Jump to content

L'impatto a rimbalzo coeso, il carisma di Ukic (un alieno rispetto al livello scapestrato del campionato italiano) e l'orgoglio di Varese risolvono una sfida cruciale per le sorti dei ragazzi di Moretti: che il campionato 2015-2016, in ritardo di un paio di settimane, abbia inizio. Presto per parlare di rinascita o di obiettivi, eppure la realtà dei valori ascriveva la sfida di stasera ad uno scontro salvezza. Le contendenti si sono sfidate producendo una pallacanestro energica e pulita, speranzose di innestare il cambio di marcia dopo un avvio di torneo da shock.
 
[i][b]C'è spazio per tutti. [/b][/i]Una Masnago in veste autunnale, con i pochi spettatori presenti metafora delle foglie al commiato, assiste ad un start a ritmi rapidi nonostante qualche errore banale: 7-8 con Faye e Lacey protagonisti. Ukic, sfortunato nelle conclusioni ma con polpastrelli da campione, riscuote i primi applausi del pubblico prealpino, Campani e Shepherd premiano le rotazioni continue di coach Moretti (14-12). L'OJM continua a costruire tiri logici, eppure la mancanza di autostima fa tintinnare qualche ferro di troppo. Il trend negativo lascia infine spazio ad un parziale di 8-2 (ancora triple di Campani e Cavaliero, sottomano del play croato) per il 22-16 del primo mini intervallo.
 
[i][b]Sbandate allarmanti. [/b][/i]Pesaro si affida alla gioventù di Candussi e Basile per tornare a contatto, la [i]zone press[/i] di Paolini manda un attimo in tilt la regia di casa quindi è Davies – a sorpresa fattivo in entrambi i lati del campo – a ricostruire il gap: 28-21 con minuto di sospensione chiesto dagli adriatici. Con gli ingressi di Molinaro e Ferrero tutta Varese assaggia il [i]parquet [/i]del Lino Oldrini, l'energia aiuta ad assommare falli subiti però dal self-service dei tiri liberi arrivano meno punti di quelli auspicati. La Consultinevst recupera sino al 31-30 con McKissic, dunque assesta il sorpasso (anche perché l'OJM non segna per tre minuti e più, scatenando le prime bordate do foschi) con un Gazzotti sartoriale dall'angolo in un paio di frangenti. Il 36-39 dell'intervallo – Ukic lesto a dimezzare il disavanzo sulla sirena – issa sul banco degli imputati Moretti, troppo attendista nel arginare con i time-out la cattiva conduzione del secondo parziale.
 
[i][b]Ripresa gagliarda. [/b][/i]Un buon rientro dagli spogliatoi di Varese, più efficace sotto le plance con Faye e Campani (il saldo finale a rimbalzo sarà di 43-35), obbliga i marchigiani ad esaurire il bonus in meno di quattro di minuti. Le folate orchestrate da Ukic trovano la risposta di Gazzotti e Shelton (49-48), poi Thompson cancella l'inusitato zero dal tabellino personale e trova i primi punti sotto il tetto di Masnago dopo un'apparizione e mezza. L'OJM si scrollo di dosso malumori e timidezza, variando in attacco i temi (eccellente Luca Campani fra le linee) e i ritmi, anche grazie al mastino da [i]playground[/i] “Ovidio” Varanauskas: il 61-51 al gong della terza frazione ha il retrogusto di un sano brodino caldo dopo una settimana di febbre.
 
[i][b]A braccia alzate, con qualche patema. [/b][/i]I guizzi estemporanei degli [i]yankee [/i]di Paolini, oggetto di critica domenica scorsa perché spesso somiglianti a tratti di egoismo, tamponano solo in parte la fuga dei biancorossi: la difesa a zona lombarda propizia recuperi e contropiedi, talvolta chiusi in maniera roboante (si veda la schiacciata di Davies per il 74-57). Un'ingenuità di Cavaliero – fallo su tiro da tre, peraltro realizzato, e conseguente tecnico – rimescola le carte regalando sette punti alla causa pesarese. Shelton e l'ex Venezia Ceron rincarano la dose, così dal perimetro la VL pesca le briscole del 77-70. Le azioni offensive dell'Openjobmetis, stanca più di quanto sia lecito allo sprint di una contesa serrata. si risolvono in un “palla a Rok e speriamo bene”: dall'assist per Cavaliero, il numero otto della serata, la guardia azzurra trova la redenzione bruciando le retina per il dardo del successo. Il finale serve meramente a certificare la differenza punti, con Varese che spreca qualche[i] chance [/i]di troppo per agguantare la doppia cifra di vantaggio.
 
I fedelissimi ritrovano all'ombra del Sacro Monte un successo che mancava dallo scorso aprile. Un sorriso meritato per chi investe soldi, tempo e voglia per seguire – pur in una selva di passi falsi – le gesta della beneamata. Parliamo di tifosi, addetti al lavoro, giornalisti. Meno di alcune istituzioni che rilasciano in settimana interviste fuori dalle righe: troppo semplice riempire le file del [i]parterre[/i] quando si giocano derby o partite da play-off. A volte rimane solo una ciotola brodino, ma non ci sono alternative per rimettersi in carreggiata.


User Feedback

Recommended Comments

There are no comments to display.



Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now

×
×
  • Create New...