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Rush: «Tifo per Ibrahimovic. Voglio vincere con Varese»


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[color=#000000][font=Verdana][size=1][font=verdana, geneva, sans-serif][size=3]Mica facile ricapitolare le tante strade già percorse e i molteplici intrecci che, finora, hanno reso strapiena la giovane vita di Erik Rush, guardia-ala 24enne che solo da qualche giorno è di stanza a Varese perchè ingaggiato dalla Cimberio. Erik è un ragazzo sveglio, attento, che in virtù del suo passato movimentato (nel senso buono, ovviamente...) ha già accumulato esperienze che pochi altri suoi coetanei possono vantare.[/size][/font][/size][/font][/color]

[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Dunque, per sommi capi: nato in California, ma cresciuto a Meridian, Mississippi. Poi, seguendo i frequentissimi spostamenti del padre Richard, militare, Rush è segnalato in varie località degli Stati Uniti: South Carolina, Georgia, Missouri, San Francisco, Oakland e altre città della California e, negli anni di università, in Montana.[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Giusto per non farsi mancare nulla, Rush parla della sua anima europea.[/font][/size][/size][/font][/color]

[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Mia madre Lena è svedese. Incontrò il babbo quando egli prestava servizio all'ambasciata di Stoccolma e io, pur essendo cresciuto negli Usa, grazie ai nonni materni ho conservato solide radici scandinave. Fin dalla più tenera infanzia sono infatti abituato a trascorrere le vacanze estive a Umea, grande città che si affaccia sul Golfo di Botnia. In compagnia dei nonni, che sono felicissimi di vedermi giocare con canottiera gialloblù della Nazionale, parlo ovviamente svedese, faccio il tifo per Ibrahimovic, penso e agisco in modo europeo».[/font][/size][/size][/font][/color]

[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Quindi, l'impatto col basket di casa nostra è stato per lei piuttosto morbido.[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Sono a Varese da pochi giorni, ma avendo già giocato per una stagione a Limassol, Cipro, e disputato le qualificazioni per gli Europei con la mia Nazionale, non ho avuto problemi con gli standard di vita italiani. Insomma: nessun trauma, anzi solo la felicità per essere ospite in un paese che è famoso in tutto il mondo per le sue bellissime città (vorrei visitare al più presto Venezia), per il cibo e per tanti altri aspetti».[/font][/size][/size][/font][/color]

[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Invece, per quanto riguarda il basket, quali sono le sue prospettive e quali le ambizioni?[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]«Parto dal secondo punto e dico che, da ultimo arrivato nel gruppo e da esordiente assoluto nel campionato, sarebbe da presuntuosi parlare di ambizioni e traguardi personali. Nella mia scala di valori ci sono prima di tutto società, gruppo, compagni e le mie prospettive, ma potremmo definirle speranze, sono quelle di essere utile alla squadra, portando il mio contributo in tutte le posizioni perimetrali - ala piccola, guardia e, all'occorrenza, anche playmaker -, aiutandola a realizzare una stagione vincente. Voglio integrarmi rapidamente con i compagni, ma penso che non ci saranno problemi: sia perché tutti quanti si sono dimostrati molto disponibili, sia perché diversi ragazzi sono miei connazionali e quelli più esperti, come Ere e Green, mi stanno già dando una grossa mano. Successivamente, cercherò di capire meglio il basket italiano perché approfondire la conoscenze dei “temi” potrebbe essermi utile per il mio futuro di insegnante».[/font][/size][/size][/font][/color]

[color=#000000][font=Verdana][size=1][size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Idee chiarissime per un ragazzo che al primo ”assaggio” appare molto più maturo e consapevole di quanto non dica la sua carta d'identità. Poi, l'essere cresciuto abbastanza vicino alle rive del “Big Mama” Mississippi River, gli ha regalato uno spirito “soul” che Erik trasmette con tutto il calore tipico degli abitanti del sud degli States.[/font][/size]
[size=3][font=verdana, geneva, sans-serif]Massimo Turconi[/font][/size][/size][/font][/color]


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