[font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Entrare in gara acrobaticamente dalla finestra significa pur qualche cosa, al di là di coincidenze fortunate in attimi decisivi. A Brindisi hanno imprecato per il quinto fallo di Reynolds che, in realtà, ne aveva commessi quattro, la cui forza è stata così sterilizzata nel finale da una svista galeotta a referto. Hanno sbagliato gli addetti pugliesi: lamentarsi dopo, a risultato avverso, non vale, mancando pure la controprova di un Reynolds sul parquet contro una Cimberio che, una volta sull'incudine, ha battuto forte il martello. Un po' fortunata, come ha riconosciuto Cecco Vescovi, ma abilissima nella sua attitudine offensiva e singolare, viste le sue spiccate individualità rispetto alle ultime stagioni. Green e compagnia bella sono dei volponi non avendo alcun timore di fallire la preda, sicuri di scovarla e catturarla. E sin qui ogni premessa di mercato e precampionato ha esaltato l'eccitante overtime di Varese che ha ripagato con buona moneta chi l'aveva giocata in agenzia e lì per lì preoccupato di perdere la scommessa.[/size][/font]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Un indubbio merito sta nella disinvoltura offensiva di alcune "vedettes" di Vitucci, portate a scaldare il cotone per attitudini personali che, evidentemente, sono sfuggite ad altri operatori di mercato ma non al club biancorosso. Dunston (foto Blitz) non è un centrone che spaventa ma, avendo desiderato un pivot vero da un pezzo, ci sembra per sue qualità tecniche una cannonata.[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Resta solo da capire se i frutti promessi cadranno non lontano da quell'albero delle ambizioni che i tifosi, in cuor loro, pensano d'aver ritrovato nel giardino di casa. L'aspirazione ci sta ma s'accompagna a oneri della prova degni di attenzione e su cui lavorare con intensità e umiltà per far risaltare un rendimento di squadra come la grande pallacanestro comanda. Più facile a dirsi, vista la profonda rivoluzione d'una Cimberio che non ha nascosto di voler costruire una stagione speciale, non quindi fra alti e bassi o tra giornate di luna buona e storta, ma attraverso una maturazione continua di gruppo affinché esso possa incutere rispetto presso grandi avversari, arbitri e movimento. Gli acuti isolati, pur ripetuti, non fanno un grande coro, ma è pur vero che le virtù personali di alcuni singoli sono un patrimonio in cassaforte da spendere in un concreto assieme di squadra, a cominciare dal principio d'una difesa compatta, ben oltre l'altimetria biancorossa, non certo caratterizzata da cime tempestose.[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Più o meno si può rovesciare il concetto, per duttilità e solidità di apporti, in attacco allorquando Varese affronterà veri pesi massimi nell'area pitturata.[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Questa sera spunta a Masnago l'ex squadra di Vitucci, senza quel Green che ne condizionava i rendimenti, soprattutto nel bene ma anche nel male, quindi in attesa di una sua nuova identità, soprattutto dopo la stangata subita da una Montegranaro data per retrocedenda in partenza ma, evidentemente, capace di stupire attraverso il lavoro di Recalcati che a volte riesce a cavare sangue dalle rape. Resta da capire il reale valore di Avellino, sin qui ingiudicabile pur attraverso una constatazione amichevole di riferimento al suo precampionato, invero poco affidabile - come s'è visto - al suo esordio. Un minimo di cautela iniziale ci sta, aspettando l'apoteosi finale di una Cimberio che può mostrare suoi progressi di metodo e sistema attraverso individualità che, da sole, già promettono spettacolo.[/font][/size]
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