “alzate” dei compagni e cambi di marcatura) ma nel complesso la prova di Sassari è forse la più bella e limpida della stagione. Che non è ancora del tutto finita: la OJM è salva al 99% con una sola, remotissima, possibilità di disastro: Brindisi dovrebbe fare 3 su 3 e Varese perdere con oltre 20 di scarto domenica prossima contro Treviso. Ma la festa può iniziare lo stesso.
PALLA A DUE
Non il pubblico delle grandi occasioni al PalaSerradimigni dove, pure, si è giocato diverse volte a mezzogiorno. Bialaszewski ha la squadra al completo eccetto Librizzi e utilizza il quintetto consueto per iniziare la gara. Markovic recupera tutti gli infortunati (out Bendzius come previsto) e manda Tyree nello starting five accanto al pericosolo Jefferson. Il primo duello in area è tra Gombauld e Spencer. Una quindicina i tifosi biancorossi al seguito della squadra.
LA PARTITA
Q1 – Il primo protagonista dell’incontro è Goumbald, terminale offensivo cercato di continuo dai compagni: il pivot francese segna 12 punti in pochi minuti e regala il massimo vantaggio al Banco, 15-7, perché Varese dopo un paio di centri di McDermott “buca” qualche azione. Intorno al 4′ però il vento cambia: i biancorossi iniziano a macinare punti mentre i padroni di casa si inceppano: Spencer segna da sotto, Mannion dall’arco e ne esce un parziale di 0-14 che proietta abbondantemente in testa i biancorossi, con anche Okeke utile tra stoppate e canestri da vicino. Il primo timeout di Markovic serve a poco e la sirena suona sul 25-35.
Q2 – Il secondo tratto inizia dove si era interrotto il primo, ovvero con una Openjobmetis davvero in fiducia tanto che il coach di casa deve fermare il gioco dopo 3′. Besson è la chiave per disassare la difesa di casa con Mannion terminale offensivo e i compagni che non si tirano indietro quando tocca a loro: taglio vincente di McDermott, tripla di Brown dopo ottima circolazione. E anche Moretti, spesso più impegnato nel mandare a segno i compagni, colpisce nel finale: Varese valica i 20 di vantaggio, supera quota 60 e chiude 41-64 con una tripla di McD fuori di poco sulla sirena.
Q3 – Al rientro Sassari prova a scuotersi, mettendosi a difendere con maggiore intensità e cercando tiri rapidi con Tyree, abile in un paio di occasioni. Per la Openjobmetis c’è una minima flessione che dura pochissimo: Mannion segna in entrata e aggiunge tre liberi, Spencer è trovato libero sotto canestro e il divario tra le due squadre torna al di sopra dei 20 punti. Il Banco torna ad alimentare i lunghi, Gombauld e Diop, ma sono mosse che non cambiano l’inerzia della partita; un canestro di Gilmore fa saltare i nervi a Markovic (tecnico) con Moretti che in lunetta fissa il 69-91.
IL FINALE
A questo punto Sassari dovrebbe recuperare due punti al minuto per provare a riaprire i giochi ma, di nuovo, la squadra di Bialaszewski evita di far venire strane idee di rimonta ai sardi. Mannion segna e fa segnare, poi arriva una serie di triple firmata da McDermott, Brown e Besson a confermare che il verdetto non cambierà più. A 4′ dalla fine entrano i giovani Pisano e Assui (che si marcheranno e negheranno il canestro all’avversario), è il segnale che tutto è compiuto. L’ultimo minuto in pratica non si gioca, e i 15 tifosi di Varese ritagliano un angolo di Masnago in trasferta perché l’88-112 è da celebrare con balli, canti e feste. E’ salvezza, e a questo punto va bene così.
Damiano Franzetti
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