
Dal rassicurante quarto posto in condivisione con Pesaro con 4 punti di margine sulle inseguitrici del 15 gennaio, al sesto nel poker con Trento, Sassari e Brindisi del 12 febbraio.
A Varese è sfuggito l’attimo per allungare la fuga e il gruppone delle big deluse dell’andata sta riassorbendo il vantaggio iniziale dell’Openjobmetis nella volata playoff. I cambi sul mercato di chi nella prima metà della stagione aveva disfunzionalità in organico hanno ridotto il gap contro una Varese alla quale le avversarie stanno prendendo le misure. Cerchiamo di capire cosa è accaduto e cosa può succedere...
CALENDARIO E CLASSIFICA
Che l’inizio del ritorno sarebbe stato ricco di insidie per la truppa di Matt Brase era evidente alla luce del calendario: Trento, Tortona, Brescia e Milano – 4 squadre contro cui all’andata l’OJM aveva perso – separavano Varese dalla fine dell’andata allo step verso la Coppa Italia. Risultato: tre sconfitte in 4 gare, e classifica “compattata” con otto squadre in 6 punti dal quarto di Pesaro a 22 al decimo di Trieste e Treviso a 16. Anche se la sconfitta con l’Olimpia ha mostrato segnali importanti sulla capacità di resilienza dei biancorossi. Usciti con zero punti ma qualche rassicurazione in più rispetto alle trasferte di Trento e Casale Monferrato.
I MARGINI DI CRESCITA
Se le avversarie che all’andata avevano reso meno del previsto hanno trovato in corsa gli aggiustamenti necessari, Varese avrà la forza per aumentare a sua volta il valore del suo basket frizzante per restare fino in fondo tra le prime 8 del campionato? La sensazione delle ultime settimane è che le avversarie stiano iniziando a prendere le misure al moto perpetuo dell’OJM (sconfitta comunque dalle tre migliori difese del campionato nelle ultime 4 gare). Che però, per convinzione assoluta nella filosofia Scola-Arcieri-Brase, non cambierà di certo il suo stile di gioco. Ma i margini per crescere ancora ci sono? Solo legati ai dettagli, che però possono fare la differenza: nel pulire il gioco offensivo da qualche errore di precipitazione, e nel migliorare l’atteggiamento difensivo (domenica contro Milano convincente al di là dei meriti dell’Olimpia) nell’1 contro 1 perimetrale.
IL RUSH FINALE E L’IDENTITÀ
11 giornate, di cui 6 trasferte, con due scontri diretti a Masnago - 12 marzo con Pesaro e 19 aprile contro Brindisi - e trasferte difficili a Sassari, Venezia e Bologna oltre a tutte le pericolanti ancora da sfidare. Tanti imprevisti e altrettante probabilità, da affrontare con le certezze acquisite in 6 mesi di lavoro: lo stile di gioco votato alla corsa e all’attacco era e resta il marchio di fabbrica dell’Openjobmetis, che resterà fedele alla sua identità anche nel rush finale dal 5 marzo al 7 maggio. Pure se negli ultimi due mesi si troverà di fronte una Sassari, una Brindisi e una Venezia diverse da quelle che ha messo sotto all’andata col suo ritmo indiavolato.
IL VALORE DELLA COPPA
L’attualità stretta però è quella della Coppa Italia, che domani vedrà impegnata l’OJM contro Pesaro per provare a guadagnarsi una possibile rivincita con Milano (a sua volta sfiderà Brescia nel match inaugurale dei quarti). Per Varese sarà una bella vetrina che sancisce il ritorno dopo 4 anni sulla passerella delle protagoniste del nostro basket. Ma c’è un possibile valore aggiunto da non sottovalutare che potrebbe riverberarsi sulla volata playoff: la Coppa Italia può dare l’impronta, in termini di inerzia – positiva o negativa – alla parte finale della stagione a seconda dell’esito della missione al PalAlpitour. La truppa di Brase ha la possibilità di guadagnarsi credito sfatando il tabù dello 0-8 contro le big, e tornare da Torino col pieno di fiducia ed entusiasmo in vista del rush finale della regular season.
Giuseppe Sciascia
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