
Un po’ un sospiro di sollievo, un po’ una occasione mancata ma l’obiettivo prioritario era la salvezza e questa Openjobmetis l’ha raggiunta al 29° turno, il penultimo, nonostante la sconfitta interna (73-79) contro una Trieste pimpante e aggressiva. La notizia migliore per Varese arriva quindi da Bologna dove la Fortitudo di un ottimo Banks – cuore biancorosso – infilza Cantù in uno spareggio senza ritorno e manda in Serie A2 i brianzoli, almeno in attesa di decisioni a tavolino. Ma la sostanza è quella: sul campo la OJM è salva grazie a tre mesi nella quale la squadra di Bulleri è riuscita a cambiare marcia e a scrollarsi di dosso errori, sfortune e paure.
Bene fa il coach di Cecina a ricordarlo nel dopogara: «Il 25 gennaio perdemmo con Trieste, eravamo reduci dal Covid, andammo là con 7 giocatori e avevamo 6 punti in classifica. Se ci avessero detto che il 25 aprile saremmo stati salvi pur perdendo in casa avremmo firmato subito e spero che tutti siano onesti nell’ammetterlo. Diamo atto a questi ragazzi di essere usciti con pieno merito da una situazione sportivamente drammatica». Un messaggio forte, da parte del Bullo, a una squadra che oggi vale ben più di una posizione di rincalzo, ma purtroppo la classifica si fa sull’arco dell’intero anno e gli intoppi e gli sbagli della prima parte della stagione sono una tassa ancora presente.
La matematica, nel frattempo, è benevola due volte: oltre alla salvezza raggiunta c’è infatti anche una residua possibilità di andare ai playoff, nonostante tutto. In questo pazzo campionato infatti, l’ammucchiata di squadre appena salve a quota 20 punti sono addirittura in corsa per l’ottava posizione (ma sarà difficilissimo riuscirci). Chi invece ai playoff c’è senza dubbi è proprio l’Allianz che si è lasciata alle spalle i balbettii di poche settimane fa mostrando talento, voglia e aggressività. Non è sbagliato dire che la formazione di Dalmasson abbia meritato anche se nell’ultima frazione (si partiva dal 53 pari) tutto sarebbe potuto accadere.
La bilancia negli ultimi 10′ però ha iniziato a pendere dalla parte degli ospiti più precisi e cinici rispetto a una Varese un po’ arruffona e soprattutto poco precisa dall’arco (7 su 30). Proprio da lì i vari Alviti e Doyle hanno infilato i canestri del break da cui Varese non è riuscita a risalire. Troppi i giri a vuoto in casa Openjometis: male Scola, francobollato da Da Ros, malissimo il neo-papà Morse, male pure Strautins mentre Douglas e Ruzzier sono andati un po’ in altalena. A provare a far saltare il banco ci ha pensato di nuovo Beane tra prodezze e boiate (più frequenti le prime, va detto) ma l’assaltatore USA avrebbe avuto bisogno di qualche spalla, di qualche zampata dei veterani che però non è arrivata. E così i due punti hanno preso la strada di Trieste lasciando Varese con tanto tempo libero prima dell’ultimo match del 10 maggio a Brindisi. Si tira il fiato, doppiamente visto il verdetto di coda, ma c’è ancora spazio per una chiusura in bellezza.
PALLA A DUE
Nessuna novità di rilievo nel pre partita rispetto alle previsioni. Varese, alla ricerca della salvezza, è in campo al completo e con il quintetto ormai consueto, con Scola da “4” accanto a Egbunu. Dalmasson, sulla panchina avversaria, deve rinunciare a Fernandez e va con Doyle playmaker; Grazulis è invece recuperato, pur partendo nel secondo quintetto: accanto al pivot Delia c’è quindi Da Ros.
LA PARTITA
Q1 – Non è una gran Varese quella che approccia il match. Il punteggio in avvio è equilibrato – bravo Ruzzier nelle prime battute – ma Trieste appare più vivace e aggressiva (tre rimbalzi d’attacco in un amen) e così, dopo la metà del periodo, prova a scappare in avanti sino al +5 (8-13). Bulleri pesca allora dal mazzo Beane ed è lui a ribaltare l’inerzia: 10 punti in 6′ per l’esterno e Openjobmetis che chiude avanti 20-15 il quarto anche con un buon De Nicolao in difesa.
Q2 – Al rientro però l’Allianz crede nelle cose buone messe in atto nella prima frazione, tende più di una trappola a Varese (che ci casca mani e piedi) e torna a condurre. Douglas e compagni forzano in attacco, sbagliano con Morse canestri già fatti e concedono azioni troppo rapide ai giuliani. Le percentuali dall’arco, inoltre, si invertono a favore degli ospiti con Doyle che colpisce due volte e la coppia Da Ros-Laquintana a seguirlo. Ne esce un parzialone di 2-16 (il solito Beane a segno) che però non basta a stroncare una Varese abile almeno a limitare i danni e chiudere sotto di 3 alla pausa lunga (37-40).
Q3 – La migliore Openjobmetis si vede in avvio di terzo quarto: controbreak biancorosso di 12-0 e massimo vantaggio sul 49-40 fatto di difesa aggressiva e canestri in bello stile sull’asse Douglas-Beane. Qui il bivio: un’altra spallata poteva essere fatale a Trieste che invece si riorganizza e risale grazie a un paio di magie di Henry e alla tripla di Doyle. Anche De Nicolao piazza un paio di giochi di prestigio per tenere avanti Varese finché poco prima della sirena Graziulis mette tutto in equilibrio, 53-53.
IL FINALE
L’ultimo vantaggio interno è firmato da Ferrero con un blitz in area ma poco dopo tocca ad Alviti spingere i suoi: due triple consecutive in faccia a un deficitario Strautins aprono un solco nel quale anche Doyle passa il proprio aratro. Ruzzier allora attiva Egbunu in area, poi Beane trova anche la tripla fortunosa del -2 ma appena Varese balbetta ai liberi l’Allianz piazza uno scatto. Sotto anche di 7 la OJM non si arrende: Ruzzier fa (canestro in entrata) e disfa (0/2 dalla lunetta), poi scippa un pallone importante ma Douglas dall’arco non centra il bersaglio. Sarebbe stato il tiro del -1 e della riapertura dei giochi, rimarrà invece l’ultimo assalto infruttuoso. Laquintana arrotonda in lunetta (73-79) ma da Bologna arriva la notizia più importante. Salvezza.
Damiano Franzetti
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