L’Openjobmetis cede il passo di fronte alla corazzata Milano nell’antipasto stagionale della Supercoppa. Il pallone che torna a rimbalzare all’Enerxenia Arena a 223 giorni di distanza dall’ultimo impegno ufficiale contro Trieste fotografa la netta supremazia di un’Ax Exchange implacabile nel macinare gioco (7 in doppia cifra e sontuoso 60% da 3). Nel deserto obbligato di Masnago (esattamente 63 persone, comprese tutte le categorie impegnate per lavoro, oltre a chi era in campo) il clima è più adatto ad un’amichevole che ad una partita ufficiale; la squadra di Messina sfoggia tutto il suo talento nonostante il turnover degli stranieri (in tribuna Rodriguez, Tarczewski e Micov). I 33 punti di scarto rappresentano comunque un passo avanti rispetto al meno 50 del match non ufficiale di due settimane fa; troppo forte l’Olimpia – che giovedì ne aveva rifilati 30 a Cantù – contro una OJM ancora in cerca di certezze al di là del fatturato offensivo di Luis Scola. L’argentino gioca ancora a strappi, ma è l’unico riferimento costante per Attilio Caja, con Douglas ancora da tirare a lucido e qualità intermittente sul perimetro (6/26 da 3). Martedì contro Brescia (squadra ambiziosa ma senza gli stranieri Ristic e Cline) sarà un test più probante rispetto all’inarrivabile Milano.
Gara subito in ghiaccio per gli ospiti con i due dati salienti del primo quarto rappresentati dall’infallibilità perimetrale dell’Ax Exchange (7/11 da 3 alla prima pausa), subito sorretta dalla vena dall’arco di Punter e Delaney (6-17 al 4’), e le difficoltà nel produrre punti da distanza ravvicinata per una OJM che vira sul 16-32 del 10’ chiudendo con 9 errori da sotto su altrettanti tentativi. Poi la classe senza tempo di Luis Scola scioglie l’iniziale durezza delle gambe dopo un mese di preparazione: 11 punti in 5’ della superstar argentina permettono a Varese di non sprofondare a dispetto del costante mitragliamento balistico dell’Olimpia (32-47 al 15’ con 10/15 dal perimetro). I primi 20’ di Milano mostrano una qualità di gioco davvero stellare con una panchina interminabile e una profondità di rotazione stile falange macedone; il secondo quarto da 25 punti con 8/10 da 2 della truppa di Caja però è promettente per piglio e impatto interno, con Morse che non fa rimpiangere Scola per il 41-59 di metà gara. Poi però l’Ax Exchange sfodera il talento dei suoi pezzi pregiati, e piazza un mortifero 4-19 in avvio della terza frazione nella quale fa sul serio in difesa contro una OJM troppo povera di idee sul perimetro in attesa del miglior Douglas. Milano dilaga sul 45-78 del 25’, poi i padroni di casa ritrovano brio e vigore ma contro l’attacco atomico della squadra di Messina c’è ben poco da fare.
IL TABELLINO
Openjobmetis Varese-Ax Exchange Milano 77-110 (16-32; 41-59; 60-92)
VARESE: Morse 11 (2-4), Scola 21 (8-13, 1-3), Devico 4 (2-2, 0-2), De Nicolao, Jakovics 10 (2-2, 1-4), Ruzzier 5 (1-3, 0-1), Andersson 2 (1-1), Strautins 9 (2-5, 1-5), Ferrero 6 (0-5, 2-4), Douglas 9 (2-3, 1-4), Van Velsen ne, Librizzi ne. All. Attilio Caja.
MILANO: Punter 19 (2-4, 4-7), Leday 10 (2-5), Moretti 6 (2-2 da 3), Moraschini 17 (2-3 da 3), Roll 12 (4-5 da 3), Biligha, Cinciarini 2 (0-1), Delaney 13 (2-3, 2-4), Shields 10 (4-9), Brooks 3 (0-1, 1-2), Hines 6 (3-6), Datome 12 (2-2, 2-2). All. Ettore Messina.
Arbitri: Vicino, Bongiorni, Galasso.
Note – Tiri liberi: Varese 19/24, Milano 29/30. Rimbalzi: Varese 33 (Morse 6), Milano 33 (Leday 7). Totali al tiro: Varese 20/36 da 2, 6/23 da 3; Milano 15/30 da 2, 17/28 da 3. Assist: Varese 16 (Ruzzier, Andersson 3); Milano 22 (Hines, Delaney 4). Valutazione: Varese 72, Milano 143. Partita disputata a porte chiuse (ammesse all’impianto 125 persone compresi giocatori, allenatori ed arbitri).
Giuseppe Sciascia
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