
Che Venezia fosse squadra tignosa, era pronosticabile. Che tenesse egregiamente venticinque minuti, era meno preventivabile. Che sia crollata alla prima sterzata vigorosa varesina, è un dato di fatto.
La Cimberio si tiene stretta il fattore campo e sorride con una prestazione eccellente di Green. Alcuni dei pezzi da novanta (Ere e Dunston) possono dare di più, il secondo quintetto deve invece prendere le distanze contro un roster lagunare da prendere con le molle. La serie è ancora tutta di vivere, ma aver spezzato in maniera produttiva la tensione della lunga attesa rappresenta un prologo prezioso.
[i][b]Il primo atto di una lunga serie. [/b][/i]Masnago ruggisce di entusiasmo in un turbinio di stendardi e striscioni (con quello degli amici del Forum VFB che vince mirabilmente il premio del più casereccio e meno scaramantico). I primi tre canestri di marca prealpina sono possenti e spettacolari: Green e Dunston si scambiano delizie, Banks è lesto in entrata. Venezia prova a non scomporsi con le segnature di Young e Diawara, la Cimberio è meno attenta del solito a rimbalzo ma mette brillantemente in moto l'arciere Ere per il 13-9. Magro non sfigura affatto contro il colosso Dunston, Sezwczyk è sartoriale dall'arco (15-14). De Nicolao e Polonara danno una sferzata d'aria fresco, con il lungo bravo a incunearsi nella zona oro-granata per incamerare il 2+1 che vale il 20-16. La panchina di Mazzon non sfigura però gli ultimi acuti del quarto d'apertura sono ad appannaggio della capolista: 24-18.
[i][b]Storie tese. [/b][/i]Il canestro con fallo di Rosselli costa la seconda penalità a Dunston e crea un po' di confusione nel quintetto varesino. Ai tiracci di Talts e Polonara segue il primo vantaggio veneto (24-25), grazie a due tap-in del paracarro dalla mano educata Marconato. Rush si guadagna il posto nelle rotazioni – l'escluso della serata è l'ancora appesantito Ivanov – con cinque punti di fila, due triple di Mike Green ridanno abbrivio alla manovra prealpina sul 35-32. Diawara si guadagna la pagnotta con il fisico e con l'arte drammaturgica, l'aria pesante consueta dei play-off si inizia a percepire dai gomiti alti, dalle spinte, dai sotterfugi da [i]play ground[/i]. Un paio canestri sporchi di Talts (43-38) e la [i]leadership[/i] dilagante di Green consentono di accedere alla pausa lunga con cinque lunghezze di margine, ma gli ospiti sono in partita in virtù di un apporto corale di buon livello con otto effettivi a tabellino.
[i][b]Una spallata ai contendenti. [/b][/i]La truppa di Vitucci rientra cattiva sul [i]parquet [/i]assommando un parziale di 7-2 a firma di Dunston, Polonara ed Ere. Il quarto fallo di Diawara, piuttosto veniale, elimina un'arma tattica scomoda per la difesa Cimberio. L'Umana si rialza dal meno undici con l'impavido Rosselli e Clark (temutissimo alla vigilia, invero non trascendentale), Varese ha discreti guizzi ma non riesce ad improntare il piano fuga. Una magia di Banks, l'uomo che scompare e ricompare per bruciare la retina, gasa i quattromila del PalaWhirlpool e sembra finalmente dare il là alla marea biancorossa. Green porta a spasso i play avversari, Sakota (autore del 66-52) rammenta a se stesso di essere il giocatore più preciso dall'arco dell'intera Lega, Talts stacca un braccio a Szewczyk e poi si appende al ferro: ben fatto orso baltico. I lagunari racimolano qualche briciola dalla linea della carità ma al riposo pagano un dazio di quattordici punti: 73-59.
[i][b]All'orizzonte nuove fatiche. [/b][/i]I ragazzi di Mazzon provano a tenere il passo dei fuggitivi, dando fondo al proprio serbatoio sul primo gran premio della montagna della serie play-off. Dall'ammiraglia Vitucci concede riposo a Green, ma è presto per pensare al risparmio delle energie. Clark riporta gli oro-granata sotto la doppia cifra di ritardo (75-66), Dunston sbaglia il più facile dei canestri e Venezia torna a sperare. Tuttavia è un fuoco di paglia. Il gancio anni '70 di Polonara ristabilisce distanze più congrue, l'Umana ha la vista appannata, Green – indiscusso MVP – sigilla il più quindici a tre minuti dalla sirena.
Il resto è solo accademia, tra quaranta ore si torna in campo per una nuova fatica. È la lunga corsa a tappe dei play-off, non c'è tempo per chiudere a mani alzate una frazione che è già il momento di ripartire. Diffidiamo dagli avversari tignosi ed evitiamo passi falsi. La Cimberio vista nella ripresa può ambire alla maglia Rosa.
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