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Varese e Christian Eyenga continuano a studiarsi a distanza in attesa di capire se la possibilità di un ritorno in biancorosso di Air Congo potrà effettivamente concretizzarsi nelle prossime settimane. Sull’agenda degli appuntamenti del d.g. Claudio Coldebella, nel suo viaggio-lampo a Las Vegas, c’era pure un colloquio con l’agente primario dell’ala del 1989 per verificare la possibilità di un’intesa dopo gli assalti a vuoto del mese scorso.

La sensazione è che entrambe le parti gradirebbero un lieto fine della telenovela, ma che ancora non ci siano le condizioni per la fumata bianca. Lo scoglio da superare resta di natura economica, perché in realtà il profilo del tassello mancante (un’ala atletica e fisicamente prestante che possa mantenere il livello elevato di energia garantita dagli altri membri del roster e comporre una coppia intercambiabile con un “4 tattico” non stazzatissimo come Stan Okoye) è quasi perfettamente calzante con quello di Eyenga. Che però ad oggi, come 15 giorni fa, continua a considerare troppo bassa la proposta di piazza Monte Grappa: così continua a guardarsi intorno, ma le ventilate offerte da Russia, Turchia e Spagna non si sono mai concretizzate e il sondaggio di qualche giorno fa di Torino (dove era già stato senza brillare negli ultimi tre mesi del 2015/’16) non ha avuto seguito.

Più passano i giorni, più aumentano le chances di un Eyenga Ter se il congolese - potenzialmente entro fine mese - metterà da parte le velleità attuali e si convincerà che una grande stagione a Varese sarebbe il giusto trampolino di lancio per tornare nell’Europa che conta. D’altra parte, la società monitora il mercato in cerca di alternative. In un mercato poverissimo di soluzioni valide nel ramo Cotonou, tra atleti di passaporto africano o caraibico, una possibile alternativa sarebbe quella di cercare un europeo “vero”, con punti nelle mani garantiti, per una squadra che ad oggi conta sulle qualità perimetrali di Wells e Waller, ma non ha in organico un vero e proprio terminale designato.

I primi due scogli da superare restano sempre i costi - gli europei con o senza visto hanno molto mercato in Spagna, dove ne sono concessi 6 a referto a fronte di 2 soli extracomunitari - e soprattutto la mancanza di vetrina internazionale alla quale gli elementi abituati a giocare nelle rispettive Nazionali (specie se medie o piccole) non vogliono rinunciare. Insomma, trovare un giocatore sicuramente migliore di Eyenga, agli stessi costi, è praticamente impossibile. Ed è alquanto complicato pure reperire un elemento altrettanto competitivo ma con qualità tecniche diverse.

Il mercato dei veterani potrebbe proporre Marko Tomas, 32enne ala piccola croata in uscita dal Cedevita Zagabria, dove nel 2016/’17 ha giocato per Mrsic e Pozzecco; ma l’atleta del 1985 - che nella scorsa annata viaggiava su cifre raggiungibili per Varese - ha trascorsi internazionali di alto livello, è tornato in Nazionale (e con ogni probabilità giocherà Eurobasket 2017) e difficilmente sarebbe disponibile per un club senza coppe. In alternativa di nomi del “sommerso” del Vecchio Continente ne sono stati studiati più di una decina; ma ad oggi sono tutte opzioni più o meno praticabili nel momento in cui Eyenga dovesse firmare altrove. Oppure sigillare una volta per tutte la porta ad una Varese che lavora al contrario per allargare giorno dopo giorno uno spiraglio mai definitivamente chiuso...

Giuseppe Sciascia


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