Sponsor e socio forte: lavori in corso. Con la stagione sportiva vicino alla sua chiusura, a tenere banco in piazza Monte Grappa e dintorni è un domani già da tempo diventato urgenza, almeno per quel che concerne il reperimento delle risorse economiche.
Come facilmente comprensibile, sono quelli sopracitati i nodi principali che la Pallacanestro Varese dovrà sciogliere prima di poter programmare davvero l’annata agonistica che verrà. Con un vantaggio da non sottovalutare rispetto al passato: gli sforzi (quasi ultimati) compiuti nei mesi scorsi dal nuovo cda per risanare i conti dagli errori delle precedenti gestioni, oltre a salvare concretamente la società hanno lasciato in eredità la piena e dettagliata consapevolezza dei costi da sopportare per mandare avanti la “baracca”. Basta salti nel buio: con il budget x si spenderà x, con il budget y il passo non andrà oltre y.
Condizioni migliori
Per risolvere le incognite sarà in primis fondamentale sapere se Openjobmetis vorrà continuare il suo cammino di sponsorizzazione e a che condizioni lo farà. Gli ultimi, brillanti tre mesi di Maynor e compagni sembrano aver piacevolmente colpito l’ad dell’azienda di Gallarate, Rosario Rasizza, spingendolo a vagliare una prosecuzione del rapporto in luogo di un’interruzione “vociferata” quasi per certa durante i momenti più duri dell’anno. Le parti si siederanno allo stesso tavolo solo dopo il 20 maggio: piazza Monte Grappa sarebbe orientata a chiedere una fiducia più a lungo termine rispetto al passato (leggi un rinnovo biennale invece che annuale) e un impegno economico tutto sommato equivalente rispetto a quello delle ultime stagioni, da onorare - però - in un’unica tranche iniziale invece che “a tappe” (il contributo erogato nel 2016/2017 dallo sponsor si è aggirato sui 400 mila euro, cui vanno però aggiunti almeno altri 100 mila chiesti e concessi strada facendo). Quale sarà la risposta dell’interlocutore, con la premessa d’obbligo che Openjobmetis rimane una società quotata in borsa e quindi chiamata a valutare con attenzione e con alcuni vincoli le sue sponsorizzazioni? La presenza nel consiglio d’amministrazione biancorosso del presidente Marco Vittorelli (presidente anche della stessa azienda) induce tuttavia ottimismo verso una trattativa che, andasse in porto nei termini sopra descritti, consentirebbe ai dirigenti di guardare con più serenità al prossimo futuro e alla gestione dello stesso.
Clima diverso
Il secondo fronte è quello del cosiddetto “socio forte”, ovvero la figura che l’assemblea di Varese nel Cuore tenutasi il mese scorso ha ipotizzato di cercare dopo anni di conduzione “solitaria” da parte della proprietà diffusa. La notizia sull’argomento è che, dopo i primi abboccamenti di febbraio-marzo, stanno proseguendo i contatti tra il presidente del Consorzio Alberto Castelli e Gianfranco Ponti, l’imprenditore di Angera che due anni fa fece un’offerta per rilevare il 50% delle quote societarie (offerta poi non considerata accettabile). Il clima sembra decisamente diverso rispetto alla primavera 2015, quando le due parti dimostrarono fin da subito di essere distanti e poco disposte a trovare un compromesso tra le rispettive esigenze: oggi il dialogo sta continuando sotto traccia (bene che sia così...) e pare aver già ipotizzato dei termini concreti di subentro nelle quote.
Di più se ne saprà nelle prossime settimane, compreso se, come e quanto nella trattativa possa rientrare la gestione del settore giovanile della Pallacanestro Varese, “pallino” di Ponti e possibile chiave per un’entrata dell’imprenditore nei ranghi societari.
Fabio Gandini
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