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Da capocannoniere sul campo a pilastro della società nella stanza dei bottoni. Il prossimo passo di Luis Scola nella versione da cittadino acquisito di Varese sarà quello da giocatore a membro del consiglio di amministrazione?

Nel suo ultimo colloquio prima della partenza per l’Argentina dove si allenerà per conto proprio tenendosi in forma in vista del raduno del 16 giugno per le Olimpiadi di Tokyo, «El General» avrebbe infatti espresso ed interesse per entrare nel capitale azionario della società biancorossa.

Il ruolo sarebbe da definire con esattezza, ma l’ipotesi al vaglio è quella che Scola possa rilevare delle quote del club della città dove ha scelto di stabilirsi con la famiglia. L’acquisto della villa di Mustonate nell’estate 2020 era stato indicativo della volontà dell’argentino di fermarsi almeno per qualche anno in città.

In attesa di decidere se chiudere o meno la carriera dopo i Giochi giapponesi (sotto questo profilo ancora nessuna certezza, pur con più segnali verso il no), la volontà di entrare in società con un ruolo attivo è un segnale chiaro del fatto che Scola si è «varesinizzato».

Dunque alternative anche prestigiose come il sondaggio effettuato dai Minnesota Timberwolves della NBA per un ruolo nell’area tecnica non sono state prese in considerazione. E nella sua città adottiva «El General» vorrebbe iniziare la carriera dirigenziale attraverso un impegno diretto in società. Il tutto però non potrà concretizzarsi in tempi rapidi: tra le dichiarazioni di intenti e i passi formali c’è di mezzo una serie di passaggi tecnici che andranno effettuati una volta conclusi gli impegni olimpici di Scola. Che non tornerà in Italia prima della metà di agosto, tra raduno, ritiro e preparazione con l’Argentina e l’appuntamento di Tokyo in programma dal 23 luglio all’8 agosto.

«Per il momento registro con soddisfazione una disponibilità ed un interesse a 360 gradi per dare una mano alla società; in che modi e con quali forme saranno da approfondire quando tornerà in Italia» spiega il presidente di “Varese nel Cuore” Alberto Castelli. Evidente però che la società biancorossa farà di tutto pur di assecondare il desiderio di Scola di scendere in campo a supporto del club.

L’opzione più plausibile è che “El General” rilevi una parte delle quote attualmente detenute per il 95% da “Varese nel Cuore” (il restante 5% è del Trust dei tifosi). Questa soluzione non produrrebbe direttamente un aumento del budget per il club: il socio non ha specifici obblighi di investimento, al contrario partecipa all’eventuale copertura delle perdite in ragione della percentuale di quote detenute.

L’eventuale ruolo di Scola non sarebbe quello del dirigente stipendiato ma da «socio d’opera» che metterà a disposizione il suo capitale di competenze e conoscenze sia per l’area tecnica che per quella della ricerca risorse.

L’operazione andrà perfezionata entro la fine dell’estate, ma una volta definiti i dettagli pratici per «El General» si aprirebbero le porte della stanza dei bottoni - leggi CdA - del club guidato da Marco Vittorelli. Plausibile ipotizzare una mansione da vicepresidente analoga a quella ricoperta dal suo grande amico Xavier Zanetti all’Inter?

«Per arrivare in fondo deve passare ancora tanta acqua sotto i ponti, ed al momento siamo alla sorgente...» la battuta di Alberto Castelli, preoccupandosi di evitare fughe in avanti. Ma è chiaro che per Varese sarebbe un’occasione irripetibile da cogliere al volo: poter contare su una delle figure più conosciute del basket a livello mondiale come ambasciatore e collettore di risorse potrebbe essere una svolta epocale per il futuro del club biancorosso.

Giuseppe Sciascia


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