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Openjobmetis, voragine in difesa: biancorossi travolti a Bologna


simon89

 Nella sala stampa del “Madison di piazzale Azzarita”, i giornalisti che seguono abitualmente la Virtus fanno i conti, statistiche alla mano, sui primati relativi a numero di giocatori andati a segno (12 su 12) e di valutazione complessiva, arrivata in casa bianconera a quota 160. Discorsi da parte loro legittimi, ovviamente, ma che danno la misura della oceanica sconfitta rimediata a Bologna da una Openjobmetis incapace anche solo di fare il solletico ai padroni di casa (115-84).

Bologna, lo sanno tutti, è una corazzata che può dire la sua in Eurolega ma forse in casa Varese non si sono accorti che l’altra grande (Milano) è caduta, poche ore prima, malamente a Napoli contro un’avversaria onestissima ma certo meno attrezzata dell’Olimpia. Come dire: almeno un tentativo si poteva fare contro la Virtus (priva di Shengelia) e invece la OJM dopo un buon avvio è stata letteralmente spazzata via. Solo nel terzo periodo, grazie soprattutto ad Hanlan, si è vista una reazione presto però derubricata da “vento” a “brezza leggera”. E i minuti successivi sono stati addirittura peggiori con il punteggio precipitato a un terrificante -31 conclusivo.

E pur con tutti gli alibi del caso, è inaccettabile arrivare a una imbarcata di tali proporzioni nata anche da scelte di gioco assai rivedibili. Su tutte quel cambio sistematico sui blocchi che al posto di puntellare la difesa l’ha fatta implodere, con i palloni puntualmente arrivati in area a Mickey e a Dunston autori di 25 punti. E quando poi Varese ha provato a tamponare, ecco le triple di un Belinelli eterno (23) ma pure di Pajola a sventagliare le linee biancorosse, completamente allo sbando.

Il tutto con un Bialaszewski che si è tenuto nel taschino quattro dei cinque timeout a disposizione. Probabilmente non sarebbe cambiato radicalmente l’andamento della gara, ma è significativo che sul fronte opposto Banchi abbia fatto ricorso ai minuti di sospensione a ogni mini-break (ce ne sono stati pochissimi) dell’Openjobmetis. Magari, richiamando i giocatori in panchina, si sarebbe potuto svegliare dal torpore un Cauley-Stein deleterio, prima ancora che impalpabile, autore di una collezione di errori da mezzo metro che non gli fanno onore.

A dare una scossa ci hanno pensato soprattutto Hanlan e Shahid, il primo offrendo una prova coraggiosa nonostante una difesa ricca di fisicità anche tra gli esterni (22 punti, 5/9 da 3); il secondo autore di una prova ben più convincente dopo l’esordio incolore con Pistoia. Ma due contro dodici non è una partita e così la Virtus non ha mai davvero avuto problemi. Quelli che Varese proverà a dare a Tortona che fino a oggi non è ancora decollata: tra sette giorni si torna a Masnago, servirà una prova d’orgoglio per cancellare un -31 indigesto a chi ha Varese nel cuore.

PALLA A DUE

Caldo tropicale nel vecchio ma sempre spettacolare Madison di piazza Azzarita, pieno ma non pienissimo per una grande classica del basket italiano giunta alla 171a puntata. Bialaszewski si presenta con quello che è il quintetto base ormai cristallizzato, con Moretti e 4 USA. Sul fronte opposto Banchi tiene a riposo Shengelia con qualche acciacco e schiera tra gli altri i due grandi ex Polonara e Dunston. Azzurro in quintetto, americano di rincorsa ma efficace al momento di entrare.

LA PARTITA

Q1 – Una tripla immediata di McDermott spariglia le carte ed è il canestro che di fatto tiene avanti Varese per quasi mezzo periodo. Peccato che l’ala commetta subito due falli e debba immediatamente lasciare il campo. Dopo il 12-13 di Moretti però si spegne la luce sui due lati del campo e un parziale di 14-0 spinge la partita verso un primo parziale già tinto di bianconero, 33-22.

Q2 – Al rientro la musica non cambia; la OJM trova qualcosa dalle parti di Shahid (coraggioso e preciso) e di Hanlan ma ha una voragine in difesa e viene tradita da un Cauley-Stein che sbaglia anche gli appoggi da sotto canestro. Al contrario, dalla parte opposta, sono proprio i lunghi come Dunston e Mickey a fare lievitare il punteggio: troppo facile contro certi scellerati cambi difensivi varesini. Uno sparo di McDermott serve solo a tenere il distacco sotto i 20 alla seconda fermata, 58-39.

Q3 – Una riscossa, per quanto moderata, Varese riesce a imbastirla nel terzo periodo. Non subito perché al rientro è subito 5-0 bianconero a far capire che il vento non è cambiato. Però Hanlan affina la mira, Shahid lo segue, Moretti trova qualche giocata delle sue e con qualche bel colpo degli esterni Varese risale sino al -12. A Banchi però basta poco: time-out e turbo riacceso con Belinelli e soci capaci di tenersi a distanza di sicurezza (81-67 al 30′).

IL FINALE

Non c’è però neppure il tempo di coltivare una speranza. I tifosi di Varese si augurano almeno il coltello tra i denti, la prova di assaltare il fortino o decidete voi quale figura retorica adatta alla situazione. Invece niente, i ferri del PalaDozza tornano a respingere i tentativi da lontano della OJM, spesso arrivati senza costruzione, mentre Belinelli e Pajola fanno a gara di tiro a segno dalla parte opposta, supportati dai vari Cordinier e Mickey con Polonara sempre pronto a correre. Bialaszewski alza bandiera bianca (ma senza mai issare il Jolly Roger), fa rifiatare i titolari e offre il fianco all’ultima raffica Virtus. Quella che porta in carrozza al trentello abbondante, 115-84.

Damiano Franzetti


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