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Talento e mentalità. Con David Moss Varese svolterebbe


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[size=4][font=arial]Varese e David Moss, questo matrimonio si potrebbe fare. Condizionale d'obbligo fino al termine della finale promozione di serie A2 che l'ala statunitense sta disputando con Brescia; ma l'interesse di Varese nei confronti dell'ala pluricampione dItalia con Siena e Milano è concreto, e l'escape gratuita per la serie A dall'accordo attuale con la Leonessa renderebbe praticabile l'operazione anche in caso di salto di categoria del team lombardo. [/font][/size]
 
[size=4][font=arial]Di certo Moss è apprezzato sia da coach Moretti che dal d.g. Coldebella in virtù delle sue doti di collante e del tasso atletico che è in grado di garantire nello spot di ala piccola. E se i 9 mesi di inattività dopo la mancata riconferma di Milano potevano lasciare qualche dubbio sulla tenuta atletica del 33enne giocatore, che comunque Marco Calvani avrebbe voluto a Sassari a gennaio quando poi arrivò Tony Mitchell, i playoff da protagonista in termini di leadership e presenza tecnica e mentale disputati con Brescia dimostrano che Moss è ancora in grado di far valere le sue qualità da giocatore di squadra. [/font][/size]
 
[size=4][font=arial]Certo se arriverà la fumata bianca non mancherà chi storcerà inizialmente il naso, alla luce dei trascorsi dell'atleta di Chicago nelle file delle storiche rivali Siena e Milano. Ma Moss è il classico elemento che i tifosi odiano da avversario, ma sa farsi apprezzare quando veste la propria maglia per l'intensità che sa mettere in ogni aspetto del gioco, in particolare quello difensivo dove pur non essendo più quel mastino insuperabile dell'era Siena (chi lo ricorda incollato a tutto campo su Mike Green in Coppa Italia e nei playoff 2012-13?) resta uno stopper di primissimo livello. Un po' quel che accadeva a Claudio Coldebella nella versione giocatore: tempi e ruoli diversi rispetto a Moss, ma anche l'attuale d.g. della Pallacanestro Varese era contestato su tutti i campi d'Italia ma amatissimo nel suo palasport.[/font][/size]
 
[size=4][font=arial]E l'ala del 1983 potrebbe costituire una bella coppia di teste fini in termini di intelligenza cestistica e disponibilità al lavoro di squadra a fianco dell'ex compagno Kristjan Kangur, sebbene al momento la permanenza dell'atleta estone non sia una certezza assoluta.La società di piazza Monte Grappa confida comunque che il giocatore del 1982 accetti la proposta che ha in mano da qualche settimana, e possa consolidare lo zoccolo duro dei confermati rispetto al 2015-16. Chiaro che avere in organico due giocatori come Moss e Kangur, votati a difesa e coralità ma dalle limitate doti realizzative, imporrebbe di cercare elementi dalle spiccate qualità offensive negli altri ruoli del roster. Ma la seconda metà del 2015-16 ha ampiamente dimostrato come l'identità cestistica di Paolo Moretti sia improntata sulla capacità del collettivo di esaltare le qualità dei singoli, più che sulla scelta di affidarsi alle prodezze dei singoli per risolvere le partite. [/font][/size]
[size=4][font=arial]E per competere per i playoff sia in Italia e che Europa, poter contare su una base solida di giocatori dalla mentalità vincente è più importante che legarsi alle lune del solista del mitra americano di turno[/font][/size]
[size=4][font=arial]Giuseppe Sciascia[/font][/size]


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