
Termina nel modo più convincente possibile un gran bel girone di andata per la Openjobmetis Varese. La nona vittoria della gestione Brase – su 15 partite – arriva davanti a un altro pienone di pubblico a Masnago e ha dimensioni roboanti: 106-79 per i biancorossi su una malcapitata Gevi Napoli, ma il risultato è soltanto uno dei parametri con cui giudicare la – probabilmente – migliore prestazione fino a questo punto della OJM.
Innanzitutto un dato: Brase ha schierato 11 uomini e in 11 hanno fatto canestro compreso il trio Librizzi-Virginio-Ferrero inserito solo nel finale e abile a bucare la retina della difesa partenopea. E poi buttiamo un occhio ai rimbalzi: Varese ne arpiona 49 (!) e per la seconda volta consecutiva domina questa statistica dopo aver pagato dazio per tanti mesi. Sarà il segno di un cambio di rotta? Presto per dirlo, però ciò fa risaltare anche la serata delle “torri” di Brase perché sia Owens sia Caruso mettono sul parquet una prova maiuscola, coinvolti e coinvolgenti come mai era accaduto – in accoppiata – fino a questo momento.
La squadra ha indubbiamente beneficiato del ritorno di Justin Reyes dopo sei partite: l’ala si è rimesso i panni a lui più adatti, quelli del jolly sui due lati del campo, del guastatore in avvicinamento a canestro, dell’uomo capace di fare un po’ di tutto e per questo più difficile da individuare per i radar della difesa avversaria. Inutile, ora, rimuginare sulla sua assenza (menisco), cose che capitano: la cosa più importante è pensare che “O’ Rey” da qui in avanti ci sarà per portare la sua imprevedibilità al servizio dei biancorossi.
Con queste premesse anche i “big three” – Ross, Brown, Johnson – hanno vissuto una serata normale (o quasi: Colbey comunque in doppia-doppia!) alternandosi sul palcoscenico con gli altri compagni – Denik e Wolde compresi – per una di quelle feste collettive che ogni tanto capitano nell’arena di Masnago. Dove, per la quinta volta, il cassiere ha brindato con il “tutto esaurito” a ennesima conferma di come questo progetto piaccia alla gente e raccolga risultati. «Sono qui esattamente da un anno, ma se ci penso mi sembrano almeno cinque – sorride il gm Michael Arcieri che festaggiava il primo “compleanno biancorosso – Sono cambiate tante cose da allora e sono contento di come stia andando». Mike, come vedi, non sei l’unico: e adesso c’è una Coppa Italia da disputare seduti al tavolo delle grandi, come una volta.
PALLA A DUE
La notizia più importante è il reintegro “totale” di Justin Reyes in maglia biancorossa. L’ala è in campo regolarmente sotto gli occhi dell’ospite più illustre della serata, Carlos Arroyo, una decina di stagioni NBA in carriera. Arroyo è il gm della nazionale di Porto Rico ed è volato a Masnago per osservare proprio Reyes e il napoletano Howard, schierato al via da guardia accanto a Michineau. Coach Pancotto fa esordire il talento Joe Young (dalla panchina) e inizia con cinque stranieri: Owens-Williams è il primo duello d’area.
LA PARTITA
Q1 – Varese scatta benino (subito schiacciatona di Owens) ma non riesce a scappare e si porta appresso la Gevi per un bel pezzo di primo quarto con Williams che sorpassa in area. I lunghi di Brase comunque ci sono e aiutano gli esterni a disegnare il 9-0 (triplone Denik) che dà il primo allungo alla OJM. Pancotto, volpone, richiama i suoi che escono meglio dal timeout e riducono il divario prima della sirena sul 24-20.
Q2 – Il secondo periodo assomiglia a quello precedente: la OJM trova punti e si tiene in vantaggio (tripla Johnson) poi tocca a Caruso fare la voce grossa in attacco e a rimbalzo. Il margine galleggia intorno ai 10 punti per i biancorossi con Pancotto che perde Davis per falli (già 4) anche se Howard e Young mostrano segni di classe. Nel momento migliore Varese tocca il +12, poi però ha un po’ di rammarico per qualche forzatura che dà a Napoli i punti per rientrare sino al 46-40 di metà partita. Poco, per quanto visto.
Q3 – Il rientro sul parquet è un antipasto del gran finale varesino: 7-0 di parziale in 75” concluso da una tripla di Brown e nuovo +13 sul tabellone. Film già visto, timeout Pancotto e motori riaccesi per la Gevi che tuttavia mostra un poco la corda in questo continuo inseguire. Ross al solito migliora dopo l’intervallo e infila due triple consecutive rispondendo alle scorribande di Howard, ottimo in avvicinamento a canestro. Le speranze di Napoli di chiudere il quarto sotto i 10 di scarto vengono vanificate da due azioni notevoli: prima Johnson fa saltare il difensore e inchioda la schiacciata, poi Woldetensae centra una tripla non facile dall’angolo per il 73-60.
IL FINALE
Stavolta Napoli si arrende davvero con l’onda biancorossa che rompe ogni argine (33 punti nell’ultimo periodo) ed esalta il “Lino Oldrini”. Giusto per la cronaca, è Reyes a brillare, prima facendosi affiancare da Brown e poi da un Owens carico al punto giusto in attacco oltre che a difesa del ferro. Quando il divario indica quota 20 Varese può respirare, certa che stavolta non ci saranno brutte sorprese. E allora Brase inizia a concedere ovazioni ai suoi titolari dando infine spazio a un quintetto tutto italiano: Librizzi, De Nicolao, Ferrero, Virginio, Caruso. Quintetto che per inciso “vince” di 4 punti gli ultimi scampoli di partita con canestri da parte di tutti, vera ciliegina su una torta (106-79) davvero gustosa.
Damiano Franzetti
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